LUCCA. Lunedì 7 dicembre 2015, ore 21, Photolux Festival e Teatro del Giglio organizzano un concerto con due jazzisti italiani d’eccezione, Paolo Fresu (tromba, flicorno, effetti) e Dino Rubino (pianoforte, tromba) che sarà accompagnato da una proiezione di fotografie di uno dei più grandi fotografi italiani di jazz, Pino Ninfa.
La serata, tra musica e fotografia, si concluderà con un omaggio di Paolo Fresu al grande maestro lucchese Giacomo Puccini.
BIGLIETTI: Platea 25 € – Galleria 12 €
I biglietti per il Loggione (a 12 €) saranno disponibili solo la sera stessa dello spettacolo esclusivamente alla biglietteria del teatro. Biglietti disponibili online sul sito: http://www.teatrodelgiglio.it/ e alla biglietteria del Teatro del Giglio, piazza del Giglio, Lucca.
PAOLO FRESU – ALTERNATIVE BIO
La banda del paese e i maggiori premi internazionali, la campagna sarda e i dischi, la scoperta del jazz e le mille collaborazioni, l’amore per le piccole cose e Parigi. Esiste davvero poca gente capace di mettere insieme un tale abbecedario di elementi e trasformarlo in un’incredibile e veloce crescita stilistica.
Paolo Fresu c’è riuscito proprio in un paese come l’Italia dove – per troppo tempo – la cultura jazz era conosciuta quanto Shakespeare o le tele di Matisse, dove Louis Armstrong è stato poco più che fenomeno da baraccone di insane vetrine sanremesi e Miles Davis scoperto “nero” e bravo ben dopo gli anni di massima creatività.
La magia sta nell’immensa naturalezza di un uomo che, come pochi altri, è riuscito a trasportare il più profondo significato della sua appunto magica terra nella più preziosa e libera delle arti. A questo punto della sua fortunata e lunga carriera, non serve più enumerare incisioni, premi ed esperienze varie che lo hanno imposto a livello internazionale e che fanno sistematicamente ed ecumenicamente amare la sua musica: dentro al suono della sua tromba c’è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, la profondità di un pensiero non solo musicale, la generosità che lo vuole naturalmente nel posto giusto al momento giusto ma, soprattutto, l’enorme ed inesauribile passione che lo sorregge da sempre.
Il presente di Paolo è – come al solito – turbinoso, degno dell’artista onnivoro e creativo che tutti riconoscono in lui. Oggi (a parte un sorprendente lato letterario che è sfociato nella pubblicazioni di alcuni interessanti lavori editoriali) è fatto del suo storico quintetto che sta per girare la boa dei 3 decenni di piena collaborazione e stima reciproca, ma è anche quello del quartetto “Devil”, che riscatta a pieno merito i successi del celebrato Angel che impose Paolo all’attenzione europea qualche lustro fa.
Crescono poi le importanti realtà contemporanee: il duo con Uri Caine, la collaborazione con Carla Bley e Steve Swallow e il fortunato incontro con Ralph Towner che ha fatto da ponte all’ingresso del nome di Paolo nell’entourage della celebrata e nobile etichetta Ecm, che ha poi pubblicato il bellissimo lavoro Mistico Mediterraneo con Daniele Di Bonaventura e il coro polifonico corso A Filetta, sono soltanto alcune di queste.
Il suo presente più attuale lo vede attivo, in ottica più esterofila, in trio con Richard Galliano e il pianista svedese Jan Lundgren (“Mare Nostrum”) e in diverse nuove avventure con nuovi importanti nomi dell’entourage jazzistico contemporaneo quali Omar Sosa, Gianluca Petrella e – ancora – con Manu Katché, Eivind Aarset, Dave Douglas.
Interessanti sono poi i progetti con alcuni grandi nomi del mondo letterario e teatrale italiano (Ascanio Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Milena Vukotic) oltre, infine, a una nuova serie di piccole ma importanti collaborazioni con la musica “intelligente” delle frange popolari italiane.
Musica per il Cinema e “progetti speciali” come il suo straordinario “a solo” teatrale che ha paralizzato 3.000 spettatori all’Auditorium di Roma o un incantato teatro Metastasio a Prato chiudono il cerchio insieme alla piccola grande e folle avventura che lo ha portato a festeggiare nel 2011 i suoi 50 anni con 50 concerti, in 50 giorni consecutivi, con 50 formazioni e progetti diversi di giorno in giorno in 50 capolavori paesaggistici della sua Sardegna.
E sarebbe certamente un errore dimenticare le strizzatine d’occhio verso il mondo classico che potrebbero presto riservare sorprese con lavori ad hoc in cui possono venire coinvolti quartetti d’archi che guardano avanti e grandi eroi dell’avantgarde music oppure, infine, il bellissimo nuovo lavoro di promozione cha Paolo sta portando avanti nei confronti di molti giovani leoni dell’entourage jazzistico contemporaneo attraverso le possibilità offerte loro grazie alla sua nuova etichetta Tuk Music costruita appositamente per guardare al futuro.
DINO RUBINO – ESSENTIAL BIO
Dino Rubino nasce il 20 ottobre 1980 a Biancavilla (Ct) e già a due anni dimostra interesse per la musica. Nel 1991 entra al Conservatorio di Catania e studia pianoforte fino a quando nel 1994.
Nel 1995 frequenta i seminari di Siena Jazz e gli viene assegnata una borsa di studio per l’anno successivo. Nel 1998 partecipa e vince il premio Massimo Urbani come miglior talento nazionale emergente. Nel 2000 viene chiamato da Furio Di Castri per far parte al progetto “Giovani artisti d’Europa”, progetto che durerà un paio d’anni tenendo concerti Torino, Sarajevo e in Israele.
Nel 2001 decide di abbandonare la tromba e ricomincia lo studio del pianoforte. Nel 2007 riprende a suonare la tromba. Nel 2008 entra a far parte del gruppo del gruppo di Francesco Cafiso in veste di pianista e trombettista. Nel 2009 si diploma in pianoforte e inzia la specialistica in jazz al Consevatorio A. Corelli di Messina.
Nel febbraio 2012 consegue la laurea in jazz al Conservatorio di Messina. Attualmente è impegnato svariate formazioni, sia come trombettista che pianista. Collabora stabilmente col quintetto di Roberto Gatto, in duo con Francesco Cafiso, in duo con Paolo Fresu, nel quintetto di Riccardo Fioravanti, col quintetto di Giovanni Mazzarino, con il quartetto di Flavio Boltro ed è inoltre leader del trio con Paolino dalla Porta e Stefano Bagnoli, di un progetto in piano solo e di un progetto chiamato Kairos con Giuseppe Mirabella, Riccardo Fioravanti, Adam Nussbaum ed un ensemble di quattro fiati.
Fino ad ora ha registrato tre dischi a proprio nome: “Mi sono innamorato di Te” per l’etichetta Giapponese “Venus” , “ Zenzi” e “Kairos” per la Tuk Music di Paolo Fresu. Nel corso degli anni ha suonato in moltissimi Festival Italiani e non: Canarias Jazz 2009, Umbria jazz 2009-2011, Roma Auditorium della musica 2009- 2011, Londra Istituto Cultura 2009-2010, Santiago Jazz Eu 2011, Roma Jazz’ s Cool 2099, Marciac Jazz Festival 2009-2011, Shangai Italian Expo 2010, Portogallo Loulè Jazz Festival 2009, Mito jazzFestival 2011, Umbria Jazz Balkanic Windows 2009-2010, Skopie Jazz Festival 2008, Roma Sapienza Stagione Musicale 2009, e molti altri ancora, Città del Messico 2012, Venezuela 2012, Colombia 2012, Rochester 2012, Toronto 2012.
PINO NINFA – BIO
Pino Ninfa sviluppa progetti sul territorio nazionale e internazionale legati allo spettacolo e al reportage. L’interesse per la musica e per il sociale, hanno fondato il senso complessivo del suo lavoro fotografico.
In qualità di fotografo ufficiale ha seguito e continua a seguire vari festival jazz fra cui: Vicenza Jazz Festival, Roccella Jonica, Valtellina jazz, Prato jazz festival, Padova jazz festival, Time in Jazz e Nuoro Jazz.
È stato il fotografo ufficiale dell’Heineken Jammin Festival dal 1998 al 2010 e per Heineken Italia ha seguito diverse edizioni di Umbria Jazz. È stato il fotografo ufficiale della filiale italiana del Blue Note dalla sua apertura fino al 2004. Con Porsche Italia, Fiat Iveco e la Level Fabergé e altri ancora ha realizzato campagne pubblicitarie e solidali.
Da anni sviluppa con diverse Ong fra cui Emergency, Amani, Cbm Italia e Cesvi, progetti sulla solidarietà. Nel 2014 oltre al progetto di Haiti ha continuato a seguire per Cesvi un progetto sul cambio climatico nella foresta Amazzonica in Perù nella regione di Madre de Dios.
È presidente dell’associazione P.I.M. (poesia-immagine-musica) che si occupa della diffusione e organizzazione di mostre e seminari di fotografi musicali. L’associazione Culturale P.I.M. nasce con lo scopo di diffondere la cultura fotografica ed è soprattutto un modo di vivere la fotografia in gruppo. Con i musicisti Paolo Fresu, Franco D’Andrea, Stefano Bollani, Enrico Pierannunzi, Danilo Rea, Enrico Intra, Pietro Tomolo, Rita Marcotulli e Gavino Murgia, Luciano Biondini e altri ancora da anni porta avanti progetti multimediali con l’incontro tra musica e fotografia.
Da molti anni tiene workshop in Italia e all’estero su temi legati a vari aspetti della fotografia e dell’essere fotografo. Da ultimo a New York nel 2012 e a Città del Capo con i ragazzi della Township di Philippi, e dal 2013 a Lima con gli studenti dell’Università San Marcos con un lavoro di reportage sull’area del Cono Sur dove lo sfruttamento sessuale minorile è in continuo aumento.
Ha esposto in diversi musei in Italia e all’estero. A Settembre 2013 Palazzo Ducale di Genova ha ospitato una sua retrospettiva dedicata al jazz.
[studio esseci]