QUARRATA. Dopo qualche ora di pioggia incessante sono iniziati già i problemi. Di nuovo i fossi del reticolo minore a Quarrata sono al collasso.
Attorno alle 13 sono iniziati ad allagare i campi attorno alla cassa di espansione di Olmi. Per l’ottava volta in due anni l’acqua è tornata a coprire via del Falchero. Anche in via Pontassio e in altre zone del territorio i fossi hanno superato l’asfalto e in alcuni casi ci sono stati allagamenti di piazzali e di alcune abitazioni.. La pioggia che cade dall’alba di oggi non ha risparmiato naturalmente la piana quarratina.
“Abbiamo avvertito il Comune di Quarrata e il Comune di Pistoia – ha detto Daniele Manetti – che non basta ripulire i fossi dalle erbacce, ma bisogna che sia fatta una manutenzione adeguata di tutto il reticolo dei fossi minori e questo l’abbiamo messo per scritto e protocollato presso tutti gli enti responsabili, compresa la Regione Toscana. Parleremo di tutto questo con l’Assessore regionale Federica Fratoni e in quella occasione saranno presenti tutti i comitati della piana a visionare il territorio”.
Con la minaccia dei fossi in piena Manetti denuncia anche la mancanza del piano per le idrovore sia per Olmi che per Vignole. Al momento sono lettera morta i quattordici punti protocollati in Regione Toscana l’8 ottobre scorso e presso i Comuni di Quarrata, Pistoia e Consorzio Medio Valdarno proprio nella giornata di ieri. “Come stanno dimostrando i fatti di queste ore, la Regione Toscana deve farsi carico della problematica e intervenire urgentemente assieme ai Comuni di Quarrata e Pistoia”.
Intanto i cittadini si uniscono alle parole di Manetti e denunciano il cattivo lavoro svolto per la pulitura e la regimazione dei fossi. “Questo – scrive Bruno Bagattini – è il risultato della noncuranza nei confronti dei cittadini: le priorità sono altre, non si va in barca perché ora andiamo in giro per le piste ciclabili!”.
C’è anche chi come Alessandro Cioni, fornaio a Vignole, si rivolge direttamente a Daniele Manetti per un “piccolo e sicuramente inutile sfogo” segnalando una situazione critica anche a nome di altre famiglie: “Oggi dopo 12 ore di lavoro, buona parte sotto l’acqua, arrivo a casa per andare a riposarmi e non posso entrare in casa. Ma se invece di fare passerelle dalla discutibile utilità si pensasse ai problemi veri dei cittadini?”.
“In relazione alla situazione metereologica sul nostro territorio – ha scritto il sindaco Marco Mazzanti quando erano le 15 circa – non si segnalano, al momento, grosse difficoltà. Vi sono due zone con allagamenti stradali: zona Madonna dei Porciani, Località Valenzatico, e via Rubattorno Località Santonuovo. Permane comunque una situazione di criticità ordinaria fino alle ore 24”.
Intanto come diramato dalla Regione Toscana dalle 13:30 di oggi alle ore 24 di mercoledì 14 ottobre permane un codice giallo (fase di vigilanza) per rischio idrogeologico idraulico. Da mezzanotte di mercoledì 14 alle 8 di giovedì 15 un codice arancio (fase di attenzione) per rischio idrogeologico idraulico.
Per quello che vale ma a mio modesto parere la situazione della piana (Montale, Agliana e Quarrata) non è da imputare agli attuali amministratori ma a una sciagurata gestione del territorio tenuta da quelloc he si chiama Consorzio Ombrone prima e adesso non ricordo piu’ i quali hanno preso regolarmente ogni anno soldi ai cittadini e allo Stato senza preoccuparsi piu’ di tanto di eseguire il loro dovere ma limitandosi solamente ad azioni di facciata tese solamente a tenere buoni i cittadini e spendendo il meno possibile.
Sarebbe opportuno, secondo me, che siano questi elementi, politicamente, tecnicamentee umanamente scorretti a rispondere alla gente del loro operato e anche quegli individui che, per conto dei comuni, sono andati ad approvare le delibere dell’ente senza sapere nemmeno cosa stavano facendo!
Roberto Valentini (da fb)
Ho letto con attenzione ed apprezzamento sia l’articolo con i contributi delle varie persone, sia il commento qui sopra. Ed allora, cari cittadini della “piana” documentatevi bene su tutto, sia sugli atti del Consorzio Ombrone (e sue successive denominazioni), sia facendo foto ai fossi sporchi e privi di manutenzione; e sicuramente troverete prove inoppugnabili delle varie “distrazioni”, negligenze, responsabilità.
Perché, almeno vista da Pistoia, la piena di stamani non aveva assolutamente niente di particolare; ho osservato infatti, alle 10.30 circa, la Brana in Via dei Cimiteri, il punto in cui Brana e Bure confluiscono, e, successivamente sono andato a vedere l’Ombrone a monte di Gello, dove di recente sono stati compiuti lavori di ripristino (?) di una briglia lasciando tra l’altro in mezzo all’alveo una “semidiga” provvisoria che potrebbe essere assai dannosa in caso di una piena vera e propria. Ma stamani non si è verificata certamente, per i corsi d’acqua che scendono dall’Appennino, una situazione di piena eccezionale.
Mi convinco sempre di più, che il problema sia legato alla manutenzione non eseguita sui fossi minori, ed in particolare, a quanto mi sembra di capire, ai fossi che scendono dal Montalbano.
Piero Giovannelli