L’articolo di Alessandro Romiti sull’inceneritore, mi ha ispirato una nuova riflessione che, impregnata di pessimismo cosmico, dovrebbe preoccupare i giovani molto più dell’eco-ansia fasulla che ispira Lacrima Pichetto Fratin
La politica della procura è la conservazione delle «autorità costituite»
perché il sistema o si blinda o finisce per collassare
TUTTO DEVE CAMBIARE
PERCHÉ TUTTO RESTI COM’È?
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Il popolo cui appartiene la sovranità, non interessa a nessuno e può pure morire. Come non importa.
Può morire come la signora della Valdinievole sequestrata al figlio e scomparsa qualche giorno fa, dopo una vicenda vergognosa durata quasi sette mesi in cui giudici e Pm se la sono presa stra-comoda e sono corsi a chiudere la stalla solo quando i buoi erano lontani mille miglia.
Può morire come la signora Carmela Cecere che all’ospedale di Pescia – un tempo così sfrontatamente elogiato dall’aziendalista non-giornalista Usl Daniela Ponticelli (super-cara al presidente dei giornalisti Giampaolo Marchini e non solo) – ha avuto un epilogo simile, anche se fortunatamente (per le sue sofferenze) più rapido dell’altra anziana fatta sequestrare dalla procura.
Noi anziani – anch’io lo sono, come mi ricorda sempre la mia avvocata Pamela Bonaiuti – abbiamo solo pochi ma precisi doveri che voglio riassumere per tutti in questo modo:
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Credere, obbedire e combattere fascisticamente, ma nel nome del progressismo stile-Schlein/Cirinnà/Fassino
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Vivere lavorando da matti per pagare tutti i parassiti nullafacenti di una struttura statale da basso impero
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Parlare solo quando veniamo chiamati a Sanremo ad applaudire un non-presidente della repubblica slinguazzato da un falso Benigni
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Esercitare il culilinguo con le cosiddette «autorità costituite»
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Morire, in ultimo, il prima possibile dopo essere stati spremuti come limoni
Non avrei mai creduto di dover vedere tanta vergognosa schifezza dopo la strombazzata, per oltre 70 anni, democrazia da Bella ciao.
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Una sola cosa è evidente anche ai ciechi. Che la procura ragiona con gli schemi del commissario Salvo Montalbano: se ne catafotte, cioè, dei problemi reali. Meglio una bella caccia alle streghe: a chi dà noia e rompe i corbelli. Tipo Linea Libera. Quando nessuno parla più dei mali del mondo, i mali del mondo non esistono più – come i due miliardi di cinesi che tu non conosci e credi, visto che sai solo quelli di Prato, che i cinesi siano solo quelli lì.
Nessuno dei Pm (& sostituti) pistoiesi ha mai mosso un dito per le vere emergenze sanitarie che qua, nella Piana, da Casalguidi a Montale, non sono un’invenzione come il Covid di Conte e Draghi, di Bassetti e della Banda Bassotti dei ladri di stato.
Il più meglio di tutti i Pm, va detto, però, è stato Renzo Dell’Anno, il democratico cercatore di funghi, sodale del commendator Gualtierotti che lo menava in giro per i feudi della Dynamo Camp.
Lui era famoso per il famoso «basso profilo». Cioè il più radicato disinteresse. Non credeva alle proteste guidate dagli ambientalisti. Chiacchiere: non si faceva strumentalizzare da nessuno, lui! E alla fine scassò la minchia perfino al Csm: unico caso in Italia, credo.
Con questa procura, di stampo colettiano, sembra di andar di notte. «Lavorerò per la gente comune», ebbe il coraggio di dire Tom Col a Massimo Donati del Tirreno.
Èccone i risultati:
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I tumori di Agliana e zone inceneritore? Chi se ne frega
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Le indagini sull’inceneritore? Chi se ne frega
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L’inquinamento superficiale e delle acque da glifosato etc.? Chi se ne frega
Dopo anni di fascicoli tenuti a muffire (le avranno svolte le indagini? O avranno seguìto il metodo-Pistoia?), hanno ottenuto quello che volevano: fiaccare anche Legambiente.
Che non ha quei nervi d’acciaio che ci vogliono per tenere testa ai «negazionisti dello stato»: quel terzo potere (il giudiziario) che ha troppo campo; e a cui deve essere tolto se non vogliamo che siano loro i nuovi pubblicani (appaltatori dei poteri dello stato come in Roma antica i riscuotitori delle tasse).
Che riuscirono, per qualche dollaro in più, a far saltare l’impero.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Vedi anche: https://www.linealibera.it/col-senno-di-poi-pastacaldi-santini-linceneritore-e-la-procura-di-pistoia/
Fanno – in procura – come il leone della favola. Corrono dietro al cervo e lasciano stare la lepre che dorme.
E nel trambusto che segue, la lepre si sveglia e si mette al sicuro; il cervo corre nel fitto del bosco e si salva.
Ci rimette, ovviamente, il popolo sovrano, nel cui nome si amministra (ipocritamente) la giustizia italiana.