Il romanzo è una storia tragicomica, profonda e ricca di risvolti inaspettati e di spunti di riflessione.
PRATO. [a.b.] Grande partecipazione sabato 25 Febbraio 2023, alla Biblioteca Lazzerini a Prato alla prima presentazione del romanzo postumo di Raffaello Pecchioli Via delle Bocche del Lupo, 73 (sinfonia in Si minore per archi ed orchestra), (Attucci Editrice).
Già nel 2002 Pecchioli (giornalista, poeta, scrittore scomparso nel 2012) aveva pubblicato con Attucci Editrice Nella Casa del Padre.
L’evento è stato organizzato e coordinato dall’Assessore alla Cultura Simone Mangani; che davanti a un foltissimo pubblico con gli editori Alessandro e Monica Attucci, la figlia Sara Pecchioli e Riccardo Mazzoni ha approfondito le tematiche di un libro originale anche dal punto di vista del lessico, che non di rado trasfonde la prosa in poesia.
Il romanzo è ambientato nel 1989 in Toscana dove alcuni gravi fatti vennero a turbare la relativa tranquillità.
Nella cittadina di Borgo al Cornio, tre amici, Carlo, Ulisse e Antonio sono legati da una grande amicizia e da un tragico destino. I tre compagni di infanzia condividono fin da bambini le prime esperienze di vita, gli ideali politici, gli slanci rivoluzionari contro il potere delle istituzioni e sognano per loro un futuro migliore.
Per varie vicissitudini ognuno di loro dovrà scontrarsi con una realtà ben diversa. Presto si ritrovano a dover accettare la sconfitta degli ideali della giovinezza e a fare i conti con la rabbia e il senso di impotenza e frustrazione che si prova inevitabilmente quando le proprie speranze rimangono disattese.
Un libro che alterna il sarcasmo di pagine segnate dal grottesco rapporto tra la burocrazia mediocre ma onnipotente e le sue bistrattate vittime al lirismo ispirato dalla magia dell’Africa, rifugio salvifico delle anime perse.
Alla presentazione del libro è intervenuto tra gli altri anche Franco Faggi che ha voluto sottolineare quanto questo romanzo abbia in se tanta poesia: “a Pecchioli scappa la poesia anche mentre scrive in prosa”, dice Faggi, che ha letto alcuni passi del libro.
“Sono contenta — ha scritto Sara Pecchioli, la figlia di Raffello — di aver finalmente portato a termine questo progetto, soddisfatta di aver mantenuto la promessa, ma, come mi ha fatto notare Roberto Toccafondi, bibliofilo pratese e amico di mio padre, più che altro mi dovrei sentire orgogliosa di aver consegnato questo testo alla comunità.
Un romanzo che è uno squarcio di grande letteratura, le parole, magistralmente concatenate tra loro, mai messe a caso, mai esose ma sempre semplici e comprensibili, sono come le note di uno spartito, creano musicalità, danno un suono a ciò che leggi. E da qui forse il sottotitolo Sinfonia in Si minore per archi ed orchestra, pensiero suggeritomi da Roberto Toccafondi.
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