
ADDIO, MIA BELLA SIGNORA…

SERRAVALLE. I gialli non sono solo gli scarruffati grillini spennacchiati in Umbria perché dentro un governo che è la somma dell’indegnità politica e umana: di gialli ce ne sono anche a Serravalle e soprattutto a Masotti, dove stanno circolando strani venti di dissoluzione piddìna. Tra l’altro Serravalle non faceva anche le serate dedicate al giallo?
Si sente dire che al centro dei movimenti franosi ci sia l’ex-sindaco Mochi. Stando a soffi, soffioni e soffiate, sembra che a fine-anno – quindi a breve – il poderoso politico del Pd, colonna portante di quello che in Umbria chiamano, appunto, il Partito D’Iddio, stia per chiudere il circolo del più grande e fallimentare degli esperimenti genetici: l’incrocio tra querce, falci e martelli, con i delicati «petalosi» ultimi fiori democristiani che fanno concorrenza al panforte Margherita di Siena. Il Pd pare reggere, ma qualche crepettina ce l’ha.
Sarà vero che Masotti chiude perché, più che al fiore, il Pd sta arrivando alla frutta? Certo è che il genio politico che l’ha portato a questi punti – il rottamatore rottamato di Rignano – una bella botta gliel’ha tirata ai compagni (una bella botta al lato B, a secco, s’intende: una di quelle che Crozza definiva finemente Inc. Cool 8 – si legge «inculèit»).
Che intenzioni avrà Renzo Mochi? Resterà da solo con in mano un fucilino a tappo a difendere il fortino e a sparare (è la sua passione) alle anatre, oppure mollerà capra e cavoli e trasferirà il suo indirizzo nella neonata Italia Viva[nkùlo] di “Mister dentino”?

E quale sarà la nuova geografia della politica e dell’amministrazione di Serravalle se – come si sente dire – anche altri ex-amministratori (per non fare nomi, Ermanno Bolognini) sembrano aver deciso di rimettersi in gioco e in corsa per le prossime amministrative del dopo-Lunardi, tant’è vero che pare stia facendo la spola fra Montecatini (Fanucci-Renzi) e Quarrata (Pira-Lega)? Da che parte andrà, alla fine?
La vita è fatta a scale: c’è chi scende e c’è chi sale. Siamo certi che il Mochi (nel suo silenzio pervicace da vecchio «compagno G») come al solito si “imbufalirà” dopo questa fastidiosa spigolatura. Ma non possiamo farci niente.
Eppure basterebbe poco: sarebbe sufficiente – se sapesse – che il Mochi prendesse carta e penna e scrivesse tre righe dicendoci «non è vero, il circolo di Masotti non chiude».

Ma c’è da capirlo. Con tutto quello che ha da pensare per cancellare il distacco di ben 7 voti di differenza, di cui dispone Lunardi, e togliere la sedia all’assessore Maurizio Giuseppe Bruschi, sbarcato dall’ultrasinistra alla destra volando dalla Cina a Serravalle; e con tutto il lavoro d’officina fra pasticche dei freni, cambi dell’olio e sostituzioni di motori ai vecchi catorci che ancora girano a Pistoia, Renzo è davvero tropo preso.
Attenzione, però. Da amante di Villa Montaletto qual è sempre stato, non ha ancora smesso di pensare (come del resto il «leopoldale» di Rignano) di riguadagnarsi il divano.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Ogni paese ha le sue storie
e ogni popolo i suoi politici