
PISTOIA. Associazione Culturidea e Fondazione Tronci non sazie dell’omaggio reso a Fabrizio De André la settimana scorsa, grazie ad un’idea di Roberto Agnoletti e alla presenza di Armando Bartolini e Maurizio Geri, il 25 febbraio alle 21.20 in corso Gramsci 37 riprendono il discorso sull’opera del grande cantautore genovese.
Occasione per tornare ad interrogarsi sull’opera di Fabrizio De André è la presentazione del libro di Armando Bartolini “Gli apocrifi di De André” con l’eccellente musicista Maurizio Geri chiamato ad offrire un omaggio musicale e Roberto Agnoletti ad introdurre l’argomento.
La serata che prevede un biglietto di 5 euro si colloca in perfetta linea di continuità con le ultime stupende esperienze vissute proprio alla Fondazione Tronci, ultima in ordine di tempo la presentazione del disco di Massimo Donno e Riccardo Tesi “Partenze”.
Punto di partenza per la serata è il libro del Bartolini.
Armando Bartolini, teologo appassionato del cantautore genovese dirige l’Ufficio Scuola Diocesano di Pistoia.

Fin da giovane si è interessato di intercultura come “anima nuova” da inserire nella pedagogia e nella didattica della scuola e adesso organizza corsi di aggiornamento per insegnanti su questo tema.
Il libro muove dalla considerazione che De André si è posto dalla parte degli ultimi attraverso l’arte e il racconto di storie. Nel libro si fanno alcune considerazioni circa il tema della fede che percorre forse involontariamente il narrato poetico del cantautore genovese, ma è comunque sempre presente.
Potremmo definire evangelisti involontari quegli artisti che si innamorano di Gesù di Nazaret, se ne appassionano e lo raccontano, lo raffigurano o lo cantano, pur senza appartenere alle Chiese che sul Gesù come Messia e Cristo si sono costruite. Anzi, magari polemizzando con quelle tradizioni. Ma, proprio per questo, tali evangelisti involontari diventano i testimoni più credibili e convincenti per generazioni di dubbiosi e di cercatori.
Il cuore contagiato dalle sconvolgenti novità e bellezza del messaggio di Gesù non riesce a tacere. Questo narrato, mai in linea con documenti ecumenici, ha la forza della persuasione e contagia chi altrimenti non accetterebbe di essere coinvolto in un canonico discorso su Dio.
De André, agnostico ma non ateo, incontra Gesù fin dai tempi del liceo (come ricordava il suo insegnante di religione) come «il più grande rivoluzionario dell’amore», fratello, compagno di strada, ma anche modello di umanità. Non lo conquista il Gesù-Dio, lo prende il Gesù annunciatore dell’amore per gli uomini, così travolgente da spalancare la porta su altro e alto amore.
L’appuntamento per questo evento assolutamente d’eccezione, come quelli che solitamente Fondazione Tronci e Culturidea organizzano, è proprio per giovedì 25 febbraio alle ore 21.20 in corso Gramsci 37.
[culturidea]