Centodiciotto anni fa una nuova nave scendeva nel mare dello storico arsenale di Venezia: era la corazzata dedicata al condottiero ucciso a Gavinana il 3 agosto 1530 per difendere la libertà della Repubblica di Firenze
GAVINANA-VENEZIA. La mattina di mercoledì 23 aprile 1902 una nuova nave scendeva nel mare dello storico arsenale di Venezia: era la Francesco Ferrucci, corazzata di seconda classe della Regia Marina, dedicata al condottiero ucciso a Gavinana il 3 agosto 1530 per difendere la libertà della Repubblica di Firenze.
L’INCROCIATORE
Lo scafo, tutto in acciaio con armatura in piastre al nichel spesse fino a 15 cm, misurava 104,86 m di lunghezza e 18,71 m di larghezza con un pescaggio 7 m. per 7460 tonnellate.
Era mossa da 24 caldaie, 2 motrice alternative e 2 eliche che erogavano 14.000 Hp e spingevano l’incrociatore alla velocità di 20 nodi (37 km/h). L’autonomia, alla massima velocità, era di 9300 miglia. Sul ponte un equipaggio composto da: 28 ufficiali e 520 tra sottufficiali e comuni.
Fu completato nel 1905 con un armamento di tutto rispetto che prevedeva: 1 pezzo singolo da 254 mm. canna 40 calibri; 2 pezzi da 203 mm. canna 45 calibri; 14 pezzi da 152 mm. canna 40 calibri; 10 pezzi da 76 mm. canna 40 calibri; 6 pezzi da 47 mm.; 2 mitragliere; 4 tubi lanciasiluri da 450 mm.
IL VARO E L’ANELLO
Secondo gli usi della Repubblica Veneta, la Francesco Ferrucci, scese nelle acque ornata dell’anello di bronzo, simbolo delle “nozze” col mare, legato ad un lunghissimo nastro azzurro alla poppa della nave.
La madrina fu Isabella di Baviera duchessa di Genova.
L’artistico anello in bronzo, di notevoli dimensioni, misurava 40 centimetri di diametro ed aveva un peso ragguardevole di oltre due chili e mezzo.
Al centro spiccava un medaglione con il ritratto dell’eroe fiorentino, mentre ai lati era posto lo stemma della famiglia Ferrucci, contornato da rami di quercia e alloro, intrecciati con un nastro su cui si leggeva il motto di Francesco Ferrucci: “Andiamo ove la fortuna nostra e quella della patria ci chiama”.
Il tutto era sormontato dal Leone di San Marco da cui partiva la scritta che girava tutt’intorno: “Varato nell’arsenale di Venezia il 23 aprile 1902”.
Imponente anche la custodia, con un coperchio con una grande aquila sabauda, su cui erano riportati il nome della nave e la data del varo.
Modello intermedio tra la corazzata e l’incrociatore, univa la potenza di fuoco della prima alla velocità e manovrabilità del secondo.
Fu l’ultimo incrociatore della classe Garibaldi ad essere costruito. Sette furono acquistate da marine estere mentre tre furono destinate a quella italiana: Giuseppe Garibaldi, Varese e la Francesco Ferrucci.
SERVIZIO
Entrò in servizio effettivo il 1 settembre 1905 ed operò efficacemente durante la guerra italo-turca nelle acque della Libia, dell’Egeo e del Levante.
Il 24 febbraio 1912, insieme alla gemella Giuseppe Garibaldi, affondò la cannoniera turca Avnillah al largo di Beirut. Successivamente il 18 aprile, unitamente alla Garibaldi e alla Varese, forzarono lo Stretto dei Dardanelli.
I tre incrociatori furono impegnati anche durante il primo conflitto mondiale.
Dal 1924 al 1929 fu impiegato come Nave Scuola per gli allievi dell’Accademia Navale di Livorno, sino all’entrata in servizio delle grandi Navi Scuola Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo.
Dopo avere svolto l’ultima crociera addestrativa nell’estate del 1929, il Ferruccio venne posto in disarmo e dopo essere stato radiato il 1 aprile 1930 venne demolito.
Marco Ferrari
[marcoferrari@linealibera.it]
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- Il varo della “Francesco Ferrucci” a Venezia, in «Illustrazione Popolare Giornale per le Famiglie», Volume XXXIX n.18 (1902), p. 273
- Francesco Ferruccio (incrociatore), ottobre/2020, https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Ferruccio_(incrociatore)
- Francesco Ferrucci, ottobre/2020, https://web.archive.org/web/20080327061920/http://www.agenziabozzo.it/navi_da_guerra/C-Navi%20da%20Guerra/C-347.htm
- Francesco Ferrucci, ottobre/2020, http://www.histarmar.com.ar/Armada%20Argentina/10cruceros/10Cruceros-16FrancescoFerruccio.htm