PISTOIA. Adesso finalmente abbiamo conferma che l’astuzia dei politicanti italiani è connaturata alla stessa natura di essere tali, cioè italiani. L’italiano è furbo, accomodante, rissoso, scontento, menefreghista: e il suo esatto contrario.
A seconda delle circostanze e delle occasioni, quando poi l’italiano “si dà” alla politica, allora comincia a pensare, e pure ci crede, che i suoi concittadini/interlocutori siano imbecilli: e qui casca il ciuco.
È fresca la notizia che Pistoia è stata scelta come capitale italiana della cultura per il 2017 e questo titolo comporta, se non andiamo errati, la possibilità di poter spendere un milioncino di euro.
È una buona notizia se in questa scelta non ci fosse un vizio di origine che è quello, sommamente astuto, di far tornare sempre i conti come piace a lor signori i quali pensano che tutti i cittadini pistoiesi siano fatti con lo stampino dei frequentatori delle ex case del popolo o di certe parrocchie progressiste dove “il verbo” elargito dai rappresentanti del popolo è l’assoluta verità e come tale va recepita e plaudita.
Con la differenza che i frequentatori delle ex case del popolo o di certe parrocchie progressiste sono sempre numericamente inferiori a quella che un tempo veniva definita “maggioranza silenziosa” e che anche oggi è la parte preponderante della nostra città.
È una maggioranza un poco vile ma pensante e, forse, culturalmente superiore ai comandamenti cultural/politici indotti nella massa progressista che segue, ubbidisce e si sente nel giusto perché è sempre sola con se stessa.
Questa massa accetta di buon grado che tre Presidenti del Consiglio, Monti-Letta-Renzi, non siano l’espressione del loro voto politico e che un Presidente della Repubblica sia stato nominato da un Parlamento illegittimo, come lo stesso Mattarella, quando era Giudice della Corte Costituzionale ebbe ad affermare, se non come singolo, in sentenza collegiale.
Allora anche questo riconoscimento nazionale potrebbe assumere i connotati della solita buffonata politica calata dall’alto sopra il cittadino e camuffata con i simboli del trionfalismo; e ben si comprende, adesso, perché Pistoia non abbia raccattato niente dei venti milioni di euro distribuiti fra tutte le province della Toscana per interventi e tutela del patrimonio culturale (vedi).
Se dobbiamo dirlo apertamente, con buona pace dei servi e dei giullari che nei loro legittimi commenti alle nostre “popolane” osservazioni ci rimproverano di lesa maestà verso i “loro” padroni, noi affermiamo che questa operazione è di chiaro stampo elettoralistico – ma per citrulli.
Per essere più chiari affermiamo che nel 2017 Pistoia voterà per il nuovo Sindaco e che “il nuovo” si chiamerà Samuele, non il Profeta, ma Lui, Samuele Bertinelli, l’Uomo che parlava alla moltitudine di Ponte alle Tavole, l’unica a non addormentarsi dinnanzi alle esondazioni verbali per le quali “il nostro” va giustamente famoso.
Opposizione nel consiglio comunale di Pistoia, siete arrivati a comprendere che questa è una operazione di stampo elettorale?
Quando la cultura si stende prona alla politica, niente altro ci è concesso di sperare e il milioncino di euro che, alla faccia della Fornero, garantirà un altro periodo di occupazione lavorativa al Bertinelli, è niente davanti allo scandaloso nepotismo che il bomba-Renzi sta attuando sul territorio.
Leggetevi, per cortesia, i finanziamenti che il governo illegittimo di Roma ha dato alla Toscana: poi pensate al miserrimo milioncino e alla targhetta di pergamena di Pistoia capitale italiana della cultura.
Se poi vi viene onco…, smettete di pensare. Vi viene già bene ora.
[Felice De Matteis]
HOPELESS…
ANDAMMO in Russia con le scarpe di cartone e oggi siamo ridotti a paese di cartone. Con l’unica cultura che abbiamo: quella dei cartoni e delle scatole di cartone piene di immondizia.
Camminate per il centro di Pistoia e inorridite. È un assalto alla carovana del sudicio. Se questa è cultura, ditelo voi. Ma se dite di sì, significa solo che siete dei raccattasudicio.
La storia, Samuele, non si può prendere per il culo con così tanta disinvoltura.
E chi ci si presta, ci dispiace, ma è un complice senza onore.
e.b.
Un milione di euro? Tutti, rigorosamente tutti, per il recupero della fortezza Santa Barbara.
Senza tante storie.
Un milione di euro?…tutti rigorosamente tutti per…per…per? ma ce lo ricordiamo che con un milione ci hanno fatto un giardinetto volante precluso ai disabili e tenuto aperto grazie a “volontari” extracomunitari?