PRATO-OSTE. La vicenda della Misericordia di Oste sembra, da oggi, essersi riposizionata: il rispetto vicendevole tra il Governatore Daniele Bartoletti e il Commissario Massimiliano Iacolare si è infranto.
Il braccio di ferro doveva, in qualche modo, prendere una qualche piega in attesa del giudice.
Voci di paesani e confratelli fanno sapere che l’udienza del tribunale per l’omologazione della procedura di commissariamento (richiesta in regime di urgenza) sarà tenuta prima della fine di settembre. Allora si scioglierà il nodo della lite.
Il Commissario ha trovato la porta chiusa e un drappello di volontari che gli hanno impedito l’accesso ai locali, ovvero alla stanza a lui riservata per l’acquartieramento, in attesa della consegna delle chiavi.
Iacolare non ha mancato, sembra, di chiamare i Carabinieri e chiedere la formalizzazione delle posizioni dei rappresentanti delle parti, con la redazione di un verbale di constatazione del fatti stessi redatto dai militi.
La sezione, che è stata posta in mano al giudice, non solo non sembra affatto voler recedere, ma si è ravveduta – spiega lo Iacolare al telefono – e calpesta il patto di reciproco rispetto che si fondava sul presupposto di fratellanza.
Nessuno risponde dalla sezione ostigiana, ma appare chiaro che i volontari intendono difendere la volontà sostanziale dei cittadini di Oste che hanno costruito l’edificio con le donazioni, le elargizioni e migliaia di ore di servizio.
La vicenda sembra quindi complicarsi nella sua radicalizzazione e dobbiamo attendere le iniziative che saranno attuate dopo l’udienza del Tribunale.
[Alessandro Romiti]