PISTOIA. rossi & asl3. Geri (medico): «Una sanità devastata da un pd in disfacimento», questo articolo è interessante, come tutte le osservazioni di Geri; almeno per me.
Lo è soprattutto allorché afferma, il dott. Geri, che “Prendiamo un certo Carbone, se non sbaglio, deputato piddino: nei giorni scorsi ha detto che i leader grillini Di Maio e Di Battista sono figli di “fascisti” (argomentazione ripresa su facebook da più parti: se queste sono le critiche auguri a chi le fa! – n.d.r.) e quindi non possono fare la morale a nessuno o sollevare i favori fatti al padre della Boschi dal Governo recependo il bail in.”
A corredo, la redazione posta una parte di conversazione su Facebook riguardante questo argomento di “figli di” alla quale rimando e che spero sia anche qui riprodotta in bella vista.
L’iniziatore del dibattito è un certo Renzo Fagioli, conosciuto dai pistoiesi della Scuola per la sua indefessa attività di sindacalista Cisl, sindacato nel quale il nostro ha ricoperto anche la carica di vice-segretario nazionale, naturalmente in distacco, cioè a nostre spese; per non farsi poi mancare nulla è divenuto (per capacità personali?) anche vice presidente di una partecipata.
È sicuramente, questo Fagiolo, un ex democristiano; lo si evince da quel suo “senza nessuna acrimonia”, tipico di chi getta il sasso e ritira la mano.
Questo incipit per significare che a me, e a tanti ex missini (che a Livorno hanno votato “apposta” Nogarin), dei deputati grillini Di Maio e Di Battista non importa una mazza.
Importa, invece, che badogliani transitati dalla Dc al Pci-Pds-Ds-Ulivo-Margherita-Pd, si possano permettere di giudicare chi non ha cambiato casacca, ed attaccarne poi, vigliaccamente, i figli.
E vigliaccamente insinuare che le “colpe dei padri” debbano ricadere sui figli, naturalmente “senza nessuna acrimonia” e dato per scontato che essere stati missini, cioè per la vulgata, fascisti, sia un demerito. Stupidi e codardi!
Sono stato consigliere comunale del Msi a Pistoia e a San Marcello e ho ricoperto cariche regionali, provinciali e comunali per venti anni, fino al 1991, quando, avendo intuito che troppi “fagioli” si stavano intromettendo nel Movimento, mi sono dimesso senza dover lasciare cariche anche nelle partecipate del Comune di Pistoia.
Mi vanto di essere stato missino (cioè fascista come dicevano loro), di esserlo ancora e di sicuro morire tale: alla faccia dei tanti “fagioli” nostrani.
Liberamente, e senza pregiudizi, dott. Geri, lo faccia lei per me e lo puntualizzi senza timore alcuno che è da vili, ignoranti della storia e analfabeti della cultura civica e civile perpetuare differenziazioni e distinguo in base all’art. 3 della Costituzione (anche se per me è un concetto troppo estensivo…), una norma che ho imparato a rispettare anche se non ho avuto personali riscontri che altri la accettassero verso la “mia parte”.
Dirò di più, agli amanti della tastiera: attenti perché “la bella” deve ancora svolgersi. State accorti!
[*] – In veste di lettore qualunque
Si vede che è Natale Matteis, è stato anche troppo generoso! Ha solamente accennato ad una di quelle tantissime pensioni d’oro (“ottenute” all’ultimo tuffo) che a differenza della mia, impediscono ai nostri figli e nipoti di averne una dignitosa. Non vedrei di cattivo occhio se qualcuno iniziasse a indagare se certi signori prendono più i quanto hanno versato… se così fosse sarebbe un furto autorizzato e immorale!
Ma vorrei aggiungere un commento poco natalizio al suo intervento: il signore cui fa riferimento se non sbaglio è stato vicepresidente di Publiacqua. Mia figlia sta a Candeglia e sia d’estate che d’inverno si trovano spesso e volentieri senz’acqua (quando è freddo senza il riscaldamento non è bello). Siccome la Publiacqua ha le bollette più care d’Italia e funziona con continui disagi (ci mancherebbe, anche Gaia in montagna è una vergogna), mi chiedo se chi è stato vicepresidente per nomina politica ha delle responsabilità. Oppure non sapeva, come succede spesso ai politici.
Se chi era stato nominato rispondesse che non poteva agire, non poteva fare nulla, non era sua competenza o responsabilità etc, allora che ci stava a fare, a puppare e spremere la mucca?? Davvero una bella morale …
Buon Natale Felice! Sono in quel di Bergamo….e da qui dico la mia. Ebbene, dobbiamo ringraziare gente come il sig.Fagioli (il sig minuscolo è meritato e voluto) che con la solita sparata sui “fascisti” ci ricorda una volta di più che in Italia sopravvive ancora (per poco si spera) una generazione di persone che non essendo adusa a ragionare in maniera obbiettiva e oggettiva, procede ancora per slogan, che oltre a non significare assolutamente nulla nel 2015, nascondono tutta l’ipocrisia di un popolo, specie di colore rosso, che non ha mai studiato davvero la storia e men che meno ci ha fatto i conti. E di fatto lo hanno impedito a tuti gli altri. Se guardate ancora oggi, non esiste nei programmi scolastici uno studio serio, vero, approfondito del fascismo. Abbiamo dovuto aspettare un Pansa per sapere con certezza che i buoni e i cattivi non erano così nettamente divisi e che lor signori che per anni ci hanno dato lezioni morali, in molti casi erano fascisti dell’epoca d’oro, convertitisi poi rapidamente al dogma rosso.
Come ho avuto occasione di raccontare qui, mia mamma è stata salvata dai nazisti da un fascista come Tremaglia (il fu ministro) mentre i cari partigiani che si servivano di casa sua, tra i quali Pertini (il fu Presidente) li consideravano (lei e i miei nonni) dei mezzi ignari da sacrificare alla causa se necessario.
Tra le cose curiose di lor signori, sempre pronti a darci lezioni morali, anche oggi che dal loro partito trasudano gli stessi liquami tangentizi che negli anni hanno ammorbato tutti gli altri, ce n’è una che è più curiosa delle altre: danno di fascista a chi non la pensa come loro dando ad intendere un peccato originale connesso al fascismo di Mussolini, ma non usano lo stesso metro verso il loro essere di “sinistra”. Mi parrebbe coerente che riconoscessero di essere tutti figli di babbo Stalin e mamma Lenin (i Trotskysti del PCL non me ne vogliano se per stavolta li lascio fuori…anzi…penso sia un complimento) e che accettassero la parola “comunista” alla stessa stregua di come loro usano verso Di Maio e soci la parola “fascista”. Non fosse altro per i milioni di morti provocati dal comunismo sovietico (per citare solo il più importante nei numeri) sotto il benevolo sguardo (voltato altrove) di Napolitano and friends (come scordare gli applausi del nostro, all’ingresso dei carri russi a Budapest?…eccovi una chicca d’epoca testuale del nostro munifico ex Presidente: « L’intervento sovietico ha non solo contribuito a impedire che l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione ma alla pace nel mondo. »….niente di meno!)
Infine i sindacati…chiudiamo in bellezza…gente pagata da tutti gli italiani, che ha ben capito come scansare la fatica di un lavoro, che ha perso di vista da tempo il mandato, per trasformarsi in una sorta di contropotere, uno dei tanti, che a volte danza col governo di turno a volte finge di combatteerne i provvedimenti, in un gioco delle parti, che, in mancanza di iscritti che non siano pensionati e dipendenti pubblici, si alimenta di spesa pubblica e trova in questa la sua ragione di esistere. Non è un caso che i loro capi, una volta finito il mandato vengono subito accolti dai partiti e spesso vanno a fare i sottosegretari quando non i Ministri, Sindaci, Governatori. Un compesno meritato per i servigi resi alla politica, quando devono metterla in quel posto ai lavoratori.
Io sogno una Tatcher italiana che spazzi via ogni forma di finanziamento pubblico a lor signori…ma appunto è un sogno.