M5S CONTRARIO ALLA NUOVA ESSELUNGA

Giacomo Del Bino
Giacomo Del Bino

PISTOIA. Nella seduta di Consiglio di martedì 7 luglio era all’ordine del giorno l’adozione del piano attuativo per la costruzione di un supermercato Esselunga in via dell’Annona, nella zona sud della città.

Prima della discussione le minoranze hanno presentato due “questioni sospensive” (richieste motivate di sospendere l’iter del provvedimento): la prima, per avere la possibilità di approfondire l’istruttoria relativa alla viabilità ed alle questioni urbanistiche; la seconda, per analizzare – con un passaggio in quinta Commissione (Commercio) – l’impatto che l’apertura di una struttura di media distribuzione avrà sulla piccola, sui negozi di vicinato.

Seppur con numeri ridotti e per il rotto della cuffia, le questioni sospensive sono state rigettate. Al momento del voto per l’adozione del piano, però, la maggioranza non ha avuto i numeri per procedere ed il Consiglio è stato chiuso.

La discussione è proseguita lunedì 20 luglio e si è conclusa con l’approvazione del provvedimento. Il M5S ha espresso parere contrario, in particolare per i seguenti motivi:

  • il progetto prevede abbondante cementificazione e consumo di territorio, compresa la costruzione di nuove strade: il tutto su spazi attualmente a verde, quindi tutt’altro che compromessi. L’impatto ambientale sarà notevole;
  • il disegno della nuova viabilità prevede un incremento del flusso veicolare verso via Ciliegiole e la rotonda d’accesso all’ospedale S. Jacopo, che diventerà il fulcro della viabilità cittadina. A futura memoria: non abbiamo ancora un’accurata previsione sull’aumento di traffico; la rotonda dell’ospedale è l’unico accesso al nosocomio: cosa accadrebbe se un autoarticolato si ribaltasse in mezzo alla rotonda? Si fermerebbe Pistoia? Come si potrebbe raggiungere l’ospedale?; la strada d’accesso all’ospedale ed i guard-rail sono privi a tutt’oggi di collaudo;
  • la costruzione di un punto vendita di media distribuzione rischia di dare il colpo mortale alla piccola distribuzione, all’economia locale, alla produzione e vendita di beni a chilometro zero. La richiesta fatta dall’amministrazione ad Esselunga di assumere dipendenti attingendo dal bacino pistoiese è una dichiarazione di (buoni) intenti, ma purtroppo priva di valore: la normativa vigente non impone ad Esselunga questa scelta e l’azienda potrà tranquillamente rifiutarsi di farlo. Niente ci garantisce quindi che i soldi rimangano sul territorio.

Riporto alcuni stralci del Progetto di Governo per la città con il quale l’attuale amministrazione si è presentata davanti ai cittadini nel 2012:

“(…) devono essere attivati interventi di rigenerazione urbana, che consentano il recupero del patrimonio edilizio esistente senza consumo di nuovo suolo, anche mediante la sostituzione edilizia. (pag 5) (…) Le politiche di governo del territorio (…) dovranno impedire ulteriore consumo di suolo, attivando e favorendo decisamente processi di recupero del patrimonio edilizio esistente e di rigenerazione urbana. (…) I numerosi complessi edilizi di grandi dimensioni, dismessi, degradati o malamente utilizzati, rappresentano occasioni di investimento “virtuoso” e nel contempo laboratori di costruzione di una città diversa, sostenibile e innovativa. (pag 6) (…) Dobbiamo rivolgere la giusta considerazione all’agricoltura tradizionale, e prestare particolare attenzione ai metodi della coltivazione biologica, alla filiera corta e ai prodotti a chilometro zero, in rapporto anche con i Gruppi d’Acquisto Solidale. (pag 17) (…) È di decisiva importanza sostenere quotidianamente le attività produttive pistoiesi (…). Il Comune può e deve sollecitare e agevolare l’impresa produttiva locale. (pag 18)” .

Cosa c’entra tutto questo con il progetto di cui in oggetto? Ci pare che la coerenza diventi inutile orpello – o pesante fardello – quando entrano in gioco poteri forti. È facile essere forti con i deboli e deboli con i forti: difficile e virtuoso è il contrario.

In Consiglio comunale abbiamo avanzato l’ipotesi di utilizzare il grande complesso dell’Annona, attualmente vuoto, fatiscente e oggetto di occupazioni, per creare un “Emporio territoriale” , che si sarebbe potuto declinare come mercato stabile di prodotti ortofrutticoli locali, o uno spazio polifunzionale, cardine di un reale e concreto sviluppo dell’economia locale.

Ci è stato risposto che la piccola distribuzione è morta e che è inutile inseguire chimere.

Sul ponte sventola bandiera bianca.

Giacomo Del Bino
(portavoce M5S Pistoia)

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