maresca. 90 ANNI FA “IL TRENINO”

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Ferrovia Alto Pistoiese

MARESCA. [m.f.] Fervono i preparativi per la celebrazione dell’inaugurazione della Ferrovia Alto Pistoiese avvenuta il 21 giugno del 1926, che si terrà a Maresca la prossima domenica 26 giugno.

Gli organizzatori – Comune di San Marcello e Associazione Pro Loco di Maresca – hanno diramato il programma ufficiale dei festeggiamenti.

Nel pieghevole, oltre al programma, informazioni turistiche-descrittive dei luoghi che saranno visitati durante tutto l’arco della giornata e alcune notizie e considerazioni storiche sulla Fap.

PROGRAMMA

  • Ore 11 – Piazza della Stazione, inaugurazione della “rotonda”, con la partecipazione del Coro Santa Barbara e del Gruppo Bandistico della Montagna Pistoiese
  • Ore 11:45 – Sala Coop, inaugurazione “Mostra della Memoria”, in collaborazione con: Gfp La Porrettana, Model 71 Saro Gallico, Massimiliano Boni, Giampiero Venturi, Germano Pacelli, Archivio Copit San Marcello Pistoiese, Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria Anna Frank di Maresca, Scuola Primaria Gianni Rodari di Campo Tizzoro. Collezioni fotografiche di Stefano Bargellini, Adriano Lori, Romano Manzani, Andrea Roberto Papini
  • Ore 15:30 – Maresca, visita guidata alla Ferriera Papini
  • Ore 17 – Campo Tizzoro, visita guidata al Museo e sotterranei Smi
Programma festeggiamenti
Il programma dei festeggiamenti

LA FERROVIA ALTO PISTOIESE

Alle ore 9:30 di lunedì 21 giugno 1926 un convoglio composto da una elettromotrice e due carrozze rimorchiate completamente bianche, pavesate a festa, tra musiche e applausi, davanti a una folla fitta e festante, dopo lo scoprimento della targa ricordo e la benedizione di rito della linea e delle vetture, alla presenza delle massime autorità politiche, civili, militari e religiose di Pistoia e Firenze, la Fap inizia il suo viaggio inaugurale dal piazzale esterno della stazione di Pracchia verso San Marcello Pistoiese.

Dopo 145 anni dall’apertura della strada regia granducale la Montagna Pistoiese usufruisce di una nuova via di comunicazione, un intervento concreto per risolvere i problemi della viabilità e del collegamento fra i paesi.

Il fischio, che diventerà familiare per le popolazioni, fa muovere il treno che per 39 anni correrà, si fa per dire, fra i monti sino a quando un altro fischio, l’ultimo, quello di lunedì 30 settembre 1965, annuncerà la sciagurata decisione, peraltro illegittima, di sopprimere la linea che a detta di molti aveva il peccato originale di essere in parte in sede mista e così la Fap fu demolita con lo zelo di chi ne volle cancellare tutte le possibili tracce.

Oggi viviamo nel ricordo pensando a quello che fu, a quello che eravamo e avevamo, ma ci ribelliamo al pensiero che la sola prospettiva di questa comunità sia quella di costruire “monumenti ai caduti”.

LA ROTONDA

La Pro Loco di Maresca ed il suo Presidente Roberto Ducceschi hanno creduto fermamente nell’idea di ricordare il passaggio del trenino in questo preciso tratto, dove esisteva anche il passaggio a livello, e al tempo stesso suscitare curiosità nelle persone caratterizzando l’ingresso al paese e dando un segnale di riferimento a chi percorre a piedi, in bicicletta o a cavallo il vecchio percorso della linea Fap.

Il progetto consiste nella ricostruzione al vero di una sezione di un metro di una carrozza, da posizionare al centro della rotonda sopra un tratto di 4 metri di binario inghiaiato con pietrisco e con le due parti residue del cerchio ricoperte da un tappeto vegetale.

Nella cordolatura esterna la rosa dei venti strumento simbolico da utilizzare, a tutti i livelli, per ritrovare la giusta direzione di vita in questa zona.

La vecchia stazione Fap di Pracchia
La vecchia stazione Fap di Pracchia

RIFLESSIONI DI UN MONTANINO

21 giugno 1926-26 giugno 2016 la differenza fa novanta anni, giusto il tempo intercorso fra due avvenimenti di rilievo entrambi rivolti verso il futuro.

Il primo, con l’inaugurazione della Ferrovia Alto Pistoiese, lo guardava dall’alto della modernità, forte di una tecnologia allora all’avanguardia che aveva fiducia in uno sviluppo tecnico senza limiti.

Il secondo invece lo guarda oggi fiducioso nella ripresa di una economia che stenta, nonostante gli enormi sviluppi tecnici e tecnologici di tutto il secolo scorso.

Lo fa mettendo in campo le forze migliori di cui la Montagna Pistoiese dispone: persone, aziende, professionisti che si sono impegnati prestando la propria opera, il proprio tempo, la propria attività, i propri studi professionali, mettendosi gratuitamente a disposizione, al servizio della realizzazione di una rotonda all’ingresso di Maresca.

Un impegno spontaneo e corale, accompagnato dal sostegno di enti pubblici e privati, che evidenzia la compattezza di una comunità che, in un momento difficile, crede ed ha fiducia nel proprio futuro.

Un esempio di attaccamento al proprio territorio non comune che simboleggia la volontà di un rilancio economico e sociale di cui la Montagna Pistoiese ha necessità.

Una targa apposta sulla rotonda ricorderà i loro nomi.

Treno di inaugurazione (dal profilo Facebook di Roberto Prioreschi, foto di Gloria Andreoli
Treno di inaugurazione [dal profilo Facebook di Roberto Prioreschi, foto di Gloria Andreoli]
MARESCA

Maresca è adagiata nella omonima verde vallata, in un anfiteatro di fitti boschi, coronata dalla suggestiva e grandiosa Foresta del Teso, ricca di torrenti e di freschissime acque, incorniciata in un susseguirsi di borgate arrampicate sul pendio, si raccoglie con il suo nucleo centrale e più antico a 780 metri sul livello del mare.

La sua origine è forse legata alla costruzione della “Ferriera”. Attualmente è un agglomerato relativamente giovane poiché fu distrutta in buona parte dai bombardamenti degli alleati nel corso della seconda guerra mondiale.

LA FERRIERA PAPINI

La Ferriera Papini di Maresca è forse la più antica ferriera della Toscana oggi esistente. È infatti citata come già presente e funzionante nel 1543, quando Cosimo Primo de’ Medici decise di dare avvio alla siderurgia del Granducato, costruendo tra l’altro il forno di Pracchia.

Nel 2014 i proprietari della Ferriera di Maresca, signori Papini, l’hanno concessa in uso gratuito per 50 anni all’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, che ha provveduto a restaurarla e a riaprirla al pubblico (giugno 2016); l’intervento è stato finanziato tra l’altro dalla Provincia di Pistoia e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Vi si tengono dimostrazioni della lavorazione del ferro alla forgia, con finalità didattiche e di valorizzazione turistica.

Fa parte dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese ed è il fiore all’occhiello del “Itinerario del Ferro”.

Un corridoio dei rifugi Smi di Campo Tizzoro
Una galleria dei rifugi Smi di Campo Tizzoro

MUSEI E SOTTERRANEI SMI

Il sito museale si trova all’interno del vecchio stabilimento produttivo della Società Metallurgica Italiana, fondato dalla famiglia Orlando nel 1911.

Il percorso espositivo ricostruisce un secolo di storia delle fabbrica e del paese di Campo Tizzoro, attraverso l’esposizione di macchinari per l’assemblaggio ed il controllo delle munizioni, lungo le varie fasi del processo di produzione.

All’interno del museo è presente anche un grande plastico della città-fabbrica.

Del museo fanno parte anche i rifugi antiaerei ai quali si accede scendendo due lunghe scale elicoidali situate all’interno di un’ogiva in cemento armato.

I rifugi furono costruiti dal 1937 al 1939, per proteggere gli operai e le loro famiglie. Vennero scavati interamente nella roccia ad una profondità media di 20 metri per una lunghezza di circa 2 chilometri.

Le gallerie furono studiate fin nei minimi dettagli per ospitare per lunghi periodi di tempo circa seimila persone. I locali si presentano tutt’oggi immutati: si possono vedere ancora il pronto soccorso, la cappella religiosa dedicata a Santa Barbara, i bagni, i locali per la decontaminazione in caso di attacco con gas e l’infermeria maschile con i posti letto.

I portatori di handicap con carrozzina possono visitare le sale del museo, mentre i rifugi antiaerei non sono attualmente accessibili ai disabili.

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