PISTOIA. Una vicenda raccapricciante ruota intorno alla gloriosa Apr/Maic (Maria Assunta in Cielo), l’ex Aias di via San Biagio. In pochi, però, la conoscono perché più o meno non se ne parla un granché.
È la triste storia di un assistito che, affetto dalla sindrome di down (come scrisse La Nazione) in cambio dei 1.240 euro sborsati dalla famiglia ogni santo mese dell’anno, ha ricevuto mestolate in testa. Non solo. Anche docce con alternanza di acqua calda e fredda, per poi essere lasciato lì, nudo e insaponato, mentre la donna che doveva occuparsi di lui andava a farsi il caffè.
Il 16 febbraio scorso, Pamela Bonaiuti del Foro di Prato, avvocato della parte offesa, aveva fatto istanza di costituzione di parte civile e, contestualmente, di citazione in giudizio della Fondazione Maria Assunta in Cielo, come responsabile civile, nelle persone investite della rappresentanza. Istanze entrambe accolte dal giudice Alessandro Buzzegoli che aveva rinviato l’udienza a stamattina, 7 aprile, per la citazione della Maic e del legale rappresentante.
Oggi la giustizia pistoiese ha fatto bene il suo corso. Il Gup Alessandro Buzzegoli questa mattina, in camera di consiglio, ha rinviato a giudizio Daniela Tesi, l’inserviente 56enne incaricata per lavoro, ma soprattutto per dovere morale, di accudire i ragazzi meno fortunati nella struttura di via San Biagio, e la Maic, come responsabile civile. Il processo inzierà così il prossimo 23 settembre.
La vicenda era iniziata più di un anno fa, quando uno dei ragazzi che frequentano abitualmente il centro civile-religioso, aveva iniziato a lamentare mal di testa ripetendo spesso: “Noci… noci in testa… e picchia… e calci”; e poi, quando vedeva la macchina della donna che si occupava di lui, diceva “C’è… c’è… “ e ne faceva il nome.
Da lì, dopo indagini sommarie dei familiari del regazzo, era scattata una denuncia affidata alla Squadra Mobile della Questura di Pistoia che aveva concluso le indagini alla fine del luglio scorso, sotto la guida del Pm Claudio Curreli. E così eccoci giunti all’udienza preliminare di questa mattina, senza alcuno sconto.
“È una persona con dei limiti, ma che abbiamo sempre tenuto sotto osservazione” aveva tuonato Luigi Egidio Bardelli al quotidiano La Nazione lo scorso 11 ottobre, parlando della donna che avrebbe preso a mestolate il ragazzo. “L’operatrice sanitaria non è stata e non sarà mai licenziata e la Fondazione Maic non si costituierà parte civile in un eventuale processo” aveva aggiunto. “Sono convinto dell’inconsistenza totale. Rinviate a giudizio me, che sono il responsabile. Quello che è successo sono cose da famiglia, che si fanno al più birbante”.
Sarà stato contento, questa mattina, Luigi Egidio Bardelli che, predicando tempo fa l’assoluta insussistenza degli addebiti attribuiti alla sua struttura, aveva chiesto, con forza, di essere citato lui in giudizio in veste di responsabile. E quella richiesta questa mattina sembra sia stata miracolosamente accolta.
[Alessanra Tuci]
Io non posso far altro che ripetere quello che già, per esperienza diretta vidi anni fa. I ciechi venivano, fino a pochi anni fa, seguiti da….una logopedista…..
Visto che il Presidente aias, apr, maic, dott. Luigi Bardelli, ha definito una sua dipendente, limitata che teneva sotto controllo, ma che non verrà mai allontanata dalla associazione ed approvo fino a quando una persona non viene giudicata; io che sono stato allontanato dalla associazione dopo 40 anni di lavoro, anche se alla richiesta del rimanente tfr, x problemi personali, mi dicono che non possono perché si può dare una volta sola nell’arco della vita lavorativa anticipo ad un dipendente? Che con Lorenzo Lurci, mio ex collega di lavoro, mi vede in una problematica giudiziaria che mi perseguita da anni e che naturalmente non dispongono più della simpatia dei vertici Maic. Mi piacerebbe sapere, come verrò apostrofato? Un limitatissimo autista cerebroleso, tenuto sempre e perennemente sotto controllo con telecamere e cimici, ateo e con la malattia acuta di non piegarsi ai poteri forti e non gestibile?! La prego, Presidente, mi creda, pure io sono innocente e spero, se ce ne sarà bisogno, che prenda pure le mie difese!