luglio pistoiese. INCAPACITÀ DI ORGANIZZARE INSITA NEL DNA

Sfilata di apertura del luglio pistoiese [foto M.Alby]
Sfilata di apertura del Luglio Pistoiese [foto M. Alby]
PISTOIA. Non poteva iniziare in modo peggiore il Luglio Pistoiese.

In una piazza del Duomo riempita fino all’inverosimile di orribile strutture ancora in corso di montaggio e del consueto, enorme catafalco in costruzione, si è assistito, ancora una volta, alla totale incapacità pistoiese di organizzare un evento degno di questo nome, come se tale deficienza fosse scritta nel Dna locale.

Erano stati chiamati, a Pistoia, gruppi storici o folkloristici, non so definirne esattamente la qualità, per avviare le celebrazioni del Luglio: costumanti da Montecatini, Carmignano, Serravalle etc. insieme alle onnipresenti rappresentanze rionali acconciate come al solito.

La cornice è stata qualcosa di indefinibilmente pessima. Tutto si è svolto in pochi metri quadrati con la gente, non molta in verità, a costituire una piccola mezzaluna dove solo la prima e o le prime due file potevano godere lo spettacolo. Del resto, nella piazza, erano ancora in essere le transenne classiche di un cantiere edile a delimitare gli spazi sicuri da quelli meno sicuri.

La pietosa cornice della sfilata [foto M.Alby]
La cornice della sfilata [foto M. Alby]
I figuranti, a cui doveva essere riservata l’intera scenografia della piazza, invisibili ai più e costretti a roteare i loro vessilli in spazi angusti e insufficienti.

Sembra che la manifestazione fosse prevista per il 2 luglio, ma la concomitanza con la partita Italia-Germania avrebbe indotto i maldestri organizzatori a anticipare la festa. Chi c’era può testimoniare.

Non entriamo nello specifico delle condizioni del lastricato dove è sempre più facile inciampare e cadere.

Invito coloro che dovessero farsi male a causa del dissesto, conseguente alla cattiva utilizzazione della piazza, a fare causa al Comune, proprietario e responsabile dell’area. Potrebbe essere una maniera non per restaurarne il pavimento, ma per cristallizzarne lo scempio.

Corteggio storico di apertura del luglio [foto M. Alby]
Corteggio storico di apertura del Luglio [foto M. Alby]
Uscendo dalla piazza si poteva inoltre godere della veduta contemporanea e stridente dei soliti schifosi gabinetti chimici che, ordinatamente disposti, erano in perfetta contiguità ai tavolini del ristorante La BotteGaia.

Sempre di servizio pubblico si tratta, anche se i due bisogni andrebbero distinti meglio. Da un lato si mangia, mentre, a non più di 4 o 5 metri di distanza si “scarica”.

Se non è un contrasto per l’occhio, provate a dirmi che non è nemmeno per l’igiene. Come la sera precedente ulteriore abitudine cittadina è quella di sparare la musica a palla ovunque ci si trovi e la cosa sembra non urtare più di tanto nemmeno coloro che, col tavolo dinanzi al complesso, storditi dai decibel, debbono urlare per farsi sentire dal vicino di sedia.

Gli immancabili cessi del luglio pistoiese
Gli immancabili cessi del Luglio Pistoiese

Spesso si è assistito a più complessi in contemporanea, a breve distanza l’uno dall’altro, a sovrapporre assordanti brani capaci di raggiungere spietatamente l’orecchio umano anche a distanze notevoli.

Non ci siamo ancora persuasi che il chiasso (perché alla fine il prodotto è questo) non è direttamente proporzionale alla qualità.

I locali del centro non hanno ancora realizzato che la discoteca è qualcosa di diverso dalla musica da conversazione e mi pare che bar e ristoranti debbano o dovrebbero essere votati a questo, ristorazione e conversazione, come accade in città e cittadine vicine.

A questo volgare andazzo è perfettamente abbinato il target dei frequentatori, evidentemente in piena sintonia, sotto ogni profilo, con i decibel e gli esercizi in questione.

Ma Pistoia, pur non meravigliandomi più, sovverte qualsiasi tipo di canone universalmente consolidato, rimanendo saldamente all’avanguardia della classifica di coloro che della cultura e dello stile ne fanno scempio, con l’aggravante di ignorare, con sgradevole supponenza, gli esempi più prossimi alle nostre mura ove, è il caso di dirlo, cambiano la musica, i locali e gli avventori.

[*] – Lettore, ospite

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