Noi lo ricordiamo con un piccolo brano di De André (ripreso insieme al più anziano Realdo Tonti in un momento di convivio); un cantautore che a lui piaceva molto: così vogliamo abbracciare Grazia e i suoi figli oggi addolorati nell’esperienza del lutto
AGLIANA. Marco, con il quale ho condiviso il banco alle scuole elementari, avrebbe richiamato la morte appellandola come Nera Signora che qualche volta ricorre nei testi dei canzonieri musicali. Tutti pensiamo – sbagliando appunto – che, francescanamente parlando, anche Sorella morte vada a falciare prima degli altri, i cattivi e perfidi. Ma non è affatto così.
Per lui, non è stato affatto così.
Chi scrive, lo ha ritrovato dopo molti anni di distanza, scambiate ricette, mangiato qualche aringa con i fagioli al forno e anche ascoltato qualche brano rock che lui offriva agli amici, dilettandoli per qualche quarto d’ora. Oggi che ci ha lasciati, i ricordi tornano alla mente, e la sua moglie Grazia, ha poi raccolto sulla sua spalla le lacrime di chi scrive, soffocate tutta la notte, nella serale notizia del lutto.
L’addio a Marco è dovuto ricordandolo soprattutto per la sua passione per la chitarra, che tirava fuori nei momenti conviviali o durante i momenti liberi da impegni. Chi scrive, ha condiviso con lui i banchi della prima infanzia e lo ha rincontrato dopo molti anni per riassaporare qualche esperienza di convivio con altri amici oggi affranti e increduli.
Un uomo semplice, ma dal grande sentimento, innamorato della vita e della sua famiglia. L’amico comune Giancarlo – classe 1962 –, mi sollecita di pubblicare la fantastica, e sempre più preziosa,”foto del leoncino”, dove siamo stati ritratti insieme alla maaestra Tamara Biagini: la trovate in fondo: Marco è il quinto in basso da sinistra e i molti che si riconosceranno, approverrano questa mia inziativa, certamente insolita ai canoni dei coccodrilli giornalistici. So bene – non provate a smentirmi – che Marco avrebbe apprezzato.
Un amico sincero e affidabile, capace di arrivarti di sabato pomeriggio in casa per una riparazione banale, come quella di un indispensabile tubo rotto alla doccia, ma che nessun idraulico professionista, avrebbe fatto: troppa la perdita di tempo! Marco il tempo lo trovava: lì e adesso, quasi subito, anche gratuitamente, esprimendo nell’esperienza fattuale, un atteggiamento controcorrente e soprattutto non più disponibile, appunto da amico sincero e genuino.
Marco non era uno che poteva che piacere con la sua compagnia e ciò in senso universale: era modesto ma capace, riservato ma assertivo, eloqunte al punto di argomentare e anche commuoversi (m’è successo) anche per qualche notizia importante di cronaca locale e poi, sotto quella sua apparente capacità di “mano-fattore” artigiano ti sbalordiva con delle pillole di saggezza o delle argute spiegazioni terminologiche su temi che sono solite, uscire dalla bocca di letterati e poeti.
Forse Marco era un davvero un poeta, che però, si esprimeva solo con chi lo aveva in amicizia e confidenza e certamente con la musica.
Noi lo ricordiamo con questo piccolo brano di De André (sopra ripreso insieme al più anziano Realdo Tonti in un momento di convivio) un cantautore che a lui piaceva molto: così vogliamo abbracciare Grazia e i suoi figli oggi rinvolti nell’esperienza del lutto.
Le esequie si terrano domani nella Chiesa di San Piero alle 9.20, partendo dalla sede della Misericordia di Agliana, dove si trova esposto per una preghiera di commiato.
AR
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