PISTOIA-MONTAGNA. Nuova udienza, domani 8 novembre, dalle 9 in poi, per il processo contro Giuliano Sichi, l’economo della ex Comunità Montana.
È un passaggio importante in questo procedimento che dibatte al momento sulle responsabilità di un solo imputato, ma che potrebbe diventare anche il momento per una chiamata in causa di precise responsabilità politiche che per ora sembrano essere state tenute fuori dalla porta.
La vicenda Spes con la denuncia del suo Presidente di comportamenti illeciti commessi da un’impiegata dovrebbero far riflettere – lo speriamo vivamente – la Giustizia e chi la rappresenta, per uno sforzo di verità che non si fermi solo alla persona del Sichi Giuliano, ma si sforzi di arrivare alle condotte omissive, o peggio ancora, dei tanti politici che in Comunità Montana hanno bivaccato per anni e anni e, alla luce degli ultimi avvenimenti, hanno “sbafato” alle tavole dei vari ristoranti ovviamente a spese della gente.
Spes docet: il controllo e la vigilanza sono un atto dovuto da parte di chi politicamente è stato nominato a condurre. Varrà anche per i politici papponi della ex Comunità Montana?
Sventato il tentativo di affossare il tutto con un semplice e rapido patteggiamento, cosa tecnicamente ammissibile ma moralmente inaccettabile che lo stesso Sichi, aperti gli occhi, ha di fatto rifiutato, adesso che l’aria è più pulita e temperata dal tempo trascorso, tutti si attendono che la verità, tutta la verità venga a galla.
È un chiedere troppo per questi territori scarnificati e usati da una classe dirigente gaglioffa e presuntuosa?
Staremo a vedere.
[Linee Future]