
PISTOIA. Non si ha l’impressione di essere al Casinò di Sanremo, né a quello di Venezia. Per forza, siamo a Pistoia, in via Galileo Galilei, per l’esattezza, nella zona di Sant’Agostino, sempre meno industriale e sempre più di consumo. Macao è l’ultima ciliegina, ultima solo in ordine di tempo, siamo pronti a scommettere, che sta trasformando la torta di questo quartiere posto appena al di là delle mura, ma parecchio lontano dalla filosofia, debolissima, che regna in città.
La nuova sala slot vlt di cui stiamo parlando, Macao appunto, è stata inaugurata ieri, sabato 4 aprile, nel primo pomeriggio. Una flebile campagna pubblicitaria, unita all’inclemenza atmosferica, hanno fatto sì che alla benedizione del locale, i clienti non fossero tantissimi. Ma visto che la ludopatia incalza, siamo pronti a scommettere, restando in tema, che la gente arriverà. Eccome.
“Abbiamo fatto un discreto investimento in questa sala – racconta Marco, il titolare, fiorentino di nascita, le origini, dai tratti somatici, sono sin troppo facili da immaginare, 27 anni da compiere –. Mio padre, che è ancora in Cina, con mio fratello, che sta ultimando gli studi, si è dato da fare molto per aprire questo locale. Al resto ci penserò io, con tutta la mia grande voglia di lavorare. Per questo primo mese, infatti, resteremo aperti 24 ore su 24, tutto il giorno: dobbiamo farci conoscere e per questo siamo consapevoli che dovremo fare degli sforzi, per conquistare il mercato. Poi, superati i primi trenta giorni di prova, vedremo come regolarci”.
È una sala slot attrezzatissima, Macao, nulla di straordinario, ma accogliente, funzionale, con un numero impressionante di macchinette e addirittura la roulette. Elettronica, naturalmente, senza croupier. Il mulino con i 36 numeri rosso e nero in alternanza e lo zero verde sono al centro del tavolo, all’interno di una campana di plastica, posto in fondo alla sala. Attorno, alcune postazioni, anche queste informatiche: per avere accesso alla roulette si deve prima necessariamente scommettere ad un piccola slot posta sul display: vinte le prime fiches, si ha accesso alla roulette.
“Abbiamo preso a noleggio i macchinari – racconta ancora Marco –, roulette compresa. Come avete potuto vedere, per iniziare a giocare alla roulette è indispensabile vincere le fiches alla slot collegata, poi, si entra”.
Ieri, per l’inaugurazione, bevande di ogni ordine e grado per i clienti, con un ricchissimo buffet: affettati, formaggi, una specie di minestrone, salatini di ogni tipo e tanta cortesia. C’è anche la sala fumatori, alla quale si accede da una porta elettronica posta su un lato della sala. Anche qui dentro, tante slot con relativa poltroncina davanti, un poderoso impianto di aspirazione, due tavolini ricchi di posacenere e addirittura un pacchetto di sigarette, appena aperto e a totale e gratuita disposizione dei clienti.
“Oltre a me – aggiunge e conclude Marco –, ci sono due dipendenti, che da anni vivono nel mondo delle scommesse. Per ora dovremmo bastare noi; vediamo come funziona, poi ci organizzeremo”.