Venerdì 6 dicembre alle 18,30 in cattedrale sarà presentato il volume “Cinge Nos Virgo. Prato e il Sacro Cingolo Mariano: storia, arte, fede e tradizione scritto dalla storica dell’arte Virginia Barni
PRATO. Si intitola Cinge Nos Virgo. Prato e il Sacro Cingolo Mariano: storia, arte, fede e tradizione (Claudio Martini editore) il libro scritto da Virginia Barni, storica dell’arte in servizio dal 2016 all’Archivio di Stato di Prato, dedicato interamente alla “Sacra Cintola”, la reliquia conservata nella Cattedrale di Santo Stefano, simbolo della identità storica e della tradizione di Prato.
Tra i vari volumi pubblicati sulla Sacra Cintola il lavoro curato da Virginia Barni rappresenta una vera e propria novità: fotografata da vicino da Giorgio Misirlis e Paolo Tosi, la reliquia si mostra in modo dettagliato grazie alla descrizione accurata e certosina dell’autrice, capace di fornire “una storia nelle storie” mostrando in primo piano qualcosa che saltuariamente (durante le Ostensioni) il fedele riesce a scorgere solo da lontano.
Avvalendosi dei contributi di Giancarlo Calamai, a lungo cerimoniere del Comune di Prato, del canonico Luca Rosati, cerimoniere vescovile durante l’episcopato di Gastone Simoni e di Thessy Schoenholzer Nichols, uno dei massimi esperti di tessuti antichi, la storica d’arte Barni permette di ammirare sopratutto la trama, l’ordito, i fili di seta verde e quelli broccati d’oro, in un modo raro e vicino alla tradizione tessile pratese.
Questo è stato reso possibile grazie alla autorizzazione rilasciata dalla Diocesi e dal Comune di Prato comproprietari della Sacra Cintola. Nel febbraio scorso infatti la teca contenente la cintura di Maria è stata estratta dal cofano dell’altare della Cappella del Sacro Cingolo – dove è custodita e non è visibile – per essere osservata da vicino, aprendo il reliquiario in oro e cristallo di rocca realizzato dal maestro orafo Gianpaolo Babetto nel 2008.
Il volume, scritto in modo semplice, dal taglio divulgativo, accessibile a tutti è stato pensato per i pratesi e per quanti vogliono conoscere questa storia affascinante e misteriosa. Da storica dell’arte la dottoressa Barni in un capitolo raccoglie racconti considerati “marginali” oltre a brevi annotazioni e vicende private. Viene offerta una selezione di storie, una per secolo, dal Duecento fino ai giorni nostri. Una di queste, l’ultima, riguarda il nonno dell’autrice, Guglielmo Chiti, classe 1902, che in giovane età fu seminarista e annotò nei suoi diari l’esposizione della reliquia il 17 novembre 1918, quando il canto del Te Deum sottolineò la fine dell’inutile strage.
Il libro offre alcuni corrispettivi multimediali: video d’epoca di Tv Prato e testi, con le storie di devozione, letti, interpretati e musicati dai fratelli Gabriele e Samuele Cecchi, accessibili mediante appositi qrcode.
Nel 2017 Virginia Barni assieme a Chiara Marcheschi aveva curato presso l’archivio di Stato di Prato la mostra Dall’ombelico all’allambicco. Un lunghissimo filo tra passato e presente dove attraverso documenti conservati nell’Archivio di Palazzo Datini si parlava già della storia della Cintola.
Il volume di Virginia Barni dedicato alla Sacra Cintola sarà presentato alla città venerdì 6 dicembre alle 18,30 in cattedrale. Oltre all’autrice saranno presenti il vescovo Giovanni Nerbini e la sindaca Ilaria Bugetti. Modera Giacomo Cocchi, direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali.
Dove acquistare il libro. L’editore Claudio Martini ha voluto rendere il più possibile accessibile l’acquisto della pubblicazione e ha scelto di mettere a 25 euro il prezzo di copertina. È possibile trovare Cinge Nos Virgo nella biglietteria del Museo dell’Opera del Duomo (ingresso dal campanile) e anche in un temporary shop aperto per l’occasione.
Fino alla fine delle festività natalizie, sarà possibile acquistare il libro, e le altre pubblicazioni del catalogo di Claudio Martini, in pieno centro storico, in via Luigi Muzzi, 28.
Andrea Balli