MONTECATINI. A seguito della delibera del consiglio comunale numero 75 del 21 ottobre 2014, il Comune di Montecatini e la Commissione pari opportunità si sono fatti promotori di una serie di iniziative volte allo sviluppo del dialogo interreligioso che coinvolga le realtà presenti sul territorio.
Con l’obiettivo di sviluppare il confronto interreligioso e interculturale, la conoscenza e i principi universali di solidarietà, rispetto e tolleranza, che l’amministrazione comunale reputa un proprio compito fondamentale, soprattutto in un contesto storico difficile, in cui sono sempre più frequenti tensioni e atti di violenza tra religioni diverse, è stato individuato un ciclo di incontri a cadenza mensile, con la presenza di alcune figure leader rappresentanti dei diversi gruppi religiosi.
Il primo è previsto per sabato 12 dicembre, nella sala consiliare del Comune, giorno in cui dalle 9:30 interverrà l’Imam di Firenze Izzedin Elzir, presidente Ucoii (Unione comunità islamiche d’Italia). Moderatore dell’incontro sarà il professor Giovanni Ibba, docente della Facoltà Teologica dell’Italia centrale e all’Istituto superiore di Scienze religiose di Firenze.
Il primo incontro e anche i successivi saranno introdotti dal consigliere Siliana Biagini, presidente della Commissione pari opportunità, e vedrà la partecipazione di alcune classi del liceo scientifico Coluccio Salutati di Montecatini per sensibilizzare nei più giovani il tema della conoscenza reciproca.
In calendario è previsto poi l’evento del 15 gennaio, quando a Montecatini arriverà Mario Fineschi, Consigliere della Comunità ebraica di Firenze. Moderatore nell’occasione sarà il professor Lorenzo Franchini, docente di storia del diritto all’Università Europea di Roma.
Sabato 13 febbraio 2016 in Municipio arriverà Daniele Santi, membro del Consiglio nazionale dell’istituto buddista Soka Gakkai. Moderatrice Iolanda Cosentino, docente di filosofia e storia del liceo Coluccio Salutati.
Sabato 12 marzo sarà la volta di padre Matei Tulan, parroco della comunità ortodossa rumena di Montecatini Terme, moderatore il professore montecatinese Antonio Checcacci.
Gli incontri complessivi saranno cinque, l’ultimo dei quali, il 16 aprile 2016, sarà una tavola rotonda con la partecipazione di tutti gli intervenuti agli incontri precedenti, con la condivisione di un messaggio comune per la convivenza solidale, come punto di partenza per consentire a cittadini e amministrazione pubblica di mettere in atto comportamenti e politiche a sostegno dell’integrazione.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare vista l’importanza e la rilevanza dei temi trattati.
[baccellini – comune montecatini]
Buongiorno. Bene, pongo subito una domanda al Sig Elzir.
I musulmani di Parigi hanno cantato la marsigliese, che come lei sa ha significati profondi legati ai valori dell’illuminismo e della laicità dello Stato francese, inoltre hanno rilasciato dichiarazioni nette e inequivocabili, sull’essere musulmani in Europa nel rispetto delle leggi laiche degli stati in cui vivono. Qui le riporto la dichiarazione rilasciata dal Consiglio Francese del Culto Musulmano (a proposito, cosa aspettate ad organizzarvi in maniera identica? Se non altro lo Stato Italiano avrebbe un interlocutore univoco e non solo voi dell’UCOI che vi rifate ai Fratelli Musulmani che a me non piaciono nemmeno un po)
“Cari musulmani e care musulmane,
L’islam, la religione della pace è divenuto ostaggio nelle mani di estremisti e di ignoranti. L’islam esiste in Europa da un secolo. Esso ha vissuto sempre in armonia e in coesistenza con le società europee fino all’arrivo di qualche musulmano che conoscete perché pregano con noi all’interno delle nostre moschee. Essi sono dei giovani che sono nati in Europa, che non parlano la lingua araba e che non hanno alcun titolo in teologia musulmana. Noi abbiamo utilizzato degli imam venuti dall’estero che non parlano nemmeno la lingua francese e che non conoscono i veri problemi che questi giovani francesi ed europei affrontano in seno delle società occidentali.
Cari musulmani e care musulmane,
da anni si dice che l’islam all’occidentale non somiglia all’islam che si è conosciuto. Secondo l’ideologia di questi islamisti ignoranti, l’islam della tolleranza, dell’umanesimo e dell’apertura e del dialogo interreligioso è divenuto un tradimento e una collaborazione con l’occidente, tanto che gli imam tolleranti sono stati minacciati all’interno delle loro stesse moschee da questi estremisti che hanno scelto la durezza e l’odio contro chiunque è differente, anche se i differenti sono musulmani.
I responsabili dell’islam in Francia non sono all’altezza dei veri valori dell’islam, né all’altezza dei veri valori della repubblica. Essi hanno reso il nostro islam universale una religione settaria e odiosa che non accetta l’apertura e l’adattamento ai valori europei. Questi imam incompetenti come questi responsabili falliti devono lasciare i loro posti agli altri che sono più competenti e più aperti perché essi non sono stati capaci di rassicurare né i musulmani, né i francesi.
Cari musulmani, care musulmane,
questa onda di radicalismo non indietreggerà che con la cooperazione degli imam, dei predicatori religiosi, dei musulmani ordinari con lo Stato, i legislatori, la società civile nell’interesse della società, ma soprattutto nell’interesse dell’avvenire dei figli dei musulmani d’Europa. Questo avvenire è in pericolo più che mai.
Cari musulmani e care musulmane, fate attenzione alla gente che cerca di giustificare l’ingiustificabile in nome del razzismo, della marginalizzazione e della storia della colonizzazione. Sono dei pretesti per dissimulare il loro odio e i loro fanatismi religiosi in nome di un Dio che ci ha creato per l’amore e la fraternità e non per la guerra e la barbarie.
I terroristi avevano dei genitori, essi avevano delle famiglie. Cosa hanno loro insegnato? Sono stati superati da internet e dai social network?
Cari musulmani, care musulmane,
la condanna degli attentati non è più sufficiente perché non possiamo più continuare a fare come lo struzzo. Non possiamo nascondere le nostre teste sotto la sabbia ripetendo questa frase cattiva: “Non siamo noi, sono loro!”.
Ogni imam, ogni responsabile religioso e ogni musulmano deve prendere la sua parte di responsabilità perché questi attentati criminali sono stati commessi in nome della nostra religione.
I cristiani, gli ebrei e gli atei vivono con difficoltà nel mondo musulmano. Costruire una chiesa o una sinagoga è un sogno impossibile da realizzare in quei Paesi, fino a [domandare] l’intervento del presidente della repubblica!
Invece i musulmani in Francia e in Europa vivono in tutta libertà e dignità. Essi costruiscono moschee, centri islamici e scuole religiose senza alcun sabotaggio o esclusione.
Noi siamo dei francesi musulmani prima di essere dei musulmani francesi perché è la Francia che ci mette insieme. Di conseguenza la religione deve restare nel suo spazio privato perché la religione deve essere un fattore di pace e di fraternità, a condizione che si interpreti i testi religiosi in modo positivo e costruttivo.
Cari musulmani e care musulmane,
Molti nostri giovani soffrono di un trauma religioso, culturale e identitario. Occorre mettere in atto i metodi migliori per combattere le idee di odio dentro la nostra religione, come pure la fragilità e i nostri giovani musulmani di fronte a uno pseudo islam siro-hollywoodiano. Esso utilizza immagini e propaganda per manipolare e radicalizzare al massimo i giovani, che possono divenire delle bombe terroriste che vogliono distruggere i valori dei paesi occidentali, ma in verità essi distruggono l’immagine dell’islam e l’avvenire dell’islam in Francia e in Europa. Questi Paesi ci offrono ancora dei benefici e dei vantaggi che non abbiamo trovato nei nostri Paesi di origine, malgrado tutte le difficoltà che certo esistono nei quartieri e nelle periferie.
Cari musulmani, care musulmane,
è in gioco l’avvenire della vostra religione e il destino dei vostri figli e tocca a noi musulmani decidere di agire o di non agire.
Viva i veri valori dell’islam e viva i veri valori della repubblica!”
Come vede una presa di distanza senza se e senza ma ed un riconoscimento a tutto tondo dei valori della Repubblica Francese: essi si dichiarano prima francesi che musulmani e mio parere è la giusta precondizione per poter restare in Europa.
E da lei? da Lei poco o nulla; la ho ascoltata a Radio 24, esprimere generiche affermazioni di condanna dei fatti di parigi, con annesse le solite allusioni alle colpe occidentali. Ha anche rilsciato questa incredibile dichiarazione:«Quello che hanno passato gli ebrei 70 anni fa, ora lo sta passando la comunità islamica. Questo è il pericolo; e questo è ciò che i terroristi vogliono, creare una barriera tra musulmani e non musulmani. I musulmani sono sospettati di essere la quinta colonna della società, come erano sospettati di esserlo gli ebrei settant’anni fa; fortunatamente, a pensare questo dei musulmani, oggi, è solo una piccola minoranza»
Non va bene, non va per nulla bene. prenda esempio dai suoi omologhi francesi, perchè sennò è bene che ritorniate da dove siete venuti. Avete infatti solo una strada per restare qua: prendere una posizione netta e inequivocabile sul fatto che NON è la Sharia a stabilire le regole di convivenza civile ma le leggi dello Stato Italiano e che non vi è alcuna giustificazione agli atti di terrorismo in Europa e nel Mondo. Punto.
Massimo Scalas
PS. ma a Montecatini gliele porrete queste domande scomode? O farete i salottieri politicamente corretti a decantare le differenze tra il vero Islam e quello finto?