LO STRANO CASO DEL CONCORSO DI IDEE DELLA PIAZZA DELLO SPIRITO SANTO A PISTOIA

Lo strano caso di piazza dello Spirito Santo...
Lo strano caso di piazza dello Spirito Santo…

PISTOIA. Copio direttamente, da un sito pistoiese (vedi), il titolo che richiama, con evidenza, un noto film del “dottor Jekyll e del signor Hyde”, sperando di non essere citato per violazione del diritto d’autore o peggio: questa «città di tutti», infatti, e soprattutto «a misura d’uomo», ama svegliarsi all’improvviso e citare chiunque si permetta perfino di esprime un semplice giudizio o un normalissimo punto di vista – trovando, si deve dire, purtroppo spesso, terreno fertile per un (permettétecelo) più che improprio ascolto a prescindere dall’art. 21 della Costituzione, che qua, cioè in Pistoia, pare ignoto anche ad addetti ai lavori come gli avvocati.

Stavolta, dico, spero che non sia così. Siamo dinanzi a due ipotesi:

  1. una bufala metropolitana – come direbbe l’ex Sindaco Pallini con la disinvoltura del saggio nella turris eburnea del facebook
  2. una triste (ma, ancor più, trista) realtà di malcostume, di legami e interessi trasversi, di falsazione della realtà e di “assurda ripetizione dell’esistere”,  per citare un poeta che nessuno legge mai, pur essendo un grande: Vittorio Sereni. Assurda ripetizione perché in Italy niente è mai cambiato e niente mai – scusate il pessimismo – cambierà.
Piazza Spirito Santo
Piazza Spirito Santo

Per non incorrere in rischi di attacchi e querele alla maniera pistoiese, vi invito semplicemente a leggere questo “strano caso” direttamente laddove si trova: e cioè a questo link http://pistoia.altervista.org/concorso-di-idee-uno-spazio-urbano-aperto-tutti-riqualificazione-di-piazza-dello-spirito-santo-pistoia/; e poi a soffermarvi sull’arida sponda, a volgere le spalle al varcato Ticino della Brana pistoiese e a giurare – cosa, direi, impossibile in assoluto – che non fia mai più che quest’onda scorra tra due rive straniere.

Se sono stato un po’ troppo dotto e criptico a suon di citazioni manzoniane, chiedo scusa e mi spiego meglio.

Da tutta questa vicenda – a cui siete stati indirizzati – si capisce una sola cosa: che l’Italia, sia quella di Togliatti/Napolitano ieri (attraverso il pluridisprezzato Carxi) che quella di Renzi/neo-Pd oggi, è la medesima che potremmo definire «la terra di nessuno», o «la terra di mezzo», ma soprattutto – stando alle denunce pubblicate – una terra “messa in mezzo” da politici e da professionisti di alto profilo della nostra cultura: nel caso di specie, la cultura architetto-accademica.

Sintesi estrema:

  • si bandisce un concorso di idee
  • partecipano decine di persone
  • si evidenza nel bando che non ci devono essere rapporti fra chi partecipa e chi giudica
  • ne esce vincitore qualcuno che, di rapporti con i membri della commissione, ne ha avuti – o almeno così si dice e si sostiene.

Domanda – magari da rivolgere anche a tutti i partecipanti a Libera di Don Ciotti –: ma Pistoia è davvero Libera dalle mafie o, al contrario, chiacchiera chiacchiera e poi è esattamente la fotocopia del resto d’Italia, nonostante tutti gli impegni in termini di rispetto e sostegno della legalità…?

Margherita Semplici
Margherita Semplici

Torno a sottolineare – per evitare potenziali querele – che non stiamo asserendo niente: ci stiamo solo facendo delle domande supportate da interventi e documenti resi pubblici.

Domande come quelle che si sono posti anche due consiglieri di minoranza (Margherita Semplici e Alessandro Capecchi) che, in una interpellanza depositata e protocollata più o meno un’ora fa, si domandano e chiedono all’amministrazione Bertinelli:

1)      Quante riunioni della commissione giudicatrice sono state necessarie per l’esame dei 93 progetti validamente presentati;

2)     Se, come specificato dall’Art. 11 del bando di concorso, la commissione giudicatrice abbia proceduto a redigere un verbale di ogni seduta, con giudizi motivati su ogni progetto presentato;

3)     Quali siano le motivazioni a supporto dell’attribuzione dell’identico punteggio di 49/100 a 78 diversi progetti;

4)     Quali siano le caratteristiche del progetto vincitore;

5)     Se risultino incrementati i costi di realizzazione del progetto e a quanto ammontino precisamente;

6)     Se non si ravvisi il ricorrere della fattispecie di cui all’Art. 6 del bando di concorso (incompatibilità e cause di esclusione dei partecipanti) nel fatto che il vincitore del concorso e il terzo classificato abbiano avuto un notorio rapporto di collaborazione con uno dei membri della commissione giudicatrice;

Alessandro Capecchi
Alessandro Capecchi

7)     Se siano per il momento pervenute a codesta Amministrazione notizie di ricorsi all’autorità giurisdizionale avverso la graduatoria definitiva;

8)    Infine, se si ritenga opportuno procedere comunque all’attuazione di tale progetto, stante che, nel contesto di difficoltà del bilancio comunale e nel quadro dei problemi che affliggono il centro storico, un intervento di questo tipo non appare avere carattere prioritario.

Scaricate da questo link (Interpellanza-Piazza-Spirito-Santo) l’interpellanza dei due Consiglieri Comunali. Leggetela bene e interrogatevi anche voi, lettori.

Come vedrete, non si smette mai di scoprire qualche cosa di interessante tanto da restare, come si dice, senza fiato – o almeno con il fiato sospeso.

Se tutto questo è vero – e ci rivolgiamo a Bertinelli e alla sua Giunta – la vogliamo fare davvero una bella pulizia? Perché la gente non ne può più di prese di culo istituzionali.

direttore@linealibera.it

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