MARESCA, PETIZIONE POPOLARE CONTRO L’ARRIVO-PROFUGHI

Maresca in una vecchia cartolina
Maresca in una vecchia cartolina

MARESCA-MONTAGNA. Carlo Vivarelli ci ha inviato la seguente nota:

Alle Redazioni de La Nazione, Il Tirreno, Tvl Pistoia, Linee Future

Gent.ssimi Responsabili delle redazioni dei suddetti organi di stampa e televisioni. Il sottoscritto Carlo Vivarelli, da privato cittadino e non da appartenente ad un partito politico, ha posto in essere una petizione cartacea (nella comunità di Maresca in due esercizi commerciali e on line) contro l’arrivo dei profughi a Maresca (Pt).

L’invio di questi “profughi” è un atto che considero, senza aver consultato la popolazione, profondamente antidemocratico. Considero inoltre una pura follia che si facciano entrare persone delle quali non si può assolutamente conoscere la vera identità, mantenendole con un gigantesco e ingiustificato sforzo economico, instradandole addirittura al lavoro nella Montagna Pistoiese, dove esistono più di 1.000 disoccupati registrati all’ufficio di collocamento.

Un “profugo” prende, o comunque per lui si spende, il doppio di una persona toscana che ha la pensione minima, e questo è una vergogna intollerabile. Giudico inoltre una follia che gli arrivi e il traffico degli stranieri, gestiti dalle mafie di mezzo mondo, non siano stati sottoposti dalle autorità italiane a nessun limite, prospettando così un’invasione illimitata e di fatto legalizzata, ai danni ovviamente della parte della popolazione che non evade le tasse.

L’accoglienza illimitata è atto di pura aggressione politica e sociale, nonché un’azione di distruzione contro la sopravvivenza anche futura delle popolazioni italiche ed europee. Questo è l’Url della petizione on line: http://www.petizioni24.com/no_ai_profughi_a_maresca_pistoia

 

PETIZIONE POPOLARE APARTITICA E APOLITICA

CONTRO L’ARRIVO DEI PROFUGHI A MARESCA

OTTOBRE- NOVEMBRE 2014

Al Sindaco di San Marcello P.se, al Prefetto di Pistoia, al Questore di Pistoia, al Presidente della Regione Toscana

I firmatari di questa petizione chiedono l’allontanamento dei profughi inviati a Maresca, (Pt) nel più breve tempo possibile, con le seguenti motivazioni:

  • 1: Riteniamo profondamente ingiusto che per ospitare queste persone si spendano a persona cifre superiori a quelle che si spendono per chi ha la pensione minima e per i disoccupati italiani.
    Nella Montagna Pistoiese ci sono oltre 1.000 disoccupati registrati, ci sembra dunque inaccettabile che una cooperativa, con i nostri soldi, si occupi dell’alfabetizzazione di questi “profughi” per avviarli nel mondo del lavoro. Il lavoro deve essere assicurato ai lavoratori toscani e toscane della Montagna Pistoiese.
  • 2: Riteniamo che sia assolutamente impossibile stabilire e garantire la effettiva identità di queste persone, e chiediamo a Prefettura e Questura di Pistoia, alla Regione Toscana e al Sindaco di San Marcello P.se che essi si addossino la responsabilità degli atti di questi profughi e che provvedano alla loro continua sorveglianza.
    Aggiungiamo che ci sembra ingiustificato che, in un momento nel quale il Ministro dell’Interno italiano ha lanciato un altissimo allarme terrorismo legato al terrorismo islamico in genere e ai seguaci esteri ed europei del califfato islamico attivo in Siria e Iraq, i cui capi hanno già dichiarato che invieranno in Occidente centinaia di terroristi suicidi contro noi “infedeli”, si portino in tutto il territorio italiano persone tra le quali già sappiamo si possano nascondere terroristi e criminali.
  • 3: Riteniamo che i profughi inviati a Maresca e nella Montagna Pistoiese debbano essere fatti oggetto dalle forze dell’ordine della più stretta e continua sorveglianza: lo Stato italiano li ha fatti venire qui senza consultare la popolazione e lo Stato italiano deve provvedere alla nostra sicurezza.
  • 4: Chiediamo che Presidente della Regione Toscana, Sindaco di San Marcello P.se, Prefetto e Questore di Pistoia firmino un documento nel quale si dichiari che questi arrivi di profughi nella Montagna Pistoiese siano gli ultimi.
  • 5: Riteniamo una vergogna, che ai nostri disoccupati e pensionati non si pensi praticamente affatto, mentre questi “profughi” vengono ospitati in albergo.
    I “profughi” sono un affare enorme che pesa sui contribuenti onesti: i profughi li paghiamo davvero noi, non gli evasori, non chi lavora in nero da trent’anni sotto gli occhi di tutti anche nelle nostre comunità anche se è in pensione, non chi riceve pensioni incredibilmente alte e politici che percepiscono vitalizi d’oro del tutto ingiustificati e, alla luce della presente crisi economica, del tutto immorali.
  • 6: Riteniamo la “motivazione” che “i profughi fuggono dalle guerre” una giustificazione ridicola e inaccettabile: i nostri partigiani durante la seconda guerra mondiale non sono scappati dalla guerra, ma sono rimasti nella nostra terra, hanno combattuto, molti di loro sono morti, hanno rinunciato alla gioventù e alla vita per difendere la libertà anche di chi non lo meritava.
    Questi “profughi”, se hanno una dignità, devono chiedere loro stessi di tornare a combattere immediatamente nel loro paese se provengono da zone di guerra, e se da dove provengono non ci sono guerre, devono tornare, soprattutto se giovani, a lottare per migliorare la condizione di vita loro e dei loro connazionali nella loro terra, non venire in Europa a pesare sulla vita dei pensionati e dei lavoratori europei.
  • 7: I firmatari della presente petizione ribadiscono che non hanno nessuna motivazione negativa contro gli stranieri inviati nella nostra terra dal governo italiano a seguito dell’operazione Mare Nostrum, alle quali auguriamo di poter migliorare le proprie condizioni di vita nella loro terra, dopo la parentesi europea, ma sottolineiamo con forza che condurre le dovute operazioni di salvataggio in mare di persone in pericolo di vita non ha nulla a che vedere con la istituzionalizzazione di un infinito flusso migratorio a chiaro danno delle popolazioni europee: i governi dell’Unione Europea non si possono accorgere dei problemi del mondo solo quando vedono un barcone che affonda con centinaia di persone a bordo.
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