libri. «L’INVISIBILE OVUNQUE» DI WU MING

L'invito
L’invito

PISTOIA. Nuovo appuntamento letterario  presso Lo Spazio di via dell’Ospizio. Domani, giovedì 18 febbraio alle 18:30,  Wu Ming presenta L’invisibile ovunque (Einaudi, 2015, p. 201, euro 17,50).

L’invisibile ovunque racconta quattro vite nella Grande guerra, saltando dal fronte italiano a quello francese e ritorno.

Chi vive in queste pagine sa che niente uccide un uomo come l’obbligo di rappresentare una nazione (Jacques Vaché) e adotta strategie per evadere dall’orrore. Qualcuno sceglie la sfida all’istituzione psichiatrica, accettando il rischio che la follia simulata diventi reale. Qualcuno si arruola negli Arditi, scansando la vita di trincea, al prezzo di divenire un uomo-arma, pugnale con braccia e gambe che un potere futuro potrà usare a suo piacimento.

Qualcuno cerca di nascondersi nelle pieghe della guerra, praticando l’umorismo e il paradosso, fantasticando piani grandiosi per assaltare il mondo che ha vomitato un tale abominio. Qualcuno coltiva l’utopia di un’invisibilità che renda impossibile agli uomini combattersi.

“L’evasione non è una diserzione. Disertare è abbandonare una causa comune che potrebbe anche avere un senso. Evadere è sottrarsi con uno scarto geniale al vicolo cieco, per ricostruirsi altrove. George Jackson, uno dei fratelli di Soledad, dice: prima fuggo, poi cerco un’arma.

“La diserzione è istinto di sopravvivenza, l’evasione è offensiva. Ma non c’è intento morale o pedagogico nelle intenzioni del libro. Il nostro impegno, quando scriviamo, è prima di tutto liberare la narrazione. Questa volta il nostro punto di partenza era: come si possa mentire alla guerra, per detournarne la logica, per fregarla, per ingannarla.

“L’esito narrativo dell’individualità non era in programma, è esploso da solo nelle narrazioni, ha stupito un po’ anche noi ma l’abbiamo accettato. È vero però che nessuna delle quattro storie di evasione individuale è vincente, tutte finiscono in tragedia o fallimento.

“Ma ci sono storie per quando lotti con gli altri, e storie per il momento in cui vacilli da solo sull’orlo di un dirupo. L’invisibile ovunque l’abbiamo scritto per momenti come questo” (dall’intervista di Michele Smargiassi, La Repubblica 27/11/2015, “Noi Wu Ming diciamo addio alla storia”).

Wu Ming è un collettivo di scrittori attivo dalla fine del XX secolo. Nel 1999, col nome «Luther Blissett», pubblicarono il romanzo Q (Einaudi Stile Libero). A partire dal 2000 hanno scritto romanzi a più mani come 54, Manituana e Altai, romanzi «solisti», l’antologia di racconti Anatra all’arancia meccanica e diversi «oggetti narrativi non-identificati» (Asce di guerra, Timira, Point Lenana).

Hanno anche scritto, con Guido Chiesa, la sceneggiatura del film Lavorare con lentezza. Nel 2014 hanno pubblicato, sempre per Einaudi Stile Libero, L’Armata dei Sonnambuli.Il loro blog è www.wumingfoundation.com/giap.

Lo Spazio di via dell’Ospizio, Pistoia. Tel 057321744
www.lospaziodiviadellospizio.sitiwebs.com

Print Friendly, PDF & Email