lutto. LA SCOMPARSA DI GIANCARLO CORSINI

Giancarlo Corsini

PISTOIA. La frazione delle Piastre perde Giancarlo Corsini, memoria storica del “Campionato italiano della Bugia” da lui fondato nel 1966 insieme ai due Mauro (Begliomini e Corsini). Aveva 81 anni. Idraulico in pensione era un punto di riferimento per la frazione pistoiese.

Fu lui, giovane intraprendente, ad avere l’idea di abbinare alla “Sagra della Polenda Dolce” il “Campionato Italiano della Bugia”, ispirati dalla singolare figura di Benvenuto Corsini detto “Il Monti”, il più grande “racconta storie” e l’ineffabile bugiardo che Le Piastre abbia mai avuto.

Lo scopo della iniziativa, che tanto successo ha riscosso negli anni, quello di rievocare le tradizionali serate montanine nel metato “a raccontarsi storie che venivano spesso ingigantite con bugie per lo più improvvisate”

Il ricordo commosso della associazione Pro Loco:

“Ciao Gianco…sei stato per tutti noi un grande amico…il tuo paese, che hai amato e hai saputo valorizzare con le tue mille idee, oggi è più povero e triste.

Con te se ne va un pezzo di storia, ci mancheranno i tuoi ricordi e i tuoi suggerimenti. Speriamo di poter riuscire a continuare a camminare nel percorso che ci hai indicato senza la tua mano a guidarci…ce la metteremo tutta! Che la terra ti sia lieve…la tua Pro Loco”.

Il ricordo di Emanuele Begliomini, il rettore della Accademia della Bugia de Le Piastre su facebook:

Emanuele Begliomini e Giacarlo Corsini (da Facebook)

“Caro Gianco, non riesco a essere triste fino in fondo. Se penso a te, le prime cose che ricordo sono le idee che ci venivano, sempre positive, costruire su ironia e semplicità.

Fu così che ci trovammo fianco fianco a organizzare il Campionato italiano della Bugia nel 2004 e da allora rimanere sempre uniti. Mi avevi visto crescere, come si può crescere in un paese di pochi abitanti, dove non esistono i confini delle case.

E sei stato per me un amico, un nonno, un grande compagno di avventure legate a Le Piastre e alla Bugia. Sei stato, soprattutto, custode di un passato da proteggere e difendere con forza e dolcezza.

Ti ho visto pochi giorni fa, seduto all’ombra dell’aia. Eri sereno come sempre ti ho visto. Non dimenticherò i tuoi insegnamenti più importanti, quelli che non mi hai mai detto. Uno su tutti: la semplicità non esclude la cultura e, anzi, diventa un valore se sincera.

Nel mio ufficio c’è il tuo ultimo regalo, il bel quadro che raffigura un noce, un albero che si trovava dietro casa nostra. Eri contento e orgoglioso quando te l’ho fatto vedere incorniciato e salvato dai segni del tempo.

Quel noce, caro Gianco, ti assicuro che continuerà a dare buoni frutti. Te ne sei andato con un sogno. Non poteva che essere così. Mi mancherai”.

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.it]

 

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