FIRENZE. “Addio Luis Sepúlveda. Hai contribuito a rendere più giusto, più bello, più libero questo nostro mondo. La Toscana non ti dimenticherà”. Sono queste le parole con cui Enrico Rossi ha voluto ricordare lo scrittore cileno scomparso oggi a 70 anni, ucciso dal Covid-19 in un ospedale di Oviedo, in Spagna.
Narratore di magnifiche storie tra la sua America Latina e quell’Europa che lo aveva accolto in fuga dai fascismi sudamericani, a Sepúlveda fu assegnato nel 2013 il Pegaso d’Oro, il più alto riconoscimento della Regione Toscana.
Fu proprio il presidente Rossi a consegnare il Pegaso nelle mani di Sepúlveda, con motivazioni che si snodavano intorno ad alcuni concetti chiave della sua opera e della sua vita da attivista: democrazia, giustizia, libertà, ecologia, memoria, solidarietà da contrapporre al neoliberismo, il sistema economico dominante che schiaccia la dignità delle persone in nome del profitto.
Ecco la motivazione integrale del Pegaso d’Oro assegnato a Luis Sepúlveda.
“Luis Sepúlveda, con i suoi libri, tradotti in tutto il mondo, ha posto le sue doti letterarie al servizio della causa dell’umanità. I suoi romanzi dedicati alle terre australi dell’America hanno denunciato l’aggressione all’ambiente, che mette a rischio il destino dell’intero pianeta.
Nel mondo attuale dominato dal neoliberismo, dove multinazionali e finanza internazionale si impongono sulle decisioni dei singoli governi svuotando dei suoi significati più profondi il principio democratico, il suo impegno per le grandi cause dell’umanità, – giustizia, libertà, solidarietà – non è mai venuto meno.
Un impegno costante maturato attraverso le dure prove degli anni della dittatura cilena. Sepúlveda si è formato nella breve stagione delle grandi speranze suscitate dal governo riformatore di Salvador Allende e ha vissuto in prima persona le vicende che hanno sprofondato il Cile nella lunga notte del regime militare.
Nella fase di difficile ricostruzione della democrazia ha offerto il suo contributo alla conservazione della memoria, perché la ferita aperta nel paese potesse veramente rimarginarsi e il Cile, come la sua gabbianella, tornasse libero a volare. A questo tenero e caparbio combattente per la libertà dell’uomo e di tutto il vivente, per la fragile e preziosa diversità biologica e culturale che rende unico e irripetibile il nostro pianeta, per i diritti dei più piccoli e deboli presenti e delle future generazioni, la Regione Toscana è onorata di conferire il suo più alto riconoscimento che tributiamo a colore che hanno contribuito a rendere più giusto, più bello, più libero questo nostro mondo”.
[lucchi — toscana notizie]