PISTOIA. Una mostra utile, bella, dolorosissima. Indispensabile. Le ragioni di tanta urgenza non sono dettate dal fatto che la mostra Limitid’oltre, curata da Roberta Fabbri, sarà possibile vederla, nell’atrio del Tribunale di Pistoia solo fino al prossimo 9 ottobre, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 12.
Sono le fotografie di Marta Colombo, giovanissima, appena 21 anni, scattate con l’autorevole semplicità di chi sa di avere, tra le mani, molto di più che una apprezzabile digitale, che esigono condivisioni immediate, anche lacrime, se vi dovesse succedere: e se così fosse, non vi vergognate, piangete pure!
Sono folgorazioni suggerite, molto probabilmente, perché sullo scranno della regìa siede Alessandro Fermo, fratello maggiore di Francesco, costretto, da molti anni, su una sedie a rotelle ed è proprio lui, Francesco, con la sua diversa e faticosa abilità, il protagonista. Che non chiede nulla, se non di essere ascoltato, più che guardato.
Non è una denuncia al mondo e alle sue barriere architettoniche, naturali e artificiose. È la consapevolezza di come la vita possa essere vista e filtrata da mille altre prospettive, oltre la nostra, di distratti e ingrati normodotati. È un inno al sacrificio, alla passione, agli sforzi, a quotidiane fughe per la vittoria.
Le immagini sono tutte in bianco e nero, una cromatura elementare che quasi sempre rafforza terribilmente i concetti, li decontestualizza da ogni location per farle arrivare, con una velocità supersonica, diritte alle nostre sensibilità, che non hanno il tempo di nascondersi o fare finta di nulla per essere del tutto coinvolte.
Non sentitevi in colpa, quando uscite dall’atrio del Tribunale, dopo aver visto la mostra. Concentratevi, semmai, sul fatto che per entrare e poi andarvene, per salire e scendere quei pochi scalini che dividono l’installazione da piazza del Duomo, non avete avuto bisogno di nessuno.