PISTOIA. Vi raccontiamo sinteticamente un filone di una lunga e intricatissima vicenda edilizia e giudiziaria che si è svolta all’ombra di piazza dello Spirito Santo.
Ha riguardato e riguarda il palazzo Pallavicini-Rospigliosi, un edificio vincolato che, come tutti quelli posti sotto la tutela delle Belle Arti, gode di un regime fiscale agevolato proprio perché sia possibile mantenerlo inalterato da trasformazioni o da modifiche che lo renderebbero un falso storico snaturato.
Nel 2000 un processo a carico dei vertici della società immobiliare del palazzo per realizzazioni non autorizzate si era concluso con un mero patteggiamento (vedi allegato); recentemente le cronache si erano invece interessate della faraonica antenna istallata in bella vista sulla piazza, vedi qui.
Entrambi gli episodi sono solo punte di un iceberg che meriterebbe di finire sotto indagine e di essere inquadrato, sezionato e anatomizzato in tutti i suoi risvolti.
Per il momento ci limitiamo a riportare alcuni passaggi, abbastanza ricostruibili dalla documentazione che alleghiamo, con particolare riferimento alla sentenza del Tar della Toscana dello scorso gennaio:
– nel giugno del 2000 il Comune di Pistoia e l’azienda Usl rilasciano, a seguito di un sopralluogo, il parere favorevole di abitabilità/agibilità mettendo per iscritto che nel palazzo Pallavicini non ci sono barriere architettoniche
– nel luglio del 2007, fallita la società immobiliare proprietaria del palazzo, il consulente tecnico d’ufficio (Ctu) redige una perizia tecnica per il Tribunale di Pistoia nella quale accerta che i lavori per il superamento delle barriere architettoniche, dati per eseguiti dalla proprietà, dalla direzione lavori ma anche da Usl e Comune (pensate!) non sono mai stati eseguiti e che i locali non dovevano andare ad asta (pagg. 16 e 17 allegato)
– nel giugno 2008 una lettera del Comune di Pistoia indirizzata alla curatela fallimentare della proprietà del Condominio Pallavicini intima 90 giorni per eseguire i lavori di adeguamento alle normative sulle barriere architettoniche, negando quindi la concessione della deroga richiesta per l’abitabilità/agibilità. Scaduto tale termine l’agibilità sarà sospesa.
– a questo punto il Condominio Pallavicini ricorre al Tar contro Comune di Pistoia e Soprintendenza per l’annullamento del rigetto della richiesta di deroga sul superamento delle barriere architettoniche.
Il Condominio specifica che non è tecnicamente possibile realizzare le prescrizioni, cioè le pedane per l’accesso disabili.
Dopo sei anni, e precisamente il 16 gennaio 2014, cancellate quindi, perché prescritte, tutte le responsabilità penali, il Tar conferma le ragioni del Comune: che cioè non può essere concessa la deroga per sopperire alla mancanza dell’accesso disabili (dato per fatto negli elaborati progettuali!) in quanto le prescrizioni potevano perfettamente essere realizzate.
Viene pertanto revocata l’abitabilità/agibilità del Condominio Pallavicini, da subordinare appunto al superamento delle barriere architettoniche (scarica qui la sentenza).
Una domanda a bruciapelo: ci sono responsabilità penali e civili in capo a qualche ente per la circostanza in questione, cioè che il palazzo Pallavicini-Rospigliosi non è attualmente provvisto dell’agibilità/abitabilità, nonostante sia tranquillamente abitato?
Altre domande, che si inseriscano eventualmente più nel dettaglio della storia, le rimandiamo ad un altro intervento. Certo dobbiamo dire che la credibilità delle istituzioni tutte, se già non fosse andata a farsi benedire, sarebbe stata minata in maniera assolutamente preoccupante.
Che ne dite, signori della legalità?
Scarica: PERIZIA PIERATTINI BECATTINI
2 thoughts on “L’ITALIA CHE NON PUÒ SALVARSI. SENTENZE VIOLATE ALLA LUCE DEL SOLE”
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