L’INTERSINDACALE MEDICA ASL 3 PUNTA IL DITO CONTRO LA RIFORMA DI ROSSI

Intersindacale Medica Asl 3 Pistoia
L’Intersindacale Medica Asl 3 Pistoia

PISTOIA. Medici sul piede di guerra per la riorganizzazione del sistema sanitario toscano attualmente in corso, nella totale indifferenza del Governo.

Tale riforma porterà infatti alla costituzione di un’unica azienda sanitaria nell’ambito dell’Area vasta centro per effetto della fusione delle Asl di Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli.

Per questo ed altri motivi l’intersindacale medici Asl 3 di Pistoia aderirà allo sciopero nazionale del prossimo 16 dicembre.

Tre gli obiettivi alla base della protesta nazionale: in primis la parità a fruire del pieno diritto alla salute per ogni cittadino ed il superamento delle attuali disuguaglianze tramite un adeguato finanziamento del sistema pubblico.

In secondo luogo, i medici auspicano un piano di assunzioni che riesca a compensare l’indebolimento del sistema pubblico connesso all’imminente pensionamento di 13 mila medici ed applicazione puntuale della legge europea sulle 11 ore di riposo obbligatorio.

Inoltre, la fine della separazione tuttora esistente tra la competente gestionale del Ssn strettamente legata alla politica e componente professionale, che ha generato l’assurda situazione per cui la prima è legittimata a decidere unilateralmente risorse e organizzazione dell’assistenza le cui ricadute in termini di responsabilità etica, deontologica, civile e penale ricadono esclusivamente sulla seconda.

Le 13 nuovissime sale operatorie a Pistoia lavorano a stento al 50% delle reali potenzialità, ma il contratto con il concessionario obbliga ad un pagamento fisso per il supporto corrispondente al loro funzionamento al 100%.

“Siamo in un momento cruciale in cui ci sono due scadenze importanti – esordisce Corrado Catalani, segretario dell’Intersindacale medica e primario di Malattie infettive al San Jacopo di Pistoia –: la prima è appunto lo sciopero di mercoledì 16 in cui dichiariamo il grandissimo disagio del sistema pubblico ed il suo forte depotenziamento. Anche se il governo lo ha promesso, non verrà varato il piano assunzioni con 13 mila nuovi medici: si stabilizzeranno solo i precari che già lavorano in sanità; né ci sarà alcuna compensazione a livello economico per i dipendenti. Inoltre qui a Pistoia sono circa 150 le ore di lavoro straordinario in più all’anno che non ci vengono retribuite, per non parlare della questione dell’indennità di 5 anni concessa dovunque tranne che a Pistoia”.

“Pochi soldi, sottodimensionamento dell’organico, retribuzioni più basse di tutta la regione – continua Catalani – ed al di là delle generiche rassicurazioni date anche pubblicamente dal commissario per l’Area vasta Centro, dottor Morello Marchese, relativamente alla volontà di mantenere il dialogo aperto con le organizzazioni sindacali per una risoluzione del contenzioso in via stragiudiziale, alcuna risposta ci è ancora pervenuta e domani, 12 dicembre, ci sarà la prossima udienza. Questo modo di fare è deprimente. Ho lavorato a Kathmandu e posso dire che lì il pronto soccorso funzionava meglio di quello di Pescia”.

“La nostra preoccupazione non è solo legata a livello nazionale ma soprattutto all’immobilismo locale di ogni azienda, pubblica o privata che sia – dice il dottor Antonio Sanna, Anaao –. Le aziende non dovrebbero avere punti di stallo come abbiamo noi adesso. Pistoia è sempre stata indietro rispetto alle altre città toscane. Manca una risposta politica al sistema organizzativo”.

“Una preoccupazione in più esiste nel settore della psichiatria – dice la dottoressa Maria Chiara Travierso –. La Uil è vicina ai lavoratori disagiati che fino ad ora hanno avuto poco ascolto. Ci sarà anche un’udienza sugli orari di lavoro: la legge europea sul riposo obbligatorio di 11 ore sarebbe giusta se ci fosse più organico. Come si fa a garantire il riposo se manca il personale medico?”.

“Il clima interno è pessimo – afferma il dottor Elia Martino, delegato provinciale Fesmed –. Stabilizzare i precari assumendoli non significa estendere l’occupazione: si tratta di persone che già lavorano da tempo. Troppi tagli, poco personale, anche e soprattutto a discapito dei cittadini stessi”.

[Alessandra Tuci]

Vedi anche: https://www.linealibera.it/sanita-inaugurata-la-nuova-centrale-operativa-118-pistoia-empoli/

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