maresca. CASETTA PULLEDRARI IN ABBANDONO

La Casetta Pulledrari

MARESCA. La Casetta Pulledrari nella Foresta del Teso è un bene pubblico di proprietà provinciale, per anni meta di turisti, è ora miseramente abbandonata a se stessa nel più totale degrado.

Ricostruita nel dopoguerra e utilizzata come rifugio del Cai è un fabbricato su due piani con 16 cuccette, si trova a 1222 m. s.l.m., non lontano dal passo del Rombiciaio nel bel mezzo della foresta e con una radura dalla quale si gode il panorama della verde vallata sottostante.

Nel primo dopoguerra, la Casetta dei Pulledrari cominciò a diventare un polo di attrazione turistico sia in estate che in inverno.

Ripristinato il rifugio, il vecchio edificio degli uomini del Granduca che sorvegliavano i cavalli, nel 1954 fu dato dal Demanio di Stato in gestione al Cai.

Nei pressi fu costruito un edificio per il rimessaggio degli sci, degli scarponi e di quanto altro necessario per praticare tale sport da parte di coloro che vi arrivavano a piedi da Maresca.

I dintorni

Successivamente vennero costruiti due skilift, uno che andava dalla Casetta all’arrivo della pista grande e l’altro che portava sino al Poggio Castello nei pressi della Punta della Crina a m. 1446 s.l.m..

L’iniziativa ebbe notevole successo per anni tanto che fu anche illuminata per un chilometro e si dice che fosse la prima in Italia.

Dai primi anni ’90, l’innevamento delle piste, a causa anche dell’aumento della temperatura, non ha più permesso la pratica di questo sport e gli impianti, non potendo usare i cannoni, sono stati necessariamente chiusi.

A questo punto rimaneva la stagione estiva.

Un imprenditore pistoiese rilevò la Casetta e con il nome suggestivo di La Tana del Lupo tentò l’avventura, cercando di portare più gente possibile anche con manifestazioni canore di altissimo livello.

Purtroppo anche questa iniziativa ebbe un esito negativo.

Le foto che seguono testimoniano come si presenta oggi la Casetta Pulledrari. Sono state scattate a distanza di un anno, marzo 2016 Carlo Vivarelli, e marzo 2017, quelle con la neve, proprie.

[Marco Ferrari]

[Testo e notizie sono tratte dalla pagina Facebook dell’Architetto Roberto Prioreschi]

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