MELISSA: «NON MI SORPRENDE NIENTE PERCHÉ NON HO ASPETTATIVE»

Melissa alla Versiliana
Melissa alla Versiliana

MARINA DI PIETRASANTA. Nella quinta naturale degli Incontri pomeridiani alla Versiliana, eccezionalmente risparmiata dalla furia distruttiva del vento che ha invece decimato i pini a nord, verso Pietrasanta, cominciano ad arrivare gli ospiti dell’estate.

Nell’ambito di una rubrica che si chiama “Donne che dovresti conoscere”, ieri, 11 luglio, è stata la volta di Melissa P, al secolo Melissa Panarello, l’autrice di «100 colpi di spazzola prima di andare a dormire», famoso libro scritto quando aveva 16 anni, genere erotico-autobiografico e che le ha meritato la fama di scrittrice porno.

Dodici anni fa con “100 colpi di spazzola”, 2 milioni di copie vendute, un esordio col botto. Sono seguiti altri 7 libri, tra romanzi e no, fra i quali «Oroscopo sentimentale per ragazze sveglie».

“La bugiarda” è l’ultimo libro e – a detta dell’autrice – chiude il cerchio iniziato con i 100 colpi di spazzola. Il primo era stato scritto con l’intenzione di rendersi autonoma, per poter andarsene via da casa “perché volevo scappare”. Dunque “La bugiarda” chiude l’epoca della fuga, della necessità dell’affermazione come persona e fa il punto sullo stato dell’arte, su come e dove si è orientata la vita adulta.

Alle domande incalzanti dell’intervistatrice, Melissa risponde ampiamente e in modo generoso. Per esempio, del dopo-esordio Melissa dice che come ogni azione ha avuto conseguenze tra cui il successo incredibile, ma anche il fatto che una donna che parla di sesso è vista come una alterata. E alla domanda del perché questo accada, Melissa risponde che secondo lei dipende dal fatto che “siamo un paese invidioso. Soprattutto le donne adulte mi hanno messo sotto torchio. Per invidia”.

Invidia o paura?

L’invidia nasce dalla paura – dice Melissa P. – perché se hai paura di non poter fare una cosa, invidi chi la può fare.

La copertina
La copertina

In generale sul tema dei giovani che hanno comportamenti censurabili e spesso sono oggetto di analisi psicosociologiche, l’autrice dice una cosa interessante su cui riflettere: “Gli adulti hanno comportamenti che i giovani emulano; i genitori, senza rendersi conto di come si comportano, brontolano i figli e gli educatori si risentono dei comportamenti dei ragazzi”.

Cos’è il sesso per Melissa? “Credo sia consolazione. Non si cerca il piacere, chi consuma un sesso promiscuo vuole consolazione. Ed è solo nell’abbandono che si prova nell’atto sessuale che si vede bene chi ci sta davanti, perché solo in quel gesto non si finge”.

Crede nel valore della saggezza che può caderti addosso con gli anni, ma con cui si può anche nascere. Dice e ripete di essere nata vecchia, meno coraggiosa adesso di quando aveva 16 anni, anche se sembra più vecchia di ora: andava a scuola in tailleur e con la borsetta, come le professoresse, per essere come loro. Dice “ero esteriormente molto adulta, ma avevo la capacità sfrontata dei ragazzi di non farmi ferire dagli altri”.

Non si pente di aver scritto e pubblicato quel libro e se oggi avesse 16 anni lo farebbe di nuovo anche se ha capito che il successo è dipeso dalla possibilità che il libro ha dato a tutti di giudicare, dare giudizi pesanti, puntare il dito: se se ne parla ancora, è per questo motivo, per poter additare qualcuno che si espone. Del resto questa forma di aggressione è tipica dell’interazione sui social, dove si scatenano reazioni a catena di fronte ad argomenti anche più banali del sesso.

Melissa è piccolina, molto composta, chiede di poter fumare, ma c’è la ripresa televisiva e non le viene permesso. Nonostante il caldo imperante lei è “quasi” in tailleur, indossa una camicetta con maniche tre quarti, abbottonata fino al collo, una gonna molto femminile ma rigorosa stretta in vita da una cintura elegante (da professoressa).

“Sì – continua – ogni volta che comincio a scrivere, mi metto il rossetto rosso, ma solo perché dà coraggio, mi dà la spinta. Poi lavoro con rigore, le mie ore”.

E i rapporti con chi la cerca sui social o magari fa stalking?

Melissa risponde che molti le si propongono come schiavi. “Non rispondo a tutti perché riconosco gli atteggiamenti da stalker e con loro non inizio nemmeno un dialogo, ma quelli che fanno più ridere sono i turchi, perché mi scrivono in turco”.

La vampa del sole si stempera un po’ nella fine del pomeriggio, la chiacchierata si sta per concludere e Melissa P. si accomiata così: “Si può viaggiare con le droghe, con la fantasia o altro, io l’ho fatto con il sesso. Non mi sorprende niente perché non ho nessuna aspettativa. Non ho desideri da realizzare perché quelli che avevo sono stati esauditi. Essendo astrologa so quello che mi succederà e quindi me la perdo un po’.

“Ho fatto 10 anni di psicanalisi – conclude – , e ho capito molte cose di me, intanto questa mia frenesia di raccontare di me stessa: ho il sole in prima casa quindi un ego predominante”.

Anche senza essere astrologi, sì bisogna riconoscerlo, la ragazza ha grinta.

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