malasanità. E CHE DICONO I COMUNICATORI DELL’ASL?

Malasanità – La Nazione 20 marzo 2017

PISTOIA. Non abbiamo bisogno di sapere cosa c’è di bello nella sanità del signor Enrico Rossi e della sua fedele serva Stefania Saccardi. Leggete qui.

Non desideriamo che l’ufficio veline dell’Asl ci addottori e tenti di fidelizzarci sulla necessità di essere assolutamente proni al potere politico toscano come i musulmani sui tappeti da preghiera per onorare il loro Dio.

Noi vorremmo – ma ogni nostra richiesta cade nel vuoto sempre e comunque – che i comunicatori di azienda ci spiegassero queste belle prove della grande sanità del Socialista Enrico Rossi.

Peccato che se c’è da raccontare un accidente qualsiasi (accidente in filosofia significa “accessorio senza valore” – spiegazione per chi non capisse l’italiano) i comunicatori si fanno in quattro: ma se c’è da spiegare una vergogna come questa, i comunicatori sono sordi, ciechi e muti. Anche perché hanno il dovere di non parlare per contratto: ma che bella libertà d’informazione, eh?

E se parlano, allora lo fanno non per chiedere scusa, ma per addossare le colpe dei disservizi ad altri o ad altro. Troveranno – o dovranno trovare – certo una scusa.

Se questo è un uomo, diceva Levi… E noi: se questa è comunicazione…

Per il resto ci pensino i lettori a farsi un’opinione di come lavora la Regione Toscana guidata dal socialista palìndromo Rossi Pd-dP.

A druà e a rovesh! Ma che vergogna, però, gente!

[Edoardo Bianchini]

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Pe esprimere la nostra opinione, per una analisi, per un commento libero (art. 21 della Costituzione) dobbiamo chiedere il permesso ai comunicatori dell’Asl o alla sede del Pd?

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