PISTOIA. Intervista a una candidata pistoiese al Consiglio Regionale della Toscana in lista con Forza Italia a sostegno del candidato Presidente Stefano Mugnai.
– Presentati in breve…
Patrizia Manchia, insegnante, vivo a Pistoia. In questo particolare momento storico in cui valori e ideali passano in secondo piano bisogna scendere in campo. Non sono una mestierante della politica, rappresento la società civile. Per la Toscana auspico un vero cambiamento, da non confondere con lo slogan vuoto ripetuto tutti i giorni da quelli che ci hanno amministrato fino ad oggi.
– Cosa è mancato all’opposizione in questi anni, in Consiglio Regionale, per essere incisiva e credibile?
Ritengo che l’opposizione in questi anni non solo ci sia stata, ma si sia battuta con impegno e costanza. È mancato invece un accordo per trovare un candidato alla presidenza che potesse riunire tutti nell’obiettivo di abbattere il governo “rosso” che da sempre perseguita la Toscana.
– Quali sono le alternative concrete a Rossi che Forza Italia ritiene di offrire agli elettori?
Abbiamo in mente una Toscana “adulta”, dove la politica sta un passo indietro per creare le condizioni e non un passo avanti per gestire le azioni. Mi riferisco all’affarismo sfrenato del Partito Democratico, che controlla tutte le leve dell’economia, dalle banche alle Fondazioni bancarie: gestire il potere e le scelte economiche in maniera clientelare credo sia una delle principali cause della crisi che viviamo in Toscana; non dimentichiamo lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena.
Noi crediamo invece nel talento e nella libertà come motori per crescere, creare e innovare senza condizionamenti indebiti. Una Toscana di tante donne e di tanti uomini, solidale e attenta.
– Un amministratore locale o un politico nazionale da cui ti senti rappresentata?
Il nostro candidato a Presidente, Stefano Mugnai, una persona seria, concreta, affidabile e coerente che in 5 anni in Regione ha saputo fare un’opposizione vera, combattendo a viso aperto sia le inefficienze della sanità, sia le clientele. Porterebbe un reale cambiamento, di metodo e di merito, nella gestione della cosa pubblica
– Da dove partire e con quali obiettivi per valorizzare la Toscana? Sanità, cultura, istruzione…
Rovesciare completamente l’intero sistema sanitario, così come costruito finora. Più merito e territorio, meno politica e poltrone. Riportare la persona al centro mantenendo solo la burocrazia necessaria all’utente, non quella di ostacolo come avviene oggi.
Per quanto riguarda la cultura investire davvero sui talenti toscani e metterli in contatto, grazie alla mediazione regionale, con interlocutori internazionali così da favorire fertili scambi in ogni settore.
Uguale su Università e Ricerca: puntare a collaborazioni con centri specializzati anche americani, superando il provincialismo, nel rispetto dell’autonomia e della competizione legittima.
Uniser dovrebbe puntare a investire in corsi di nicchia, proprio sulle scienze vivaistiche, dal momento che abbiamo le condizioni sul territorio per supportare la ricerca e l’innovazione. Infine solleciteremo un piano di edilizia scolastica anche attraverso la progettazione di poli scolastici in collaborazione con Anci, visto che le scuole sono in pessimo stato e nessuno ha le risorse per metterle in sicurezza.
– La vocazione di Pistoia nella Toscana del futuro?
Nonostante i numerosi rappresentanti della sinistra pistoiese che si sono succeduti negli anni anche in ruoli autorevoli, siamo sempre stati penalizzati da una certa marginalità e da una visione fiorentinocentrica.
Per questo occorre un cambiamento, che può essere dato solo con il nostro candidato Stefano Mugnai.