LO SCHIFO DELLA GUERRA

Gaza, foto di Nayla Xahra Aulia
Gaza, foto di Nayla Xahra Aulia

PISTOIA. Il Gruppo territoriale di Pistoia di Emergency, le sue volontarie ed i suoi volontari tutti, sono sconvolti dalla escalation di violenza che, in questi stessi istanti in cui scriviamo, sta strozzando Gaza e calando il sipario, come sempre senza un motivo, sulla vita di centinaia di esseri umani. Basta!

Una volta di più, ci sembra necessario investire le nostre energie per ribadire un concetto banale: nella guerra, in ogni conflitto armato, qualsiasi siano le idee e le tradizioni coinvolte e perseguitate, il risultato di oggi è il medesimo di ieri e del giorno prima. Feriti, urla, bambini spazzati via. Il novanta percento delle vittime delle guerre attuali è civile. Uno su tre è un bambino. Siamo noi, siete voi, siamo tutti. Mentre leggiamo il giornale, mentre dormiamo, mentre svegliamo con un bacio i nostri amati, mentre pianifichiamo una bella gita fuori porta. Basta!

Emergency cura da 20 anni i feriti di guerra. E lo fa seguendo i principi basilari dell’attività medica che si concretizzano in un accesso gratuito, di eccellenza, per tutti. I medici ed i chirurghi di Emergency hanno più volte raccontato, tra rabbia e lacrime, come “lo schifo della guerra” sia sempre lo stesso, da Kabul a Bangui, a Lashkar-gah. E a Tel Aviv.

Banchino di Emercency
Banchino di Emercency

“La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire”. Lo scriveva Albert Einstein. Nel 2014, però, siamo fermi ad un punto morto: ancora, è necessario capire quando si sia di fronte ad una guerra e quando ad interventi militari “chirurgici”, o inevitabili, o umanitari. Come se le ferite provocassero dolori diversi, in base alla categoria di conflitto. Ci troviamo allo stallo degli F35, gli aerei da guerra su cui tanto si dibatte ma che nessuno ha realmente intenzione di eliminare dalla storia del nostro paese e della nostra modernità: macchine di morte che da qualche parte dovranno riversare tutta la loro scellerata potenza. Basta!

Nella mattinata di sabato 26 luglio, il nostro gruppo allestirà il classico banchino all’interno del mercato cittadino. Lo riteniamo, una volta di più, necessario, perché pensiamo che singoli individui e associazioni debbano far sentire la propria voce e la propria indignazione informandosi, organizzando e sostenendo eventi a favore della pace e dell’immediato cessate il fuoco e tenere costante l’attenzione su quello che a Gaza, come nelle altre decine di scenari di guerra attualmente attivi nel mondo, sta succedendo, nel rispetto dei più sacrosanti e inalienabili diritti dell’umanità intera.

Le volontarie e i volontari pistoiesi di Emergency

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