AGLIANA. L’uscita di Guido Del Fante non poteva mancare di alcune considerazioni a margine, vista la congiuntura delle prossime elezioni amministrative comunali.
Del suo comunicato, vogliamo richiamare alcuni periodi che meritano la più opportuna esegesi
- In questi mesi post elezioni…. Già nel 2014, ad Agliana, avevamo avuto modo di vedere come il cambiamento programmatico e di pelle del Partito Democratico avrebbe portato radicalmente negli anni a seguire alla perdita di molte città. Una politica lontana dalle persone, dal territorio e poco attenta a quello che accadeva fuori dal palazzo.
Complimenti per l’arguzia, Guido. Si chiama esattamente “tracotanza”.
Quella di una fazione politica che trova il consenso grazie a numerose cordate, colleganti professionisti, ristoratori e potenti immobiliaristi di razza padrona, tra i quali spiccano molti “cattocomunisti” che hanno fatto strame del ricercato e tanto celebrato “bene pubblico”.
- Queste ultime elezioni amministrative — continua — ci consegnano un partito completamente assente dal territorio a livello locale anche nei piccoli comuni. Non è stata solo una sconfitta elettorale, ma si è certificato che c’è uno slegamento con il proprio popolo elettorale che non vede più nella proposta del Pd qualcosa di credibile che possa rispondere alle sue necessità. Si è rotto il sentimento, quella identità di buon governo che fino a oggi ha mandato avanti tutto.
Ti ricordi Guido, dei giorni di suspence, che seguirono le elezioni del 2014 e che impegnarono il Pd a una lunga riflessione, prima di stabilire la Giunta che ti accompagna.
Se la giunta è stata politicamente appropriata, ce lo dirà la storia, avendo piazzato un eminente commissario ed esperto politico, nell’affiancare i “nostri ragazzi” freschi di laurea ma certamente inesperti.
Non ti sembra che la presenza del Commissario dem Rino Fragai non sia – da sola – una eloquente sintesi dell’arroganza di un partito che, non ha davanti a sé l’attuazione di programmi in difesa della gente, ma la conservazione di una egemonia radicata in settant’anni di governo?
Chiedi al tuo partito di giocare a carte scoperte, annunciando prima la giunta.
- Non si può invocare un centrosinistra unito dopo anni di amministrazione assente dal territorio, chiudendo all’ipotesi di primarie e obbligando a ricevere la ricandidatura di Mangoni. Non si è capito il nòcciolo della questione che serve per riportare tutti a partecipare e parlare di politica, quella vera.
Questa predicazione è condivisibile, ma ha solo un grave difetto: è una predicazione vuota di ogni qualificazione pratica. Non sarà attuata mai: questa è la vera corda alla quale si impicca il Pd locale, come riflesso nella più ampia crisi del Pd Nazionale.
- Questa amministrazione non gode di un buon giudizio popolare, dovuto anche all’assenza dal territorio da parte del Sindaco, con il risultato della perdita di radicamento e la sola realizzazione di iniziative programmatiche non a lunga visione.
In realtà, “l’assenza dal territorio” che tu hai registrato è solo la causa della gestione partitocratica (il potere, bellezza…) che il Pd ha conquistato ed esercitato: Mangoni è “servo in casa sua” e dunque a cosa serve essere presente sul territorio, quando non hai capacità di induzione della politica spontanea e caratteristica, in linea con le tue personali convinzioni, soffocate nelle attuazioni commissariali, scritte da un pistoiese?
- Dobbiamo tornare a parlare di lavoro e territorio … ragionando nell’ottica di un’alleanza civica e popolare, tornando a parlare con quel popolo che abbiamo lasciato solo. Ripartiamo parlando di realizzare nuove case popolari, di creare spazi aggregativi per i giovani, di nuovi spazi dedicati allo sport…
Guido, apri gli occhi e sii più preciso, provati a procedere con delle critiche puntuali e significative: parli di lavoro, ma non ti chiedi come mai la gestione dei campi sportivi è affidata a una cooperativa di gestione che si avvale di quattro pensionati e non di giovani disoccupati.
Come mai non sei andato con l’opposizione (anche Guercini ha fatto un leggero cenno di protesta, attenuato dal fatto di avere molti sodali complici, primus inter pares il n.h. Fabrizio Magazzini, già “assessore ciecato” nel 2013/14) a protestare per la vergognosa violazione al bando di gara vinto dall’abitudinario Antonio Papi e che obbligava Agisport a far l’impianto di illuminazione allo stadio sussidiario, mai realizzato? Sono le piccole cose che fanno i grandi esempi!
- … di beni comuni come l’acqua e l’ambiente, di riqualificazione della città a cominciare dalle periferie,
E perché non incominciare dagli uffici comunali. Dov’era il Pd quando il Tar stabilì (con sentenza automatica) che il Comandante Nesti aveva occupato il suo posto e livello in modo illegittimo?
Perché il partito non azionò le necessarie direttive affinché l’Amministrazione congelasse subito l’Ufficio del dirigente irregolare?
E che ti sembra di una Amministrazione che ha dimostrato di avere violato sistematicamente lo Statuto comunale, senza far attuare la redazione dei rapporti trimestrali di resocontazione delle delibere del Consiglio? Non solo le periferie da scuotere e visitare, ma il Palazzo di piazza Resistenza 2.
Comincia a protestare con il Sindaco per la mancanza di trasparenza (Foia). Fai un gesto autentiamente riconoscibile e concreto.
- …di realizzazione di piste ciclabili e di incentivare la mobilità pubblica…
Hai scoperto l’acqua calda! Sei monotono…. Peccato che se ne senta parlare solo nei sei mesi precedenti alle elezioni, impegnandoci a contestarti un’inerzia che ti rende quanto meno complice.
- …dalla riqualificazione della stazione di Montale Agliana. Parliamo di progetti concreti”.
Sulla Stazione di Montale Agliana hai dimostrato di essere molto efficiente, allorquando hai tappezzato i locali dei ragazzi del catechismo per fare della deprecabile propaganda politica con il Pd montalese, in parrocchia.
Chiaro che ciò non sarebbe stato senza la complice distrazione del parroco Don Enzo Benesperi: chissà che avrebbe detto se i manifesti li avessero apposti i giovani di FdI/An o della Lega, allora sotto il vecchio Bossi? Sarebbe stato altrettanto indifferente?
- Già da adesso — conclude — convochiamo una grande assemblea popolare per settembre dove far partecipare tutti i singoli cittadini, le associazioni ed i partiti di centrosinistra per ripartire dalla base azzerando tutto.
Un lavoro inutile. Ci penserà il segretario Martina con una operazione sicuramente tafazziana (colpi nelle palle) che arriverà, con i suoi effetti a ricaduta, anche ad Agliana, caduta in ostaggio dei renziani e voltagabbana.
- Rimettiamoci in discussione, senza caminetti e chiusure, ricreando lo spirito delle primarie di qualche anno fa. C’è bisogno di aprirsi di nuovo alla società civile, quella società civile che anche in questi anni ad Agliana è stata completamente dimenticata”.
Belle parole, ma non ci hai fatto commuovere.
Ci permettiamo (e chi scrive è un aglianese doc e può parlare) di chiedere il novero del Pd tra le specie protette dal Wwf. Almeno avrai qualcuno, appunto, con il quale sederti insieme a Lucia Salaris (profuga pentita?) davanti al caminetto, per ricordarti dei tempi di Bersani, òpss!, volevo dire Berlinguer.
[Alessandro Romiti]
amministrative 2019. “AD AGLIANA C’È BISOGNO DI NUOVO”: LETTERA APERTA DI GUIDO DEL FANTE