ROMA. Se la riforma è parziale, non è una vera riforma e i cittadini residenti nell’area metropolitana Fi/Po/Pt ne sentiranno le conseguenze in modo particolare, avendo pessimi indici di tariffazione del premio per l’alta frequenza ai sinistri automobilistici.
Il decreto concorrenza sulle assicurazioni automobilistiche è un documento che sarebbe stato scritto da Giulio Cesare Sottanelli, un deputato verdiniano che ha nel suo curriculum anche l’attività di agente di assicurazione e che dunque apparirebbe in pieno conflitto di interessi.
Il mancato inserimento della liberalizzazione sul ramo danni con il tacito rinnovo, sarebbe un modo per mantenere alto il livello delle polizze.
A questo dettaglio (ma che non lo è affatto) si inserisce la curiosa vicenda della querela del presidente di Unipol Carlo Cimbri nei confronti del quotidiano La Stampa, per aver pubblicato una intercettazione telefonica compromettente, nella quale l’Ad, impartiva disposizioni ai deputati del Pd per attenuare gli effetti di liberalizzazione del decreto.
L’iniziativa del Ceo della società Unipol, è però stata una clamorosa autorete, vista la pronta archiviazione da parte della Procura torinese.
L’ipotesi di un inserimento obbligatorio della black box, permetterebbe una tracciatura delle manovre del veicolo ex-ante l’incidente, ma non sarebbe indenne da errori nella restituzione dei dati registrati in modo automatico: il periodico Quattroruote avrebbe già riscontrato l’efficacia del sistema, afflitto da errori significativi che andrebbero a danneggiare gli utenti.
Il provvedimento di legge è articolato su vari aspetti che passa dall’archivio testimoni alla definizione di carrozzerie convenzionate con le società assicuratrici.
L’emendamento pare aver azzerato le speranze dei contribuenti che da cinque anni attendono (c’era il governo di Mario Monti) una liberalizzazione completa, cioè estesa anche al ramo danni, astutamente espunta dalla lobby delle assicurazioni.
La vicenda Cimbri/La Stampa, appena neutralizzata e quindi riconosciuta come temeraria, rappresenta plasticamente l’influenza della potente lobby assicuratrice alla Camera dei deputati, garantita da numerosi agenti/deputati.
L’Ivass (istituto vigilanza assicurazioni) ha denunciato che il prezzo medio della Rc auto nel 2011 era di 234 euro al di sopra della media Eu, mentre nel 2016 era di soli 150 euro, grazie all’effetto del tacito rinnovo, rimasto invariato.
Il tutto resta in attesa della firma del Presidente Mattarella che, in caso di accoglimento del decreto, richiederà i necessari decreti attuativi per la sua attuazione.
Insomma, ne riparleremo con maggiore accuratezza tra qualche mese.
[Alessandro Romiti]