«MA QUANDO LA PIANTIAMO CON VESPA?»

Via, Vespa... ! Son proprio bravo, dài!
Vespa con Renzi

PISTOIA. Ecco la considerazione di un nostro caro lettore.

Ho letto pochi istanti fa, e sono rimasto allibito, che il “sig” Bruno Vespa vorrebbe ospitare l’assassino Salvatore (Totò) Riina ad una puntata di Porta a Porta, con ciò sollevando la legittima ira della Presidente della Commissione Antimafia, della sorella del giudice Giovanni Falcone e, immagino, di tante altre persone oneste, pulite, dotate di dignità, leccapiedi di nessuno.

È vergognoso che questo squallido conduttore possa, ancora una volta, fare il proprio porco comodo in nome dell’audience e delle coperture di cui indubbiamente continua a godere in alto loco.

Risolviamo il problema, una buona volta, alla radice.

Via Bruno Vespa dalla Rai.

Piero Giovannelli

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One thought on “«MA QUANDO LA PIANTIAMO CON VESPA?»

  1. Ed ora che questo “superconduttore” è riuscito ad andare in onda con la sua indegna trasmissione, abbiamo appreso, dal rampollo di Totò Riina, che lui non sa cosa sia la mafia (ma guarda!) e che alla fine la Rai ha dato il via libera alla trasmissione per garantire il “diritto all’informazione”. Ma ci vogliamo prendere in giro, facendoci per di più beffe di coloro che sono caduti sotto i colpi di un assassino, nonché dei loro familiari? Per di più facendo una squallida operazione di marketing, in quanto il giovane rampollo era venuto lì anche per presentare un libro in cui si difende l’ assassino di cui sopra? Ci spieghino, allora, dai vertici Rai cosa è l’informazione, e come si distingue dalla propaganda, dall’apologia, dallo spianare la strada al negazionismo. (Se ne sono capaci, naturalmente, vertici di tal fatta, di addentrarsi in argomenti che richiederebbero certamente cervelli un po’ meno rincoglioniti).
    Ed infine: ieri tutti hanno tuonato contro la messa in onda della suddetta trasmissione, ad iniziare dalle due prime “Cariche” dello Stato, per proseguire con la presidente della commissione antimafia, il presidente del comitato di vigilanza, il direttore di rete, i familiari delle vittime, e chi più ne ha, più ne metta. Come è stato possibile, allora, che con un fuoco di fila di tal fatta, il “sig” Vespa abbia potuto farsi beffe di tutti e fare tranquillamente il proprio porco comodo?
    Ancora una volta: chi lo protegge? Oppure: verso chi, questo signore, ha potere di ricatto?
    Piero Giovannelli.

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