“L’ISOLAMENTO NON È COSA CRISTIANA”

uno sbarco di migranti
Migranti e rifugiati, dovere di accoglienza

PISTOIA. Massimo Alby scrive:

Il mio essere convintamente cattolico non può esimermi dal dare il mio contributo laico alla politica. Non è un gioco di parole, è esattamente il dovere di ogni cattolico.

Credere di limitare al proprio orticello la propria azione, il proprio impegno distorcerebbe il vero significato di questo misterioso cammino cristiano.

Oggi il contributo cattolico alla politica pare timido, silente quando purtroppo addirittura aberrante; penso alle chiusure ideologiche da caccia alle streghe sulle tematiche etico morali; ma penso soprattutto alle simpatie razziste delle derive leghiste.

Soprattutto mi preoccupa l’azzeramento culturale, la mancanza di una presenza autorevole capace di un dialogo sereno, coraggioso e aperto verso tutte le sensibilità.

Il pensiero cattolico oggi è inibito, fermo al suo 900, incapace di approfondire, incapace di contribuire, di dialogare. Fermo e ancorato ai macigni ideologici dei suoi mostri creati.

Questo non ha nulla a che vedere con il vero senso del nostro cammino. Il Vangelo non è un libro della domenica, è carne viva delle quotidianità nella sua interezza. Il Vangelo è incontro, confronto, soprattutto capacità di dialogo e di convivenza pacifica è fratellanza universale.

Fratellanza universale; se lo ricordino gli amici leghisti che amano fare i crociati ma se lo ricordino anche i cristiani intransigenti, nel Vangelo questa parola è assente.

Credo che sia importante portare nella politica il nostro contributo, non per primeggiare o soffocare ma nello spirito più vero dell’incontro e della bellezza della reciproca crescita.

Oggi la politica soffre la non politica e i cittadini che non le credono o la ignorano o cedono al rancore e alla cultura del sospetto alimentando derive prive di proposte vere e autentiche.

Temi come la solidarietà, la sussidiarietà, la gratuità, lo spirito di servizio sono cardini del nostro essere cristiani, valori fondamentali del Vangelo, possiamo e dobbiamo continuare a condividerli nella nostra vita laica, nella nostra partecipazione politica. L’isolamento non è cosa cristiana.

Dobbiamo quindi sentire forte il desiderio di rimetterci in discussione per costruire ancora un tessuto di partecipazione di pensiero che animi soprattutto la politica di un rinnovato spirito di servizio.

Massimo Alby

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2 thoughts on ““L’ISOLAMENTO NON È COSA CRISTIANA”

  1. Prima di scrivere a casaccio e venire a fare demagogia da due lire mi chiedo se il signor Alby si sia per caso messo in casa almeno cinque o sei profughi africani.
    Se non lo avesse fatto può venirne a prendere a volontà qui in montagna, non siamo assolutamente gelosi. Anzi. Oggi come oggi il problema non è la Lega, che denuncia solamente le cose che non vanno e si fa portatrice dello sfinimento e del disagio della gente normale che vorrebbe vivere degnamente. Il problema è l’ipocrisia buonista di chi non propone soluzioni ma ignora i problemi e magari se ne sta bel bello a casina propria, guardandosi attentamente dall’ospitare migranti o rom.
    E lo dico anch’io da cattolicissima che per anni ha prestato servizio in parrocchia. Cordialmente
    Elisabetta Rossi

  2. Personalmente ho espresso altrove il mio pensiero sulla lega (vedi Bentivegna) e sull’immigrazione…in ogni caso mi sembra che entrambe le posizioni pecchino di parzialità (nel senso d’incompletezza). Manca una visione d’insieme e razionale del problema, mancano i pro e i contro e sopratutto manca la consapevolezza che chi emigra s’adegua sempre all’andazzo locale. In ogni caso mancano politici con la P maiuscola: abbiamo tanti arruffapopolo che per un voto in più butterebbero in mare anche la mamma o al contrario farebbero la trecita di S.Maria Goretti (o Boldrini) a vita
    Buona serata
    massimo scalas

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