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FIRENZE. Questi quattro gatti spelacchiati manifestano ogni giovedì mattina dinanzi al Consiglio regionale della Toscana, via Cavour 4, per la precisione.
Incuranti di freddo, caldo, sole, neve e pioggia, i Robin Hood del secolo XXI sbraitano con il loro altoparlante all’obbligo indiscutibile di accogliere tutti i migranti del caso, avanzi di galera e pseudo poveri, incuranti dell’eventuale opinione dei loro simili (colpevoli, ahimè, di avere la pelle bianca).
Di sicuro saranno tutti (i manifestanti intendo) pensionati o nullafacenti del caso: starsene per ore ed ore davanti alla dimora di Giani e dei suoi scagnozzi richiede fatica e dedizione. Certo molta di più di quella che metterebbero per aiutare qualsiasi altro loro simile disgraziato di turno (ma senza pelle nera non farebbe lo stesso effetto).
Di una cosa, però, siamo tutti certi: nessuno se li fila.
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Nemmeno la maggioranza dei piddini che alberga nelle stanze di palazzo del Pegaso (23 consiglieri per l’esattezza, tutti stipendiati con i soldi pubblici della modica cifra di 10mila euro lordi a cranio) se ne occupa.
Troppo impegnati a farsi fotografare alle Sagre del Tortello di turno per accaparrarsi un angolo di gloria nella prossima immagine che finirà sul quotidiano o sul proprio profilo Facebook, oppure a fumare sigarette nei corridoi del Consiglio (è vietato ovviamente, ma nessuno osa multarli… Bell’esempio eh?). Loro sono super partes per natura, la legge umana non li tocca.
Hanno il dono dell’Onnipotenza (come i quattro gatti manifestanti del giovedì, che però non degnano neppure di uno sguardo) e della Tracotanza.
Se Dante li avesse conosciuti, certo non avrebbe risparmiato loro un posto all’Inferno.
Giulia Di Como
[redazione@linealibera.it]
Pancia piena non conosce digiuno