L’OSPEDALE DI SAN MARCELLO, ENRICO ROSSI E ROBERTO ABATI

I brillanti risultati della nuova Sanità Montana di Rossi & C.
I brillanti risultati della nuova Sanità Montana di Rossi & C.

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Il dottor Luciano Battani scrive:

Ho letto con molta attenzione il resoconto dell’incontro di Bonelle del 31 marzo scorso (vedi) tenuto dal responsabile della Regione Toscana Presidente Mario Rossi, dal Direttore della Asl 3 Roberto Abati.

Mi devo complimentare per la stesura del documento in quanto molto chiaro e riproducente la realtà della riunione. Ho visto in questo quadro la replica delle tante riunioni che ci hanno amministrato nel tempo, per illustrarci la situazione della Sanità toscana. Avevo promesso a me stesso di non scrivere più sull’argomento, ma continuare ad essere presi in giro dai soliti “ So tutto io” è veramente troppo. immagino la scena, dopo le solite incessanti introduzioni di rito si da parola a un vecchio collega che sono dispiaciuto di non conoscere, che ha lavorato per anni sul territorio e che esprime le stesse opinioni che da anni evidenzio senza successo.

All’inizio immagino i sorrisini di compiacimento per chi osa contraddire i grandi, che si trasformano in profonda rabbia a stento repressa; faccio i miei complimenti agli altri intervenuti nel dibattito, la Signora Eva Giuliani che ha vissuto e vive con dolore in un’altra parte della sanità toscana. Sono dalla parte dell’infermiera professionale con laurea breve, che si sente umiliata e offesa da gente che non ne apprezza il valore professionale per l’ammalato e la donazione completa al proprio lavoro.

Cosa si può sperare di meglio da politici teorici spesso senza alcuna preparazione tecnica in merito?

Si parla di necessità di risparmio dovuti alla restrizione dei Fondi da parte dello Stato, a questo proposito mi piacerebbe conoscere la risposta… dal presidente Rossi alle domande fatte sui 400 milioni di euro dell’Asl di Massa?, e dei quasi corretti bilanci in forte defict regionali; non posso scordare l’ultimo bilancio relativo all’anno 1991. dell’ospedale Pacini di San Marcello. Detto documento ufficiale redatto dalla Asl di Pistoia, dichiarava un utile netto di gestione di oltre tre miliardi di vecchie lire.

Piot Pacini di San Marcello P.se
Piot Pacini di San Marcello

Ma è forse per questo che i grandi tecnici hanno deciso di smembrarlo!

Grazie ai presenti che hanno avuto il coraggio di contestare la spesa dei nuovi ospedali toscani che Rossi rende attuabili con la diminuzione del personale, sorge spontanea una piccola domanda, perché nella gestione di sanità la maggiore parte del personale è impiegatizio? Ero convinto che la gestione oculata e tecnicamente valida dovesse essere affidata per la sanità: a medici, infermieri professionali, tecnici e laureati in materie attenenti alla sanità. O è una questione di voti! Questo dubbio devo ammetterlo ce l’ho.

Scusate se in ritardo mi presento sono un medico specialista in anestesia e rianimazione e in pediatria. Ho lavorato per anni all’ospedale di Livorno e clinica universitaria di medicina a Pisa con il Professor Monasterio e per trentasei anni all’Ospedale di San Marcello con un totale di 40 anni.

Mi sono presentato per rispondere alle affermazioni (che spero riportate nella loro esattezza) per dire alcune cose al dottor Roberto Abati: l’affermazione che l’ospedale di San Marcello non ha mai avuto un Pronto Soccorso è solo profondamente sbagliata e offensiva per tutti coloro che per molti anni hanno garantito un pronto intervento qualificato per 365 giorni e notti dell’anno.

Spero non pensi veramente quello che ha detto. Dalla fine degli anni 50, all’ospedale di San Marcello partorivano oltre 180 persone all’anno e questo fino a quando grandi menti stabilirono che per la sicurezza delle partorienti era indispensabile che i parti fossero oltre tremila.

Rossi a Bonelle, dans sa maison
Rossi a Bonelle, dans sa maison

Posso certificare che in tanti anni nessuna donna è mai deceduta da noi durante o dopo il parto. Abbiamo avuto dati da record di fratturati dall’Abetone, addirittura 47 fratturati in un sol giorno. Incidenti stradali anche molto gravi con morti e feriti. Abbiamo fatto fronte a esplosioni nel centro di produzione di munizionamento della Smi. All’esplosione di bombole di gas, con morti e feriti gravi, ustionati , e l’elenco potrei continuarlo.

Mi preme ricordare che l’attività dell’ospedale ha salvato molte persone stabilizzando ammalati e feriti gravissimi senza mai andare aldilà delle competenze tecnico mediche dell’ospedale. Qui apro un capitolo di trasferimenti urgenti in reparti altamente qualificati con l’ausilio delle ambulanza della Cri, o di altre associazioni di volontariato, attrezzate con apparecchiature e strumentazioni fornite dall’ospedale, usate da un anestesista o da altro medico specialista inviato in ambulanza con infermiera di supporto.

Un episodio per tutti, per puntualizzare la presenza del Pronto Soccorso dell’ospedale di San Marcello, nel gennaio 1958 venne portata al Pronto Soccorso una giovane per una emorragia celebrale grave, arrivò in coma che si approfondì rendendo necessario la ventilazione polmonare. Intubata e sostenuta da un piccolo respiratore polmonare in dotazione all’ospedale, trasportai la paziente nella neurochirurgia di Pisa, ma sorpresa, nessun reparto era dotato di ventilatore polmonare.

La paziente fu messa in un polmone di acciaio in pediatria (all’epoca la poliomielite era una grave malattia) molto diffusa che necessitava per le cure della suddetta attrezzatura. I colleghi di neurochirurgia mi dissero che era arrivato, ma ancora imballato un ventilatore inglese (Blease Pf 11), che il giorno successivo fu messo in funzione con urgenza. Pazienti gravi trasferiti a Firenze Cto, neurochirurgia, rianimazione, ospedale Mayer. A Pisa, chirurgia generale, neurologia, nefrologia, centro grandi ustioni e questi ultimi anche a Genova. Inoltre trasferimenti sono stati anche verso Milano, Bologna, sempre con le massime garanzie per il paziente, in ambulanza , elicottero.

Fino al 1991 il pronto Soccorso ha funzionato con strutture e apparecchiature adatte ed era dotato di un posto letto di rianimazione gestito dai tre anestesisti. Sempre presente un medico e personale infermieristico 24 su 24, sostenuti dagli specialisti reperibili in regime di pronta disponibilità entro venti minuti, come da contratto di lavoro.

Roberto Abati, direttore generale dell’Asl 3 Pistoia
Roberto Abati, direttore generale dell’Asl 3 Pistoia

Nell’ elenco delle reperibilità erano previsti equipe completa di chirurgia, e ortopedia, anestesista, medico internista, radiologo, pediatra, laboratorista,, che era anche responsabile del centro trasfusionale, tecnici e infermieri qualificati.

A fugare ogni e qualsiasi dubbio del dottor Roberto Abati invito a controllare le documentazioni che suggerisco al seguito:

Referti medici, denunce di infortuni sul lavoro, cartelle cliniche di pazienti più gravi ricoverati, registri di sala operatoria, liste di trasferimento di infortuni di ammalati in centri altamente specializzati. A questo proposito due ultime cose: nessuno è mai morto durante i trasferimenti ed è un bel vanto.

Purtroppo l’Asl, in collaborazione con la regione Toscana, ha provveduto negli ultimi anni allo smantellamento del Pronto Soccorso eliminando (con la parola potenziamento), specialità che elenchiamo: Anestesia, Sezione di Ortopedia, Radiologia, laboratorio analisi, ultimamente la chirurgia, tutti sostituiti parzialmente pochi giorni la settimana da personale dell’ospedale di Pistoia e con questo è finito Il Pronto Soccorso.

Realtà dei fatti è quella esposta e non l’opinione del Direttore della Asl Roberto Abati (se è vero quello riportato nel resoconto della riunione di Bonelle) che ha dimostrato di mancanza assoluta della conoscenza della realtà storica sanitaria dell’ospedale di San Marcello. Come laureato in sociologia lo invito a leggere il testamento di Lorenzo Pacini, che nel 1807, ha dimostrato visione e competenze superiori a quelle messe in atto dalla sanità Toscana.

Luciano Battani

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7 thoughts on “L’OSPEDALE DI SAN MARCELLO, ENRICO ROSSI E ROBERTO ABATI

  1. Caro dott, Battani,
    grazie, infinitamente grazie. Grazie perché siamo circondati da urla di piccoli uomini grigi che sovrastano tutto e leggere invece parole di verità con un forte carico di passione e idealità fa bene al cuore e ci fa sentire meno soli.
    Eva Giuliani

  2. Caro dott, Battani,
    grazie, infinitamente grazie. Grazie perché siamo circondati da urla di piccoli uomini grigi che sovrastano tutto e leggere invece parole di verità con un forte carico di passione e idealità fa bene al cuore e ci fa sentire meno soli.
    [Eva Giuliani, da Facebook]

    1. Grazie Luciano, con questo semplice ringraziamento penso di esprimere il pensiero di tutto il Consiglio dell’Ass. Zeno Colò. Grazie per quello che hai fatto e per quello che continui a fare, per difendere il nostro piccolo ospedale. Luciano, mantieniti in forma perchè dobbiamo festeggiare i 25 anni. Sì, sono passati 25 anni ed esattamente il 18 ottobre 1990, assieme al mitico Zeno, tu e altre 18 persone abbiamo costituito la Zeno Colò. Ti saluto.

      1. Dott. Battani, La ringrazio per questa sua precisa e attenta testimonianza sul glorioso passato dell’Ospedale Pacini. Emiliano Bracali tra i presenti della Montagna a Bonelle lo scorso 31 Marzo, ha consegnato i suoi 2 libri al Presidente Enrico Rossi, speriamo li legga e lo portino a fare le giuste considerazioni e a rimediare i danni dei quali è il principale colpevole. Io sono tra quelli che non ha fatto nessun intervento ma entrato a “gamba tesa” per chiedere spiegazioni sull’assurda e costosissima scelta della costruzione dei 4 nuovi ospedali con il project financing, con il preciso obbiettivo di spolpare i tributi pagati dai cittadini a vantaggio delle lobbiess e dei poteri occulti con i quali fa affari la politica e dei 420 Milioni di € spariti a Massa. La risposta di Rossi è stata che i bilanci di Massa come del resto di tutte le altre ASL della Toscana, – unica regione Italiana – sono certificati, quindi, tutto lascia supporre che si certificano anche le ruberie. Viene pertanto da pensare che del bilancio attivo dei vecchi 3 miliardi di Lire del Pacini di San Marcello del 1991, forse non se ne può tenere conto perché non era certifica.

  3. Preg. Dott. Battani. Mi permetta di dirle grazie personalmente, a nome di tutto il Crest e da parte di tutti i Cittadini dell’ Abetone. Per fortuna ci sono ancora persone come lei. La sua risposta con attenta disamina documentata, sulle attività svolte dall’ Ospedale Pacini a partire dagli anni 50 non lascia spazio a dubbi, ne possibilità alcuna di repliche da parte dell’ allegra e sparuta compagnia.
    E’ talmente tangibile, chiaro, lucido e forte ciò che scrive che dovrebbe far arrossire di vergoigna chi s’ è permesso di “affermare” che all’ Ospedale Pacini non c’ è mai stato un Pronto Soccorso. Dovrebbe altresì vergognarsi chi ha avuto il coraggio; dopo aver distrrutto un’ Ospedale gioiello, (Con il Contributo di qualche Sindaco) “che produceva guadagni e risultati positivi tanto da esser definito nel 2010 un’ eccellenza della Regione Toscana”, di etichettarlo oggi con l’ aggettivo “Potenziato”.
    Non v’ è dubbio che operazioni come quella perpetrata a danno dell’ Ospedale Pacini e di tutta la comunità della montagna Pistoiese riportano il paese indietro nel tempo. I Politici che hanno deciso questo non sono degni ne di rappresentare il popolo ne tantomeno di prenderli in giro mistificando e occultando la verità.
    Con tanta stima Valerio Bobini

  4. Grazie per questo suo ulteriore contributo con cui si ristabilisce la verità oggettiva dei fatti.

  5. Anch’io ho lavorato per più di 3 anni all’ospedale di San Marcello Pistoiese dal 1998 e posso testimoniare l’assoluta funzionalità del Pronto Soccorso in quegli anni… si effettuavano le trombolisi per gli infarti del miocardio, la domenica nei mesi invernali si gestivano decine di traumatizzati, si garantiva alla popolazione della montagna pistoiese e ai turisti un’assistenza medico-infermieristica nelle urgenze di elevato livello…purtroppo già in quegli anni era stato praticamente smantellato il servizio di anestesia ( eccetto per la presenza nelle sale operatorie la mattina). Dott. Battani le sue parole rendono testimonianza della verità…

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