L’IMMIGRAZIONE IN TOSCANA

Nuovi arrivi di migranti e rifugiati
Nuovi arrivi di migranti e rifugiati

PISTOIA. Il Tirreno ci dà la notizia: dei prossimi cinquantamila clandestini che sbarcheranno sulle nostre coste, seimila saranno spediti in Toscana. Numeri da capogiro, nonostante il quotidiano sminuisca dicendo che in molti comuni ci sono ancora centinaia di posti disponibili (vogliono arrivare alla piena occupazione, ma non quella proposta dall’economista Keynes).

Risultato finale, se tutto questo avverrà (e di solito le previsioni più funeste sono anche quelle più realistiche), il numero dei clandestini aumenterà così tanto che non ce ne sarà più uno ogni seicento abitanti, bensì uno ogni duecento.

C’è chi continuerà a dire che si tratta di quantità facilmente assorbibili dalle città e paesi toscani, poiché finché ci sono posti letto disponibili, pare ovvio (a loro, mica a noi) che ne possano arrivare ancora così da fare un “tutto pieno”. Avranno studiato male economia, credendo di poter applicare la teoria keynesiana generale dell’occupazione anche al settore “immigrazione e integrazione”.

Oddio, anche se dopo gli ultimi proclami che Renzi ha fatto su gli oltre settecentomila contratti di lavoro in più (facendo credere siano posti di lavoro, quando invece la maggior parte sono contratti trasformati da tempo determinato a indeterminato), qualche dubbio sulla loro istruzione economica era sorto. O forse si tratta solo di malafede?

Il nostro rosso presidente Rossi ha dichiarato che dovrà essere espulso chi non ha lo status di profugo, aggiungendo però che egli avrebbe intenzione di dare accoglienza anche a chi fugge dalla fame e la miseria, quindi da nessuna guerra. Il problema, adesso, sta nel decidere quale delle due cose fare, poiché l’una è il contrario dell’altra.

Mi spiego: ogni paese normale ha delle regole per coloro che vogliono varcarne i confini, con la conseguenza che chi rispetta queste regole è benvenuto, mentre chi non le rispetta si chiama clandestino. Quest’ultimo, come conseguenza delle sue azioni, subirà l’espulsione da quel paese dove era entrato illegalmente, per tornarsene nel proprio. L’eccezione a questa regola riguarda chi sta scappando da guerre o da persecuzioni, ad esempio, razziali: in questo caso egli può entrare illegalmente in un paese per cercare protezione col diritto di ottenerla.

Della gran massa di persone che da qualche anno arrivano sulle nostre coste, solo ad una piccola parte viene concesso lo status di profugo, mentre alla gran parte rimanente dovrebbe essere affibbiato quello di clandestino, togliendo il diritto di rimanere in questo paese.

In conclusione: o decidi di accogliere i poveri di tutto il mondo (diventando una terra di nessuno, una terra di conquista), oppure decidi di accogliere solo chi ne ha il diritto, così da riservar loro un serio piano di integrazione, anziché parcheggiarli in albergo con smartphone e paghetta mensile. Anche perché fino a prova contraria loro sono clandestini, non figli da mantenere.

Lorenzo Zuppini

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One thought on “L’IMMIGRAZIONE IN TOSCANA

  1. In effetti il nostro è l’unico paese dell’Unione che non ha strategie, non controlla le frontiere, non fa filtro: di conseguenza gli altri ci chiudono le frontirere in faccia.

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