L’ITALIA, QUESTO PAESE DELLE LEGGI CHE VIVE DI PURA ILLEGALITÀ

corruptissima re publica plurimae leges
[Tacito, Annales, III, 27]

La copertina del libro di Guido Ceronetti
La copertina del libro di Guido Ceronetti

STAMATTINA LEGGO Chi risponde della vigilanza all’uscita da scuola? e resto irritato e  interdetto.

In questo Stato, che ha un Parlamento dichiarato illecito dalla Corte Costituzionale, e in cui una specie di Presidente della Repubblica, che spendeva 90 € per andare a Bruxelles, ma se ne faceva rimborsare 800 dai suoi amati concittadini (vedi), ha nominato, motu proprio e senza nessuna regola né opposizione, ben tre Presidenti del Consiglio (Monti, Letta e il Bomba) fake, cioè fasulli, perché la legge vuole che essi siano eletti dal popolo e non scelti da un Presidente che è Presidente solo per caso e solo perché non ce n’era un altro gradito: in questo Stato se non si decide anche come andare al cesso e da dove andarci e con chi andarci e cosa farci, non si è contenti e non ci si sente moderni e… €uropei.

Che la giurisprudenza di Cassazione sia un casino più o meno immane e assolutamente inutile – perché, grazie alla romanistica, contrariamente a quanto accade nel diritto anglosassone, non è affatto obbligo per nessun giudice stare decisis, cioè seguire le sentenze che precedono: sennò che potere sarebbe un potere che è limitato? –; che tutto questo sia così, dicevo, nessuna meraviglia: perché la stessa magistratura, con tutte le sue auguste correnti, ha preso troppe ventate per poter seguire una regola univoca e decidere secondo legge, espressione che coincide in assoluto con “secondo logica”.

Finirà, perciò, che maestri e professori saranno responsabili anche a casa: perché, magari, certe cose potevano evitarsi, se l’insegnamento, in ipotesi, fosse stato prestato diversamente e più accuratamente in classe…

Il vero problema è che davvero abbiamo quello che è stato seminato in tanti decenni di Repubblica delle Banane. Prima del 68 tra un Professore di Liceo e un Magistrato non c’era sostanziale differenza, né di inquadramento né di stipendio. Ed erano ugualmente rispettabili e rispettati.

Poi ci si accorse che i giudici si facevano corrompere perché – si disse – avevano stipendi troppo bassi, inqualificabili. Perciò non si decise di stangarli (come era dovere della democrazia e della legge) per quel che facevano di sbagliato, ma, di passo in passo e di regalìa in regalìa, furono portati ai livelli retributivi attuali, azzerando i loro gradini di carriera e facendoli scattare e scorrere, tutti e indistintamente, attraverso tutte le qualifiche, dalla prima nomina alla Cassazione.

Seminato questo principio, il risultato era scontato e, soprattutto, necessariamente catastrofico. Questo succedeva quando Andrea Balli iniziava a andare a scuola e io ero già grandicello.

Poi i signori Presidi Dirigenti Scolastici, gratificati da Berlinguer della dirigenza e reclutati per cooptazione (preferibilmente politica e/o sindacale) e non per le loro capacità e qualità professionali e manageriali specifiche, si sono sentiti come Sceriffi di Nottingham e quindi più realisti del re: perché io so’ io – come avrebbe detto Onofrio del Grillo – e voi non siete un cazzo, cari docenti e bidelli – per lo più di area democratica, come per lo più tutta la buona borghesia post-cattolica o tardo-laica italiana, ma in auto-odor di intellighènzia (aó, semo ’ntellettuali!).

Alla fine la verità, che non sta mai da una parte sola, è però ben riassumibile – se non erro – in una famosa battuta di Guido Ceronetti sepolta in un brano strepitoso all’interno di La Musa ulcerosa (Milano, Rusconi, 1978). Dove lo scrittore-poeta non parla, per la nostra Italia, anche se solo in termini di letteratura (mi pare), di strutture, ma di stronture: con una stupenda, luculenta contaminazione dei due termini, ben compatibili fra loro, di struttura e stronzata. Ovvero quello che noi tutti stiamo vivendo oggi in Italia.

Dove gli insegnanti sono considerati e visti come vere e proprie stronture di pòeri spazzini e bada-ragazzi in una società, però, Particolarmente Democratica ed e[così]voluta

Buone responsabilità a gratis a tutti e a nessuno, dunque, con un nuovo brillante intervento stronturale del legislatore del nostro stivale!

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