MANCA SOLO IL DR.HOUSE

I famosi cartelli del San Jacopo
I famosi cartelli del San Jacopo

NON SIAMO al Princeton Plainsboro Teaching Hospital e nemmeno ai Cedri di Springfield (dalla soap Sentieri, un episodio al giorno dal 1982 al 2008): di una cosa siamo certi, ci troviamo al piano terra.

Siamo al piano terra dell’ospedale San Jacopo  e dobbiamo scegliere tra un setting, un day surgery o un week surgery, ma anche la reception non è male.

Ci sono persone che hanno i parenti in situazioni di grave emergenza, già in difficoltà per l’angoscia di essere lì, vicino a un congiunto infartuato o a un figlio vittima di un incidente,  e  quello che devono fare è concentrarsi a tradurre, da un inglese del tutto ingiustificato, le informazioni necessarie a muoversi tra quelle sale.

I cittadini-utenti (e prima o poi tocca a tutti) subiscono l’assurda mania anglofona: e che possono fare? Proprio niente.

Vorremmo conoscere chi ha studiato la formulazione della cartellonistica dell’ospedale (e di tutti gli altri ospedali del pacchetto) per chiedergli chi glielo ha fatto fare.

Magari impariamolo, l’inglese, invece di usarlo a sproposito, a danno di chi ha più difficoltà.

Print Friendly, PDF & Email

3 thoughts on “MANCA SOLO IL DR.HOUSE

  1. DAI TRINARICIUTI DI IERI AI ‘FICHI’ DI OGGI

    Non me ne vogliano i ‘compagni’ (che magari oggi si incazzano se li chiamiamo così…), ma rivedo sempre più volentieri i film di Don Camillo: sono profetici.
    Specie quando Giuseppe Bottazzi, Peppone, vince 10 milioni al Totocalcio e ha scritto Sbazzeguti come cognome sulla schedina per non farsi riconoscere.
    Ve lo ricordate? Fa riscuotere i foglioni rossi, con Dante Alighieri sopra, al prete schizofrenico: ma con i compagni e il partito non vuole spartirli quei soldi.
    I giovani di oggi – da Renzino, scappato dall’asilo, a Letta, fuggito dal Seminario vescovile in giù – che ne sanno?
    Ma noi del dopoguerra ne sappiamo fin troppo.
    Era vietato parlare in inglese: era la lingua di quelle “merde capitaliste americane” opprimitrici del mondo, assassine del Vietnam.
    Poi, da quando Di Pietro aprì la “via italiana al comunismo”, D’Alema invitò tutti a giocare in borsa: e decine di migliaia di pensionati (non lo rammentate, eh…?) persero le liquidazioni a Piazza Affari perché avevano comprato Fiat.
    Lui, che si faceva fare i vestiti di velluto in Sardegna, e usava calzature fatte a mano da mille euro a scarpa, aveva la barca (anche di quattrini)… i pensionati avevano solo la liquidazione: con cui furono “liquidati” in una settimana – e forse anche meno.
    È che è vera la storia che dà per certo che, chi dice male di qualcuno o qualcosa che riguarda il denaro, è solo perché vorrebbe sostituirsi a… Mastrapasqua (quanto? 3000 € al giorno?).
    Oggi i primi a parlare in inglese sono proprio quelli che lo odiavano.
    Che bello! Sono credenti e aborrono il latino (perché non hanno idea di cosa sia), ma scelgono un’altra lingua che ignorano perché fa ‘fichi’. Una visione del mondo – diremmo – complessa e grandiosa.
    Com’era bella la “cortina di ferro”, compagni! C’erano i punti cardinali fissi: e perfino Napolitano poteva applaudire i carri armati rossi/russi a Budapest senza tema di errore!
    Il mondo era, sì, un po’ rigido: ma almeno certa sinistra non era ‘cacona’.
    Era solo incazzata e faceva quello che era il suo compito naturale: difendere davvero il popolo, non macellarlo con le tasse e la disoccupazione come sta facendo ora fra le preghiere di Letta!

    Il Direttore

  2. Suggerirei “church” e “meeting” (al posto di “chiesa” e “sala riunione”).
    E anche “help” (al posto di “aiuto”).

  3. Così mi riportano ma non ci giuro….Ad un utente che che chiedeva informazioni al “triage” (punto assistenza all’ingresso) è stato risposto che doveva andare all’OBI. Il signore ha risposto inbelvito alla signorina che all’OBI -torio ci mandasse la “signorina” di sua mamma! Sarà vero?

Comments are closed.