«MA… SOGNO O SON DESTO?»

VERSIONE BUONISTA, DA DEFINIRSI ‘PRETESCA’ (O PISTOIESE)

Pretescamente...
Pretescamente…

 

Ragazzi, sognate! Non permettete ad alcuno di uccidere i vostri sogni. Sognate, anche quando il sogno è impossibile: sognate di realizzarlo, lottate, non demordete, continuate a sperare e sognare.

Sogno milioni di cose e non se ne realizza alcuna, ma sogno e più sogno e più sono contento. Contento di sognare, che vuol dire innanzitutto vivere. Vivere bene, di poco ma sereni.

Sognavo di vincere un premio letterario e poco importa che siamo in Italia e vengono premiati, a rotazione, i soliti noti. Ma soltanto sognare è stato importante per stare bene con se stessi, con gli altri.

C’è chi l’ha capito (i nostri scellerati politici in primis), che c’è un solo modo di soggiogare gli altri: rubar loro i sogni, distruggerglieli.

Non glielo consentite, combattete per i vostri sogni. E chissà che, sognando sognando, alla fine non riusciate a cambiare questa nostra bella società.

 

VERSIONE REALISTA, DA DEFINIRSI

POLITICAMENTE SCORRETTA MA VERACE (O NECESSARIA)

Politically un-correct...
E a cm. 12, ovvero politically un-correct

 

Ragazzi sognate! Non permettete ad alcuno di uccidere i vostri sogni, non consentite all’invidioso o al prepotente o all’ignorante di turno di schiacciare le vostre fantasie sotto un tacco 12, ormai buono per donne e uomini, indistinguibili.

Sognate, anche quando (e soprattutto) il sogno è impossibile e troverete sempre qualcuno a dirvi di no, di smettere, di abbandonare le vostre idee i vostri progetti le vostre illuminazioni.

Sognate di realizzarlo, lottate, non demordete, continuate a sperare e sognare. Affidatevi alla volontà: forte, feroce. Ridete in faccia – sì, fatelo anche per me – a quegli amministratori delegati che a voi, in cerca disperata di lavoro, risponderanno “no, questo lavoro non fa per lei: si sentirebbe sminuito, penserebbe di aver studiato per niente” (Tu, brutto imbecille, dammelo quel lavoro, perché ho titoli perché lo merito. Starà a me pormi delle domande, se mai).

Sogno milioni di cose e non se ne realizza alcuna, ma sogno e più sogno e più sono contento. Contento di sognare, che vuol dire innanzitutto vivere. Vivere bene, di poco ma sereni.

Sognavo di vincere un premio letterario e poco importa che siamo in Italia e vengono premiati, a rotazione, i soliti noti (vecchi tromboni e aspiranti… trombate). Ma soltanto sognare è stato importante per stare bene con se stessi, con gli altri.

C’è chi l’ha capito (i nostri scellerati politici in primis) che c’è un solo modo di soggiogare gli altri: rubar loro i sogni, distruggerglieli. Come si fa? Si promette, soprattutto quando si sa che non si può mantenere.

Si promette, tenendo i fili di vite umane tra le dita, così per gioco, per sentirsi quei potenti che non si è (perché chi fa così con l’altro, col prossimo, è solo un impotente, in tutti i sensi, dappertutto).

Non glielo consentite, combattete per i vostri sogni. Mantenendo la propria dignità, anche a costo di dolorosi no. Sempre convinti, però, che siete dalla parte del giusto. E chissà che, sognando sognando, alla fine non riusciate a cambiare questa nostra bella società.

Mandando a casa chi, per brama di potere e avidità, per portarsi nella tomba i denari (forse pensando di masturbarsi con calma), ha scambiato furbizia, malizia, pseudo successo per sogno… Amen!

Print Friendly, PDF & Email