CASALGUIDI. Ultimo appuntamento per la stagione, tutta ‘al femminile’ del Teatro Francini di Casalguidi, promossa dal Comune di Serravalle Pistoiese e dall’Associazione Teatrale Pistoiese.
Sabato 18 aprile (alle 21) in scena Maledetto nei secoli dei secoli l’amore, lo spettacolo prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese/Valzer srl, tratto dal intenso racconto di Carlo D’Amicis (pubblicato da Manni, 2009), scrittore di numerosi romanzi di successo, nonché redattore e conduttore di “Fahrenheit”, programma ‘cult’ di Radio 3 Rai.
Un testo di rara intensità che la regista Renata Palminiello (di cui ricordiamo la collaborazione con Thierry Salmon e la suggestiva regia di Maros-Gelo dalle Tre Sorelle di Čechov andato in scena alla Villa di Scornio) firma per un’attrice sensibile e di straordinario temperamento come Valentina Sperlì, applaudita protagonista, nelle ultime stagioni, in spettacoli come Molly Sweeney di Friel, Un marito ideale di Oscar Wilde e L’impresario delle Smirne di Carlo Goldoni.
Lo spettacolo, un progetto teatrale firmato a quattro mani dalle stesse Sperlì e Palminiello, è animato dalle luci di Emiliano Pona e dal suono curato da Andrea Giuseppini.
Ci si può assumere la responsabilità della morte di un uomo, dopo aver rifiutato quella della sua esistenza? È quanto accade a Lady Mora/Valentina Sperlì, la spregiudicata chiromante protagonista del racconto, quando, unica parente rimasta in vita, è chiamata a decidere il destino di un cugino entrato in coma. Anni prima, essa fuggì il suo amore. Oggi, lo abbandonerà di nuovo?
“Sia stato il caso, la vita o l’amore ad averla portata di fronte al cugino” – commenta la regista Renata Palminiello – “ormai Lady Mora non può andare via: questa è una condizione dove, per quanto si dubiti sempre di saperlo fare, si resta, si sta. E lei resta, sta, inchiodata a terra. L’improvvisa vicinanza con la morte la precipita non solo nello stato emotivo di impotenza e disorientamento, ma anche in un luogo speciale, ‘fuori dal tempo’, dove, nel continuo flusso di parole, con rabbia e riso, con sarcasmo e rimprovero, con dolore, la vita di lui e quella di lei si sovrappongono, cadono l’una nell’altra. Per questo non è un monologo, ma un dialogo con una persona che non risponde.”
[marchiani – teatro manzoni]