
PISTOIA. [l.c.] Il consigliere affronta il tema dell’immobilismo locale e delle mille ipocrisie dell’autoproclamata sinistra.
Per la città servirebbero meno chiacchiere e un’agenda di obiettivi concreti.
A parziale rettifica del pezzo di ieri – in cui “abbiamo candidato” erroneamente Sforzi a sindaco – specifichiamo che la lista civica in oggetto nasce aperta alla più ampia e trasversale partecipazione: l’obiettivo è condividere progetti e l’individuazione di un candidato sindaco sarà solo l’ultimo passaggio del percorso.
Ecco la seconda parte delle risposte estratte dalla nostra intervista:
Quando uscii da Sel (vedi: «Non abbiamo perso, abbiamo fallito»: e Sforzi se ne va da Sel) avevo vissuto un’amarezza simile al sentimento in parte emerso con le recenti amministrative. Purtroppo avevo perfettamente ragione nel cogliere il gattopardismo di quella sedicente e presunta forza di sinistra.
Mutatis mutandis, oggi esiste Si, Sinitra Italiana, un soggetto che ha tenuto la prima assemblea nazionale a luglio (vedi) e che a Pistoia aveva già raccolto alcune adesioni a inizio anno (vedi).
Assistiamo però a una farsesca contraddizione: a Roma Si nasce con la promessa di autonomia dal Pd, se non vera alternativa; da noi trai fondatori e azionisti di maggioranza di Si troviamo una nebulosa eterogenea, tossica, che in tutta la provincia o quasi è ancella del Pd e schiacciata, nel capoluogo, su Bertinelli e il suo cerchio magico.
Come dicevo a Pistoia in Si c’è di tutto e di più: dal presidente del comitato elettorale permanente Sindaco, l’associazione che si richiama a un romanzo di Calvino, ad assessori di giunte che nulla dicono e nulla fanno a fronte di vicende e situazioni gravi come ad esempio l’incendio della discarica del Cassero o l’inceneritore di Montale.
In tale nebulosa non mancano persone che hanno sottoscritto i referendum sociali (vedi: Referendum sociali. Scuola pubblica, blocca inceneritori, trivelle zero e beni comuni e Comitato promotore dei referendum sociali anche a Pistoia) e quello costituzionale di ottobre; chi solo uno dei due e chi nemmeno uno.
Peccato che ci siano consiglieri comunali che non hanno nemmeno dato la disponibilità per l’autenticazione delle firme: dove si pensa di arrivare con simili elementi? Senza considerare che si potrebbe e dovrebbe fare un partito politico solo per l’attuazione della Costituzione…

Chiunque si candidi a governare Pistoia o la Toscana deve essere consapevole che una delle priorità è la sanità. La precarietà sanitaria creata dal Pd di Renzi e Rossi, con i ritardi per le liste di attesa e la generale disorganizzazione degli ospedali (escluse le cliniche universitarie) crea un deficit di cittadinanza accettabile, lo dico senza mezzi termini, solo per i ricchi o i privilegiati.
Non per le famiglie che combattono contro le difficoltà quotidiane: la sinistra pistoiese parla di questa situazione, scende in piazza con volantini o banchetti, alza la voce nelle stanze dei bottoni? No! Accompagna i tagli allo stato sociale, barattando il silenzio con qualche sparuta nomina in aziende partecipate o in attesa di elemosinare altri strapuntini.
Personalmente ho in mente alcuni amministratori riusciti a dare una svolta, nel loro piccolo, alle dinamiche amministrative dei loro comuni: penso a Falchi di Sesto Fiorentino, che ha scelto Tommaso Montanari come assessore; ad Accorinti, civico, di Messina, che ha chiamato il toscano Alessio Ciacci ad organizzare il ciclo dei rifiuti e ad avviare il compostaggio dell’organico.
Oppure a Pizzarotti a Parma, che ha fatto della sua città un modello europeo per riduzione di rifiuti e percentuali di raccolta differenziata con il supporto di un esperto come Raphael Rossi. Guardo anche al laboratorio politico fiorentino “Per un’altra città”.

A mio avviso il sindaco di Pistoia non dovrebbe fare tanti discorsi: si dovrebbe circondare di persone preparate, non di yes men, e chiamare subito Rossano Ercolini, toscano, vincitore del Goldman Prize e ideatore del movimento Zero Waste, per dare impulso alla riduzione dei rifiuti e indirizzare le raccolte differenziate verso il riciclo, togliendo così cibo agli inceneritori.
Bertinelli fece tante promesse sui rifiuti ma non ne ha mantenuta mezza, a partire dal porta a porta con tariffa puntuale, unico metodo per responsabilizzare i cittadini e diminuire il residuo indifferenziato che non viene ricilato e finisce quindi in discarica o all’inceneritore. L’attuale sindaco invece è riuscito a riciclare al massimo qualche politico.
Ugualmente sulle energie rinnovabili Bertinelli si è sempre riempito la bocca di slogan: cosa ha fatto di concreto? Io sospenderei ogni tipo di retorica e inizierei a installare arredi urbani in fotovoltaico, su pensiline per bici e autobus, ai cantieri comunali, nei giardini e nelle scuole, anche per dare un esempio pratico.
E poi ancora: costruzioni in legno, altrimenti è inutile parlare di riconversione ecologica dell’economia; periferie, da viale Adua ai paesi come Pracchia, Le Piastre Sammommè, frazioni abbandonate dall’amministrazione; trasporto pubblico e decoro.

Il sindaco non si dovrebbe rinchiudere nella torre d’avorio, ma mettersi in rete con i Comuni Virtuosi e condividerei le esperienze del Coordinamento Agende 21 Locali, iniziative improntate alle smart city che a Pistoia mancano del tutto, a parte nella propaganda.
Inoltre credo che sia sbagliato rimanere immobili di fronte al sacco della centro, preso d’assalto da locali della movida: bisogna trovare gli strumenti per garantire la presenza di negozi ed esercizi per tutte le fasce d’età e per le destinazioni non solo drink&food.
Concludo con Publiacqua: a breve scade la concessione e bisogna progettare un percorso per ripubblicizzare questo monopolio controllato dal Pd che si è rivelato fallimentare.
Va anche ripensato il bilancio dei comuni, che sopravvive con la droga degli utili rubati agli investimenti nell’acquedotto colabrodo.
Auspico che da Roma parta la ripubblicizzazione: i 5 stelle potrebbero lasciare al privato i servizi gas e luce di Acea, in regime di mercato, e tenere il monopolio idrico, aiutando così anche il percorso toscano di ripubblicizzazione, visto che Acea è il socio privato della società sprecona e inefficiente che ci fa pagare l’acqua più cara d’Italia.
[massimiliano sforzi]
Vedi anche: L’occhio sulla città. La parola a Massimiliano Sforzi 1/2