ma chi ci crede? TRASPARENZA A… SUON DI FOIA

Casa di vetro
Case di vetro (un corno…)

ROMA. Prende via il prossimo 23 giugno la nuova direttiva sulla trasparenza con il decreto Foia (mutuato dal britannico Freedom of Information Act – ma la parola in italiano non è punto bella…) che, finalmente, impegna la Pubblica Amministrazione ad aprire gli archivi in una deregolazione spinta che avrà sicuro effetto di implementare la consultazione degli atti, con poche eccezioni: a bloccare poi il tutto ci penseranno, sicuramente, le circolari interpretative, come è successo finora.

I cittadini sono abituati a sentire le prediche degli amministratori pubblici che vogliono garantire la trasparenza e far divenire i Comuni e le aziende partecipate delle case di vetro, salvo poi accampare eccezioni pretestuose (grande esempio la privacy sapientemente usata per rinviare di due anni l’indagine epidemiologica sull’inceneritore di Montale) per negare gli accessi e ritardare rinviando più a lungo – confidando nello sfiancamento del cittadino utente, che spesso desiste per mancanza di risorse, tempo e capacità organizzativa.

Il decreto incide sulle limitazioni già introdotte nella legge 241/90 che impegnavano il richiedente a disporre di un “legittimo diritto”, ma non solo. Le Pa dovranno mettere automaticamente in linea le determine di spesa tutte, non usando surrettizi criteri di raggruppamento o finestre di tempo, gli affidamenti di incarichi a professionisti esterni.

Ciulli del Coordinamento Comitati ha duramente frustato i candidati
Gianfranco Ciulli del Coordinamento Comitati della Piana

Dovranno essere messe, in forma di rapida consultazione pubblica, anche le graduatorie delle liste di accesso ai servizi delle prestazioni sanitarie (il San Jacopo si prepari…) e dei servizi comunali, qual è, per esempio, quello dell’accesso agli asili nido (sarebbe stata contenta l’agente di Polizia Municipale che ha dato seguito all’affaire Mancini).

Ultima, ma non meno imoportante, la situazione patrimoniale degli amministratori: nel Comune di Agliana, la cosa è stata denunciata da questo giornale oltre un mese fa e, ancora oggi, è lettera morta per una consultazione diretta. Sono state inoltre abbattute le barriere indirette qual era quella del costo delle copie – grazie alla digitalizzazione degli archivi – e la formula del silenzio-rifiuto, molto apprezzata da alcune amministrazioni per negare o allontanare l’accesso.

Sarà contento Gianfranco Ciulli del Coordinamento dei Comitati della Piana, che ha rappresentato tale esigenza, auspicandone l’attuazione, anche nella recente audizione al Consiglio Regionale della Toscana. Noi, seguiremo con attenzione l’applicazione del Decreto Foia e vi aggiorneremo.

Vedi anche: http://www.interno.gov.it/it/notizie/nuove-norme-trasparenza-diritto-accesso-e-prevenzione-corruzione

[Alessandro Romiti]

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