PISTOIA. Ieri pomeriggio, nell’ambito della mostra foto pittorica Contaminazioni Culturidea nell’ex chiesa di San Giovanni Battista si è tenuta – a cura della professoressa Maria Lorello – la presentazione del libro La piccola gioia, seconda fatica letteraria del giovane autore pistoiese Enrico Buongiovanni.
Libro di genere realistico La piccola gioia (edito da LFA Publisher, 2917, p. 152) narra fatti reali o verosimili.
“Non è un romanzo autobiografico – ha detto Maria Lorello nel presentare l’opera –, ma forse un pò autobiografico lo è, d’altronde fa parte dell’arte della scrittura non solo mescolare realtà e fantasia, ma anche parlare di cose vissute direttamente mescolandole a fatti vissuti indirettamente…È una cosa che viene naturale e molto spesso in maniera inconscia.
Se dovessi dare una definizione telegrafica di questo libro, potrei dire che il romanzo di Buongiovanni è una dichiarazione d’amore alla nobile professione del pompiere e lo possiamo capire già dalla copertina, dove vediamo in primo piano un casco da vigile del fuoco appoggiato su una divisa.
Ma questo libro è anche un inno alla vita. Le due cose sono collegate, perché nessuno meglio di un pompiere ha a cuore la vita e la difende, anche a rischio della propria vita”.
Nel romanzo si narra la storia di una coppia, Stefano e Marina, una coppia alle prese colle beghe sul lavoro e con la famiglia di origine, una coppia che all’improvviso si trova a fronteggiare un problema… e la tragedia viene annunciata con questa frase lapidaria: “Il telefono squillò e con quella chiamata scomparve la serenità”.
Uno dei messaggi di questo romanzo è che questo libro ci fa riflettere su alcuni aspetti del nostro mondo.
Infatti, Enrico Buongiovanni, oltre a rendere onore ai vigili del fuoco, invita a riflettere su problematiche che affliggono il nostro mondo contemporaneo, come ad esempio l’alcolismo o l’assunzione di droghe, o la piaga del femminicidio o il triste fenomeno dell’incomunicabilità tra le persone, resa ancora più drammatica dal fatto che invece siamo sempre in connessione gli uni con gli altri, però in una realtà virtuale”.
Il ricavato della vendita del romanzo sarà devoluto in beneficenza all’associazione “Raggi di speranza in stazione”.
Enrico Buongiovanni nasce a Pistoia il 13 novembre 1989 dove lavora come animatore per anziani affetti dal morbo di Alzheimer. Si affaccia nel mondo del sociale dai suoi 18 anni, prestando assistenza con la Caritas alle persone colpite dal terremoto. Dal 2007 ne fa il suo lavoro prestando servizio in diversi centri socio assistenziali.
È il secondo di sei fratelli i suoi hobby sono la scrittura e il karate che pratica fin da tenera età. Il suo primo libro Il cuore di un padre edito da Nuove esperienze è stato tradotto in lingua inglese dall’appena nata casa editrice digitale “story edition” in formato e-book.