PISTOIA. Qualche giorno fa, alle 15 di un pomeriggio, nella sede dell’Asl di Pistoia, si sono incontrati l’Apr/Bardelli-Maic Maria Assunta in Cielo, la Misericordia di Pistoia e la Cgil (salvo se altri) per cercare di trovare la soluzione del trasporto-disabili evitando, possibilmente, di dover ricorrere alla rasoiata del licenziamento di Massimo Bianchi-Loppa e (se mai) anche di Lurci-Bracco.
Come al solito i tavoli di questo genere sono pesanti come il piombo e, normalmente, non portano altro che a posizioni di forte contrapposizione.
Da una parte – come abbiamo scritto qualche tempo fa – c’era l’ex-Aias intenzionata a sbolognare (di tutti i lavoratori di Apr) solo un paio di persone (ma sicuramente Massimo Bianchi, se non Bracco); dall’altra la Cgil che ribadiva la necessità di non sacrificare 1 o 2 lavoratori.
Su una posizione interlocutoria l’Asl che, avendo assegnato il trasporto disabili alla Misericordia e collegàti, e non essendo molto disponibile (come al solito) a rivedere un “cosa fatta capo ha”, cioè l’assegnazione del trasporto stesso alla Misericordia – l’Asl è pigra per natura: quando ha fatto qualcosa tende a comportarsi come Ponzio, perché impegnarsi a rivedere una gara di appalto costa sudore… –, avendo assegnato il trasporto disabili alla Misericordia e collegàti, si attesta su una posizione di attendismo e aspetta di vedere che qualcuno tolga le cosiddette “castagne dal fuoco”.
Ha fatto così – ricordiamolo per gli scettici – anche quando Luigi Egidio Bardelli, con la sua Apr cancellata di netto dal Tribunale Civile di Roma (vedi Bardelli – Sentenza Roma) ha potuto continuare a riscuotere tranquillamente centinaia di migliaia di euro, della fiscalità pubblica toscana, pur senza titolo: anzi, trasferendo (da azienda inesistente) la propria attività alla Fondazione Maria Assunta in Cielo.
Un vero esempio di rigoroso rispetto della legalità da parte di esponenti di spicco del mondo cattolico che continuano a ruotare intorno alle parole di Papa Francesco come un alveare di api dinanzi a un mazzo di fiori (non prendétevela e non offendétevi: è una metafora tratta dal Manzoni della monaca di Monza…). E nel silenzio più ermetico dell’intera città, particolarmente incline al non sapere e al non voler prendere posizione.
Dunque: la sorte di Massimo Bianchi-Loppa è rimasta – direbbe Ovidio – appesa a un filo. Ma la posizione più fattiva e pragmatica, in mezzo a una sostanziale, generalizzata ignavia, l’ha mostrata (lode al merito) la Misericordia, che ha prospettato l’assoluzione ab omnibus peccatis et ab omnibus censuris.
Im pratica – a quanto ci risulta – la Mise ha avuto un colpo di reni gattesco e ha buttato sul tavolo la sua soluzione in due step:
- se l’Apr/Bardelli-Maic Maria Assunta in Cielo non ha un pulmino decente (perché anche questo è accaduto: che via San Biagio ha fatto viaggiare per un bel po’ il Bianchi con un pulmino scarcassato e che perdeva pezzi…), la Mise gliene fornisce uno dei suoi, in buono stato, in comodato d’uso
- se il Bardelli o don Pancaldo si lamentano per la mancanza di fondi-stipendio per Loppa e per Bracco, la Mise sarebbe disposta a passare loro una parte dei fondi per il trasporto a saldo stipendi
Che vorreste di più se foste degli imprenditori? È un’àncora perfetta. Eppure – pare – questa soluzione non è garbata punto a via San Biagio. E così, interlocutoriamente, tutta la questione è stata rimandata a mercoledì prossimo (28 gennaio) per essere ripresa e, speriamo, portata in porto in piena sicurezza – ma soprattutto con soddisfazione e umana comprensione per i licenziandi.
Ce la faranno i nostri eroi della Misericordia (che una proposta – e concreta – l’hanno pur fatta) e i compagni della Cgil a salvare un lavoratore (o due) che perderebbe/ro capra-lavoro e cavoli-pensione per un soffio?
E l’Apr/Bardelli-Maic Maria Assunta in Cielo si ricorderanno che, mentre parlavano di difficoltà economiche e stipendi a rischio, e mentre tardavano a pagare le competenze dei consulenti esterni, durante il 2014 hanno assunto (se non sbagliamo) due impiegate amministrative per la sede, nei cui nuovi lavori qualcuno ci dice siano finiti anche i fondi-Tfr degli attuali dipendenti?
È un vero dilemma che, fra l’altro, se vero, non depone certo a favore di una perfetta capacità amministrativa della trojka di via San Biagio, che dovrebbe avete tuttora in corso una causa del lavoro (?) fatta partire dal generale Gentile, direttore dell’azienda prima ancora dell’arrivo di Gori. Ma solo per un breve periodo.
Nel frattempo Massimo Bianchi-Loppa, raggiunto per telefono, ci ha detto che gli piacerebbe molto avere – su questa storia – un incontro, anche breve, con il nuovo Vescovo: «Così – ha aggiunto –. Se non altro per sentire cosa ne pensa di una gestione delle risorse umane orchestrata in questi termini…».
Anche perché sembra – ci riferiscono altre voci – che alcuni genitori dei disabili, sapendo che Bianchi se ne andrà se sarà licenziato, non si sentono sicuri di un servizio-trasporto che fosse realizzato dalla Misericordia non con personale stabile e assunto, ma con volontari che mutano di volta in volta o di ora in ora.
Mercoledì vedremo se dal palazzo dell’Asl uscirà fuori una soluzione ragionevole come quella prospettata dalla Mise o se saremo ancora al braccio di ferro…
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