PISTOIA. Il Blues ed il luglio pistoiese sono state un’occasione persa per tutta la cittadinanza, partendo dai commercianti fino agli stessi fruitori del festival, e la responsabilità di questo fallimento è in gran parte dell’amministrazione.
Non vogliamo certo tornare al Blues del degrado e della sregolatezza, ma neanche a ciò a cui abbiamo assistito il mese appena passato. Le attività, in particolare del centro, sono evidentemente deluse per come è stato gestito questo luglio pistoiese.
Abbiamo parlato con molti imprenditori ed alcuni ci hanno detto che avrebbero addirittura sostenuto un costo inferiore se avessero tenuto chiusi i propri locali.
Cosa proponiamo quindi ai nostri turisti l’anno prossimo? Il Comune intenderà investire sul futuro delle nostre attività?
Fratelli d’Italia-An è disponibile a partecipare, come forza politica, ad una tavola rotonda col Comune e tutte le categorie interessate. Per questo siamo disponibili ad un confronto con il Comune e ci proponiamo come interlocutori di tutta la città.
Proponiamo la creazione di una piattaforma, di incontro di idee e pareri per il bene della nostra città. Ogni categoria deve essere quindi coinvolta.
Francesco Cipriani, Fdi-An-Pistoia
Sia come presidente della consulta provinciale sia come membro di Fratelli d’Italia non posso che sottoscrivere le preoccupazioni esternate da Cipriani.
È evidente nei ragazzi della città il disagio per come è stato gestito il festival, momento aggregativo unico nel suo genere e opportunità di lavoro per moltissimi di noi.
È per questo motivo che auspico la creazione di un tavolo di lavoro a cui siano presenti tutte le categorie coinvolte nel luglio pistoiese, in modo da giungere al prossimo anno con un progetto serio e condiviso dalla cittadinanza che sia in grado di salvare il Blues.
Gabriele Sgueglia
Consulta Provinciale Studenti
io avrei una proposta:
sono disponibili gli esercenti dei bar e ristoranti a mostrare ad un giornalista di questa testata le chiusure degli scontrini fiscali delle serate del festival, dei medesimi giorni delle settimane precedenti, quelle delle giornate del festival dello scorso anno, e quelle dei medesimi giorni delle settimane precedenti dello scorso anno?
Così si potrebbero aggregare i dati e capire, percentualmente ed oggettivamente, se effettivamente vi sia stato tutto questo “disagio”, al netto della crisi economica.
Perchè, essendo stato diverse sere in città le date del festival, ho la sensazione che qualcuno “chiagna e fotta”. Magari sbaglierò.