PISTOIA. Negli ultimi tempi molte voci si sono rincorse sulla mia persona: chi dice che mi sono iscritto a Sinistra Ecologia e Libertà, chi a Sinistra Italiana, chi invece sostiene che sto organizzando direttamente una lista civica per concorrere alle prossime elezioni comunali.
Niente di tutto questo è vero, ma ritengo opportuno far chiarezza, specialmente nei confronti di chi mi ha dato fiducia in questi anni.
Ho smesso di frequentare il Movimento 5 Stelle di Pistoia circa un anno fa, evitando di rendere pubblica la cosa, proprio per non causare problemi al gruppo pentastellato locale e a quelli limitrofi, vista l’esposizione mediatica che ho avuto negli anni passati come attivista, e soprattutto per la recente candidatura a consigliere regionale, dove ho ricevuto oltre tremilanovecento preferenze.
Sia chiaro che ho smesso di frequentare il gruppo perché non nutro più né stima né fiducia in una parte degli attivisti e dei consiglieri del Movimento pistoiese, ma che resto “grillino” come undici anni fa quando organizzai la prima riunione del meet-up fiorentino e provai a lanciarlo anche a Pistoia.
Le mie posizioni sono chiare e ben note e sono state fatte presenti più volte a quella parte del movimento locale che considero ancora sana e che auspico possa avere finalmente uno scatto d’orgoglio e porre rimedio ad una situazione stagnante e politicamente inconcludente.
Situazione che rende l’unica forza politica che gode ancora di credibilità nel paese, del tutto inattiva ed inefficace a livello locale, garantendo al Partito Democratico tranquillità di governo e solide garanzie sulle future elezioni a Pistoia.
Ritengo che l’azione politica, di tutte le persone che vogliano dare un contributo, debba partire da solidi ideali, che ci portano a metterci in gioco e ad impegnare la nostra vita per un fine di alto profilo morale, e che spesso ci “obbligano”, motivati da l senso di giustizia e non da convenienza, a trascurare affetti e lavoro.
I fatti di cronaca che hanno riguardato l’amministrazione della nostra città in questi ultimi giorni hanno evidenziato la necessità di una riflessione politica sulla trasparenza, l’onestà e la capacità amministrativa di chi in questo momento governa la nostra città. Riflessione che non si è sviluppata in gran parte delle forze politiche presenti nelle istituzioni e nemmeno nel M5s.
Il problema sollevato dall’indagine non è soltanto giuridico ma merita una lettura politica che attiene alla condotta di chi è chiamato ad amministrare nel rispetto delle regole e delle persone.
Rispetto che è venuto meno molte volte sotto l’amministrazione Bertinelli che ha preferito l’attacco autoreferenziale, il monologo, la delegittimazione ai necessari e dovuti chiarimenti rispetto a fatti e circostanze che hanno gettato ombre sull’operato della giunta.
Ricordo, come molti pistoiesi ricordano, l’avviso di garanzia ricevuto dalla vicesindaco Belliti nel novembre 2014, caduto nel dimenticatoio dopo che il nostro primo cittadino si era impegnato, insieme al capogruppo Pd, (nonché neoincaricato della difesa della stessa vicesindaco), a dare tutti i chiarimenti sulle vicende legate all’accusa di estorsione e concussione in base alle quali la Belliti risultava soggetta ad indagine.
Bene, un primo cittadino che prende impegni con la città e non li mantiene tradisce il suo mandato la comunità che lo ha eletto, esattamente come coloro che quegli impegni dovrebbero farglieli rispettare.
Gli impegni disattesi di questa giunta sono moltissimi e pesano sul futuro e sul presente della città. Ed è per tutelare questo presente e questo futuro che serve un’azione politica sobria, profonda responsabile improntata allo spirito di servizio piuttosto che all’interesse personale, mossa da valori e principi di giustizia ed onestà.
Voglio ribadire che sento la responsabilità nei confronti di tutti quei cittadini che si aspettano una battaglia vera, con i mezzi che la democrazia ci consente, contro il “potere” e per restituire i diritti che abbiamo perso o dimenticato per strada che continuerò il mio impegno a servizio della tutela degli interessi della collettività e dei beni comuni.
Ecco, ritengo che in questi anni, anche per mia colpa, il Movimento 5 Stelle di Pistoia questa battaglia non l’abbia saputa giocare fino in fondo e che alcune delle persone che ne fanno parte probabilmente non l’abbiano voluta giocare fino in fondo.
Alessio Biagiotti
One thought on “m5s. L’ADDIO DI BIAGIOTTI: «FINITA LA FIDUCIA, RIMANGO “GRILLINO”»”
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