L’ITALIA DELLA LEGALITÀ E DEGLI “ESAMI COMPARATIVI”

Gennaro ’a carogna, il ‘Capo dell'altro Stato’
Gennaro ’a carogna, il ‘Capo dell’altro Stato’

L’ITALIA è il paese (P rigorosamente minuscola) degli esami comparativi.

Esame comparativo significa: cooptazione, promozione per familismo, simpatia, corruzione, raccomandazione, pagamento di favori (anche sessuali), leccaculismo, prossenetismo, favoreggiamento, inchino alle mafie, succubanza ai poteri reali, finanzismo, illegalità legalizzata, sistema del mantenimento dello status quo, stipendio garantito senza lavorare, garanzia dell’ingarantibile, assolutismo deresponsabilizzato nei tre poteri costituzionali e tutto il resto in fila. I doveri toccano solo ai cittadini semplici come ai fanti della guerra di trincea.

Talvolta – come nel caso di Roma – esame comparativo può anche essere un disperato e assurdo tentativo (peraltro perlopiù inutile) di far capire che così non possiamo andare avanti: e che, andando avanti così, sarà filosoficamente necessario che, alla fine del percorso, debba accadere qualcosa di terribile ma inevitabile.

Giuseppe Montagna, il ‘comun fante’ della trincea
Giuseppe Montagna, il ‘comun fante’ della trincea

Compariamo, a questo proposito, due tipi di giustizia, ad esempio:

  • quella di Roma che va a parlamentare con «’a carogna» (vedi qui)
  • quella di Pistoia che rinvia a giudizio Giuseppe Montagna (vedi qui e qui)

Non è possibile – a partire dall’ammissibilità in punto d’origine – che questo s-paesato paese (P minuscole) possa e debba essere soggetto, per certe decisioni che prende, alla passione (o peggio: febbre, malattia, rogna, colera) sportiva per il Napoli: tanto che da una parte chi dice “figure del cazzo” su facebook finisce ai ferri per diffamazione aggravata, e dall’altra chi inneggia alla liberazione di Speziale, è considerato referente per una salvifica trattativa stato-Camorra (s-C: va bene così).

Vedetela e prendetela come vi pare, signori del potere iniquo. Fate voi. Ma le cose sono e restano quelle che sono. A prescindere.

P.S. – È su questi temi che stampa e giornalisti dovrebbero cimentarsi ogni giorno, instancabilmente. In nome e nello spirito dell’art. 21 della Costituzione, il più delle volte conclucato con ogni mezzo, come riconosce la stessa misconosciuta Corte Europea dei Diritti.

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